Rassegna giornaliera sul mercato forex, 01 giugno 2020
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.
Il mese di giugno è partito con una debolezza del dollaro. Il {{biglietto verde}} è sceso contro tutte le principali controparti mentre i titoli sono andati al rialzo. Gli americani sono sempre più preoccupati dalle proteste scoppiate in diverse città statunitensi, ma i mercati non si sono scomposti. Ma questo ottimismo non durerà in quanto è quasi certo che le proteste avranno un impatto sulla fiducia degli investitori. Solitamente l’impatto economico delle proteste e delle rivolte è alquanto breve, ma la conseguenza più pericolosa è il possibile aumento dei contagi. Le proteste sono importanti, ma i protestanti che urlano senza mascherine sono un serio pericolo che rischia di vanificare i progressi fatti finora. Se i casi di COVID-19 dovessero risalire a New York City, la fase uno della riapertura fissata all’8 giugno potrebbe slittare. Detto ciò, l’impennata dei titoli potrebbe essere attribuita al sollievo per la risposta relativamente limitata dell’Amministrazione Trump alle leggi di sicurezza nazionale imposte dalla Cina su Hong Kong.
Tuttavia, la notizia secondo cui la Cina avrebbe chiesto alle aziende statali di bloccare gli acquisti di soia e di carni suine dagli USA potrebbe spingere il Presidente Trump a reagire. Sul fronte dei dati USA, le letture sono state più deboli del previsto, con l’indice manifatturiero ISM a 32,1 contro le previsioni di 35.
La valuta migliore della giornata è stata il dollaro australiano che è salito di circa un punto percentuale in vista dell’annuncio di politica monetaria della RBA. Dopo il vertice della RBA di maggio, il dollaro australiano è salito nonostante l’impegno della banca centrale a fare ciò che è necessario per supportare l’occupazione, i redditi e le imprese, incluso un aumento dei bond. Nella dichiarazione trimestrale sulla politica monetaria, la banca ha dichiarato di prevedere una contrazione dell’economia del 6% quest’anno ed un aumento della disoccupazione al 9%, visto che molti posti di lavoro sono stati in via definitiva. L’economia sta riaprendo e i dati dall’ultimo vertice mostrano dei diffusi miglioramenti (vedi tabella seguente). Le vendite al dettaglio sono schizzate dell’8,5% nel mese di marzo, con una forte ripresa prevista per aprile. L’indice PMI manifatturiero ieri è salito a 41,6 da 35,8, il tasso di disoccupazione è salito meno del previsto e consumatori e imprese si sono mostrati meno pessimisti. In più la Cina, il partner commerciale principale per l’Australia, ha riportato un miglioramento ad aprile.
Il governo australiano ha fatto un ottimo lavoro per superare il problema del COVID-19, ma il problema maggiore per l’Australia sono i rapporti commerciali. I problemi della Cina con gli USA e i problemi dell’Australia con la Cina rappresentano delle nuove fonti di preoccupazione per l’economia australiana. Il governo cinese ha confermato che i dazi sull’orzo sono legati alle indagini commerciali e alla richiesta di ulteriori investigazioni sull’origine del coronavirus da parte dell’Australia. Sarà interessante vedere come la RBA considererà questi problemi. Se saranno minimizzati e la RBA si concentrerà sugli aspetti positivi, il cambio AUD/USD toccherà il massimo di 3 mesi, ma se la banca si mostrerà preoccupata, la ripresa subirà una battuta d’arresto.
Il dollaro neozelandese e quello canadese sono in salita. Secondo Markit Economics, l’attività manifatturiera in Canada è migliorata nel mese di maggio. In Nuova Zelanda saranno rilasciati stasera i dati su concessioni edilizie e scambi commerciali. Visto il ritorno della bilancia commerciale in positivo a febbraio e l’aumento di marzo, prevediamo dati positivi.
Le revisioni al ribasso degli indici PMI della zona euro non sono riusciti a bloccare l’impennata del cambio EUR/USD. I dati PMI rivisti sul settore manifatturiero Tedesco sono stati rivisti al ribasso a 36,6 da 36,8 mentre i dati della zona euro sono stati rivisti a 39,4 da 39,5. Prevediamo che la Banca Centrale Europea questa settimana decida di aumentare il programma di acquisti per l’emergenza pandemia (PEPP) e di rilasciare delle proiezioni economiche che renderanno difficili nuovi rialzi. La sterlina è in salita dopo una revisione al rialzo dell’indice PMI manifatturiero. Il governo britannico dovrebbe annunciare un ulteriore stimolo monetario questo mese ed uno stimolo fiscale il prossimo mese.