Dopo la profonda discesa che ha portato i corsi fino a 12.43 euro, il titolo Azimut (MI:AZMT) Holding è tuttora impegnato nel tentativo di rimonta.
L’azione, al fine di alimentare il trend, dovrebbe riuscire a stabilizzarsi al di sopra della resistenza a quota 17.49 euro.
L’eventuale successo aprirebbe ulteriori spazi di ascesa verso i 18.34 euro.
Sul fronte opposto invece, discese sotto 16.05 metterebbero invece in discussione l’ipotesi di un ulteriore rally preparando il terreno per un affondo verso quota 15.90 e 15.71 euro in prima battuta. Il titolo in 6 mesi ha ceduto il 13%, il 25% in 12 mesi, il 2% in 3 anni +213% in 5 (dal 2004 ad oggi +371%).
I buoni risultati del terzo trimestre esprimono la sostenibilità del modello di business di Azimut Holding, la cui validità non è mai stata in dubbio nemmeno nei due trimestri precedenti in cui abbiamo dovuto affrontare fattori contingenti e un contesto particolarmente difficile a causa di fattori esogeni quali incertezza, ampia volatilità, tassi a zero.
La crescita è sostenuta anche dalle attività all’estero che hanno ormai superato il 15% del patrimonio totale di oltre 42 miliardi di euro a fine ottobre e che proseguono con forza soprattutto in Australia, dove in meno di due anni Azimut è arrivato a gestire patrimoni per 3,8 miliardi di dollari australiani (2,7 miliardi di euro).
Il gruppo ritiene che la crescita godrà di un’ulteriore spinta con la recente riorganizzazione che consolida le due anime di Azimut, gestione e distribuzione, e che consente di non essere più soggetti all’applicazione della CRD IV.
Come conseguenza si potrà proseguire nell’impegno volto a creare valore per gli azionisti, nell’immediato attraverso il pagamento della restante parte di dividendo il 23 novembre e nei prossimi mesi con piani di buyback.
Medie mobili esponenziali:
il prezzo è collocato al di sopra di Ema20, quest’ultima è superiore a Ema50; entrambe sono inferiori alla media mobile di periodo 200 (SMA). Secondo questa teoria non è in atto l’orientamento più rialzista possibile.