Nella settimana in cui Trump prende il timone delle operazioni, i mercati prendono tempo.
Chiusure deboli per i principali indici, ma con variazioni spesso limitate attorno al punto percentuale sul settimanale.
Una fase di lateralizzazione di breve quindi, in attesa di nuovi eventi che possano dare una una più decisa direzionalità agli indici.
Non ha mosso le acque più di tanto il dato macro più atteso della settimana, cioè il PIL della Cina. Cina che chiude il 2016 a +6,7%, in linea con le attese degli analisti e dello stesso governo cinese.
Tra gli operatori sembrano preoccupare gli annunci di manovre protezionistiche da parte USA, che hanno finora come target principale proprio la Cina, oltre che il Messico.
Ma guardando ai fatti, il processo di irrigidimento commerciale nei confronti della Cina è già iniziato nel 2014.
Con una brusca accelerazione nel 2016, anno in cui il numero di misure contro la Cina è praticamente raddoppiato.
E mentre gli USA vogliono ulteriormente spingere sul protezionismo, il presidente cinese da Davos si schiera apertamente per il libero mercato.
Il tutto suona un pò paradossale, vedremo come andrà a finire.
Rimangono bene intonate nel breve le materie prime, aiutate dalla fase di relativa debolezza del dollaro. Proseguiti gli acquisti sul rassicurante Oro (e su l’Argento), in funzione protettiva sull’attesa di possibile crescita della spinta inflazionistica. Bene anche molte materie prime agricole, Corn e Caffè in particolare.
Sui grafici di Usa, Europa e Giappone non cambia molto.
Le candele settimanali non aggiungono nuove indicazioni al quadro tecnico generale, che rimane sui massimi ed in ipercomprato.
Sembra evidente che a questi livelli gli acquisti siano rallentati, ma segnali preoccupanti di vendita non sono ancora arrivati. Con la ragionevole confidenza che un eventuale ritracciamento sarà in prima battuta acquistato.
Variazioni settimanali
Il grafico della settimana
L’indice di Shangai chiude positivamente, ma senza eccessi (+0,3%).
Si rimane in un trend laterale/crescente che dura dall’inizio del 2016, con movimenti settimanali limitati ed una evidente compressione della volatilità.
Medie mobili praticamente piatte, a conferma della difficoltà di desumere un chiaro trend.
Prezzi che hanno comunque reagito da area 3000, primo livello di supporto.
In caso di conferme rialziste sembra esserci spazio fino ad area 3350/3400, attuale resistenza di medio periodo.
Probabilmente un ottimo acquisto in un’ottica di lungo/lunghissimo periodo, nel breve il quadro rimane sostanzialmente neutrale, se non per tentativi di trading stretto.
Riccardo Zarfati
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