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Bitcoin: se fosse un pennant avremmo nuovi massimi storici

Pubblicato 11.06.2018, 08:40
Aggiornato 09.07.2023, 12:32
BTC/USD
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Un saluto ai lettori di Investing.com, negli ultimi mesi si osserva una sorta di più convinto sdoganamento del Bitcoin sulla stampa come nelle trading room delle società di gestione e delle banche d'affari. Ma anche nei salotti finanziari e persino nel sistema bancario.

Il tema dovrebbe essere più in generale quello delle cryptovalute o, meglio ancora, della tecnologia ad esse sottesa: la famosa blockchain.

Una cosa sembra si sia capita negli ultimi decenni. Quando si ha a che fare con l'innovazione, soprattutto con quella di processo cioè con quei miglioramenti sostanziali apportati nel modo consueto di fare una qualcosa che rende il processo stesso da quel momento in poi più efficiente e di conseguenza più produttivo, è come se si passasse di colpo su un livello superiore dal quale solitamente non si torna indietro.

Si crea cioè uno scalino nel percorso di evoluzione che lo rende immediatamente più visibile e segna nel tempo un riferimento di miglioramento.

Quello che sta avvenendo con la blockchain sembra sia proprio uno di questi casi. Si tratta cioè di un'idea che costringe le attività (intese non come strumenti ma come il “fare”), non solo finanziarie, a guardare con inevitabile interesse al fenomeno.

Questo perché diventano sempre più evidenti le possibilità di impiego di questa tecnologia, di questo rivoluzionario modo di pensare i processi di trasferimento delle informazioni, di dematerializzazione di molte attività burocratiche in giro per il mondo.

Come avviene di solito per tutte le innovazioni veramente impattanti, probabilmente avverrà che molte cose che osserviamo oggi potrebbero presentare differenze notevoli con quelle che vedremo domani.

Si tratta comunque di un percorso “appena iniziato” e quindi suscettibile di molti miglioramenti. Questo potrebbe consegnarci una tecnologia molto diversa da quella che osserviamo oggi, meno grezza e senza fronzoli oggi presenti.

Magari un processo che consumi molto meno energia, molto meno spazio di archiviazione delle informazioni. I tempi stessi di completamento di una operazione probabilmente verranno drasticamente abbattuti.

Molte altre considerazioni simili possono essere fatte.

Per avere un'idea mi viene da paragonare il fenomeno alla comparsa del primo telefono cellulare. Tutto quello che si è potuto apprezzare quando questo ha fatto la sua comparsa pur essendo straordinario se immaginato nel momento storico delle conoscenze tecnologiche vigenti, risulterebbe tuttavia preistorico se osservato con gli occhi “innovativi” di cui oggi godiamo.

Tutto ciò come detto riguarda la tecnologia, discorso a parte andrebbe fatto per le cryptovalute che altro non sono che un esempio di impiego delle potenzialità offerte dalla blockchain.

Tutto questo contorno, molto poco fermo da un punto di vista innovativo, a mio personale giudizio, è anche motivo di incertezza per tutto ciò che riguarda le cryptovalute. Nel senso che, come spesso e giustamente si sottolinea, sono talmente tante le variabili e le potenziali innovazioni nel settore che pur essendo oggi quello delle cryptovalute un evento straordinario, non può che essere trattato con la dovuta cautela.

Pensiamo alle caratteristiche che, fino ad ora, ne hanno conclamato il successo. Certamente alla base c'è un'idea innovativa innestata su un'idea altrettanto innovativa di interpretare le possibilità dell'informatica e del web.

A ben pensare, i motivi che ne hanno decretato finora il successo potrebbero certamente rappresentare motivo di declino nel futuro.

Infatti se una qualche ulteriore “intuizione” permetterà di trovare una geniale soluzione ad una serie di punti ancora deboli del fenomeno delle cryptovalute, non si può escludere che il fenomeno in oggetto accusi un repentino ridimensionamento, proporzionale alla portata della novità ed alla incertezza che si porterebbe dietro l'attuale sistema.

Giusto per essere chiari, potrebbe concretizzarsi la sindrome “Polaroid” azienda che, quando cominciava ad affermarsi la tecnologia digitale non ha saputo leggere la straordinaria portata del fenomeno accumulando quel ritardo, piccolo in termini temporali ma enorme dal punto di vista dell'innovazione, che ne ha decretato l'implosione in brevissimo tempo.

Dopo questa, mi auguro utile cornice, mi piacerebbe proporre ai lettori una interpretazione di più ampio respiro del comportamento del Bitcoin nei mercati finanziari.

Proviamo a osservare questo grafico:

Il pattern evidenziato è tra quelli più noti e anche frequenti sui grafici. Devo anche dire che sono di non difficile individuazione e solitamente abbastanza affidabili. Parliamo del Pennant, figura solitamente di continuazione di un trend.

Solitamente lo si osserva nel corso di un movimento vigoroso ed in trend e rappresenta una “pausa” dello stesso in attesa della ripresa.

Detta così sembra facile. Infatti il perfezionamento del pattern preluderebbe ad una ripresa del trend (ascendente in questo caso) che porterebbe i prezzi nell'iperspazio considerando i movimenti che caratterizzano finora il Bitcoin.

Lascio volutamente trasparire una certa cautela perché la proiezione del target del pattern nel tempo richiederebbe molto probabilmente qualche anno, visto che in coincidenza della rottura del pattern andrebbe proiettata in alto l'intero vigoroso movimento rialzista che lo ha preceduto.

Numeri da capogiro, soprattutto se si considera che una certa scuola di analisi tecnica usa proiettare come target della figura non i tick ma il movimento precedente in percentuale. Verrebbe fuori un livello incredibile 636.000 euro!

Il lato debole della faccenda e che, a mio parere, rende anche l'analisi tecnica una “disciplina” ovviamentenon scientifica, ma comunque fondata saldamente su numeri (contratti) e conoscenza della finanza comportamentale, è che, se finora straordinario è stato il comportamento di questo strumento, non è detto che lo sarà altrettanto nel futuro.

E' il lato finanziario di tutte le considerazioni non-finanziarie, fatte precedentemente.

In sostanza l'analisi, per funzionare, richiede per il futuro un altrettanto fuori dal comune comportamento degli operatori, che solitamente tradano il Bitcoin.

Il mercato sarà altrettanto esuberante?

Non potendo avere in anticipo risposte che riguardano il futuro, proviamo a fare qualche altra considerazione tecnica:

Il pennant rappresenta, come detto, una pausa dei prezzi all'interno di un chiaro e robusto trend. Nel nostro caso ascendente.

Una circostanza che caratterizza questo pattern è che è di breve durata se paragonato al precedente movimento in trend ed accompagnato da volumi in contrazione:

Il pattern si completa allorchè i prezzi riprendono il movimento in favore del trend principale (rialzo in questo caso) accompagnato da una esplosione della volatilità e dei volumi, come solitamente accade alla ripresa di un qualunque movimento in trend.

Sul grafico settimanale si osserva uno schiacciamento dei corsi sulla importante ema50.

I prezzi sono costretti al ribasso dalle medie veloci.

Si è formata una chiara trend line ribassista in corrispondenza dei due massimi decrescenti, con una inclinatura equilibrata.

Questa circostanza come al solito col passare dei giorni costringe i prezzi a prendere una decisione.

Questa potrebbe essere la consacrazione del pennant oppure, circostanza che deve essere messa in conto, rottura al ribasso della ema50 con conseguenze potenzialmente devastanti nel caso in cui i prezzi si stabilissero sotto questa media dando origine magari ad una inversione del trend che, teoricamente, sarebbe anche la più interessante da tradare sfruttando l'enorme emotività che potrebbe generare un siffatto cambiamento.

Ricordiamolo bene come, dalla crisi del 2008, esiste una generazione di trader professionisti che non hanno mai lavorato in condizioni di rialzo dei tassi di interesse (USA), allo stesso modo, il Bitcoin finora è stato solo long.

L'operatività short per molti piccoli “investitori” potrebbe rappresentare un ambiente ostile dal punto di vista psicologico e delle posizioni in essere.

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