Per molti brasiliani, Jair Bolsonaro, il candidato presidenziale di destra che si è accaparrato il 46% dei consensi nel primo turno delle elezioni di domenica, rappresenta l’unica speranza di emergere dalla recessione e dalla corruzione. Anche i trader delle materie prime ritengono che sia un’ottima scommessa e lo dimostrano spingendo lo zucchero, una delle principali esportazioni del paese sudamericano, ad una mega-impennata.
Dal 26 agosto, i future dello zucchero greggio scambiati sulla borsa di New York, che rappresentano il prezzo di riferimento per lo zucchero brasiliano, sono schizzati di ben il 28%, in media del 3,5% al giorno per otto giorni consecutivi.
Il caffè arabica, un’altra importante esportazione brasiliana, ha segnato un balzo del 15% nello stesso periodo a New York.
Impennata del real brasiliano
Il rialzo delle due materie prime segue a ruota quello del real brasiliano, schizzato del 7% contro il dollaro; la correlazione non sorprende visto che i coltivatori brasiliani vendono il loro raccolto in valuta locale prima che raggiunga il mercato internazionale.
A parte l’apprezzamento della valuta, c’è un altro motivo per cui lo zucchero e il caffè sono rimbalzati insieme al real dal 26 agosto: questo è stato il giorno del primo dibattito delle elezioni presidenziali brasiliane del 2018, quando Bolsonaro è emerso come favorito rispetto ad altri otto rivali.
Da allora, l’ex capitano dell’esercito chiamato il “Trump tropicale” per la sua posizione dura che ricorda quella del presidente USA, ha ottenuto una schiacciante vittoria preliminare alle urne che gli garantisce un chiaro vantaggio per il round finale del 28 ottobre ed è sopravvissuto ad un attentato quasi fatale. La sua teatrale campagna elettorale ha dato slancio ai mercati brasiliani, con lo zucchero che ha quasi dimezzato le precedenti perdite annue del 32% al 15% dopo l’impennata di questa settimana.
“Tutto merito di Bolsonaro e del real”, afferma Shawn Hackett della Hackett Financial Advisors, un’agenzia di ricerche per il mercato delle materie prime a Boca Raton, in Florida. Aggiunge Hackett:
“I grossi speculatori hanno giocato sul real debole per mesi e la sua impennata li ha colti in fallo. Al momento è in corso un massiccio short covering, anche sullo zucchero e sull’arabica”.
Mercati in overbought?
Questo significa anche che le due materie prime sono tecnicamente in overbought, comportando il rischio di un collasso se la stella di Bolsonaro dovesse eclissarsi o se i trader dovessero preferire le prese di profitto.
Questo martedì, le previsioni tecniche giornaliere di Investing.com sullo zucchero greggio indicano ancora “Strong Buy” con la resistenza più forte (quella di Livello 3 di Woodie) a 13,20 centesimi la libbra.
Il contratto dello zucchero greggio più attivo sulla borsa di New York, quello con consegna a marzo, ieri si è attestato a 12,94 centesimi dopo essere salito senza interruzioni per otto sedute. Sebbene siamo ancora all’inizio di ottobre, l’impennata del 28% della scorsa settimana, se mantenuta, sarà la più alta su base mensile degli ultimi otto anni.
Ma anche così, Mike Seery di Seery Futures a Plainfield, in Illinois, afferma che chi ha delle posizioni di profitto sullo zucchero dovrebbe stare attento ad un cambiamento che potrebbe avvenire in qualsiasi momento.
Quella dello zucchero non sembra una “salita in linea retta”
“Se siete long su contratti multipli, il mio consiglio è una parziale presa di profitto dal momento che ho difficoltà a credere che questo mercato continuerà a salire in linea retta”, spiega Seery, esperto di grafici tecnici che sta seguendo le oscillazioni dello zucchero ormai da un anno, da quando è passato dal minimo di 10 anni di 9,91 centesimi di agosto al massimo di sette mesi di 12,98 di oggi.
Con i future di marzo scambiati sopra le medie mobili a 20 e a 100 giorni, Seery prevede la resistenza maggiore al livello di 13 centesimi. Aggiunge:
“Se si osservano gli indicatori di overbought, come l’oscillatore stocastico o l’indice RSI, si nota che entrambi si trovano a livelli estremi, il che indica che ci sarà un qualche tipo di ritirata, secondo me”.
I segnali tecnici del caffè sono migliori
Per quanto riguarda il caffè, la posizione tecnica è migliore di quella dello zucchero, sebbene anche in questo caso sia meglio essere cauti, afferma Seery. Le previsioni tecniche giornaliere di Investing.com per lo zucchero greggio indicano ancora “Strong Buy”, con il segnale di “sell” più forte che emerge alla media mobile su 200 giorni di 1,1408 dollari la libbra.
Il contratto del caffè più attivo a New York, quello con consegna a dicembre, ieri si è attestato a 1,1185 dollari. Resta in calo dell’11% sull’anno malgrado il rimbalzo di oltre il 13% dalla fine di agosto.
“Sembrerebbe proprio che i prezzi del caffè abbiano finalmente raggiunto il fondo”, spiega Seery, riferendosi al minimo di 12 anni di 93,50 centesimi segnato dal caffè a settembre. “Questo andamento è diventato al rialzo”, aggiunge.