Mentre la maggior parte del mondo del trading delle materie prime sbuffava per il nuovo tonfo di questa settimana dei prezzi di oro e greggio, in un settore ci sono stati dei tori che ce l’hanno fatta: il settore delle materie prime agricole.
Soia e frumento sono l’attrazione principale sui mercati agricoli da quattro settimane di fila. Si trovano in un rally cominciato intorno a metà anno.
Questa settimana, in particolare, le forze macroeconomiche hanno catapultato il dollaro e fatto precipitare metalli preziosi e greggio insieme ai titoli azionari, con gli indici Dow, S&P 500 e NASDAQ tutti giù, nei timori che la ripresa economica statunitense dal coronavirus sia in stallo.
Tuttavia, i cereali come soia e frumento sono stati poco colpiti dal fuoco incrociato, protetti dalle forti vendite in Cina, tra l’altro. Il granturco ha fatto eccezione, sebbene sia rimbalzato del 10% nel solo mese di agosto, il doppio rispetto alla soia e più del quadruplo del frumento.
Vendite per l’esportazione “che non hanno deluso”
Si prevedeva che le vendite per l’esportazione per granturco e soia questa settimana sarebbero state alte e “non hanno deluso”, secondo Dan Hueber, autore del “The Hueber Report”, un’analisi quotidiana sui cereali pubblicata a St. Charles, Illinois.
“Il granturco è stato di gran lunga il leader”, scrive Hueber, riferendosi ad un totale delle vendite di 2,5 milioni di tonnellate metriche, 1,5 milioni delle quali hanno compreso vecchi raccolti in magazzino, con 72.000 tonnellate nello specifico dirette in Cina.
Altrettanto entusiasmanti i dati sulle esportazioni di soia pubblicati dal Dipartimento per l’Agricoltura USA, afferma Hueber.
La Cina tasta il terreno per altra soia USA
Spiega Hueber:
“I tori della soia hanno trovato ispirazione nelle voci che hanno cominciato a circolare riguardo al fatto che la Cina starebbe di nuovo gironzolando davanti al bancone della soia e avrebbe spazio nel carrello per qualche centinaia di migliaia di tonnellate metriche”.
“Le voci si sono rivelate essere corrette, in quanto l’USDA ha confermato che la Cina passerà dalla cassa con 132.000 tonnellate metriche e, appena dietro di lei, c’è un’altra nazione non identificata con altre 318.000 tonnellate da acquistare. E tutto questo è bastato a spingere i future della soia a massimi più alti”.
I future del granturco a Chicago sono scesi dello 0,3% sulla settimana, dopo il rally del 10% di agosto. A 3,45 dollari al bushel, Investing.com consiglia “Strong Buy” sul granturco USA, prospettando una resistenza a breve termine di 3,55 dollari.
“La maggior parte della cosiddetta “cintura del granturco USA” resterà completamente all’asciutto tra venerdì e lunedì, in base all’ultima mappa sulle precipitazioni su 72 ore”, scrive Ben Potter di Farm Futures in un post sul blog che ha rafforzato i fondamentali del mercato.
Per soia e frumento, le prospettive sono decisamente migliori.
I future della soia scambiati a Chicago balzano dell’1,6% sulla settimana, in salita per la quarta settimana di fila. Dalla fine di maggio, la soia è schizzata complessivamente del 15%.
A 9,67 dollari al bushel, Investing.com consiglia “Strong Buy” anche sulla soia USA, prospettando una resistenza a breve termine di 9,80 dollari.
Aggiunge Potter:
“Le vendite per l’esportazione di soia stanno passando molto rapidamente all’imminente anno di commercializzazione 2020/21, con soli 3,2 milioni di bushel di vendite di raccolto vecchio, mentre quelle del nuovo raccolto sono schizzate a 64,8 milioni di bushel, per un totale di 68 milioni di bushel”.
“Si tratta di un dato abbastanza buono da fargli raggiungere la parte superiore delle stime di commercializzazione, in un range tra i 36,7 ed i 68,8 milioni di bushel”.
I future del frumento a Chicago, nel frattempo, oscillano a 5,53 dollari al bushel. Hanno visto un’impennata del 2,6% sulla settimana, registrando un aumento per la quarta settimana di fila, proprio come la soia. Dalla fine di giugno, il frumento è schizzato di quasi il 13%.
Sebbene le vendite totali di frumento nell’anno di commercializzazione 2020/21 siano scese a poco meno del tasso del 2019/20, con 104,7 milioni di bushel, sono ancora in linea con le stime del settore, puntualizza Potter.
“Le vendite per l’esportazione di frumento sono scese al 23% al di sotto del tasso della scorsa settimana, ma restano il 4% al di sopra della precedente media su quattro settimane, con 21,5 milioni di bushel”, afferma. “Si tratta di un dato sufficientemente buono da farlo restare nella parte superiore delle stime di commercializzazione, in un range tra i 12,9 ed i 22,0 milioni di bushel”.
Investing.com consiglia “Strong Buy” anche sul frumento USA, stimando una resistenza a breve termine di 5,70 dollari.