La paura, si sa, a volte si nasconde dietro i numeri, quasi fosse invisibile. Da quando è stato annunciato lo scudo anti-spread, che verrà discusso in Bce il 21 luglio, gli obbligazionari europei sono rimbalzati, il btp scadenza 2072 e cedola 2,15 era sceso con il discorso della Lagarde sotto i 60 registrando un minimo da brivido di 59,3, oggi quota 67.
Panico finito, lo scudo funzionerà? Per eliminare il rumore di fondo è possibile prendere i valori settimanali dei due btp future con scadenza settembre e dicembre e calcolare un prezzo dato dalla escursione media calcolata sul range totale: (max+min)/2; mettendo a rapporto il valore della scadenza più lontana, dicembre, con quella di settembre, cosa emerge? Eliminando il rumore di fondo il mercato ci sta dicendo che siamo al picco record di differenza storico dal 2009. Nella settimana del 10 giugno della Bce si è scesi a 0,9674 che è il valore più basso di quello registrato durante il covid (13 marzo 2020 a 0,9711), di quello verificatosi a seguito delle lezioni politiche del Governo giallo-verde (8 giugno del 2018 a 0,9682), di quello relativo alla crisi dello spread dei PIIGS (9 dicembre 2011 a 0,9695).
Il mercato ci sta dicendo: massima attenzione, si è toccato un livello mai visto, la speranza è che lo scudo anti-spread riporti tutto verso la normalità, come avvenuto nei precedenti casi elencati. Speriamo che sia un pericolo scampato e non un cigno nero imminente con possibilità di nuovi minimi da record.