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CAD a rischio prima dell’IPC, tori dell’EUR moderati

Pubblicato 21.03.2014, 13:55
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Oggi le valute del G10 per lo più pareggiano le perdite contro l’USD; mentre scriviamo, le divise oceaniane mostrano le prestazioni migliori. L’Italia ha pubblicato eccellenti dati riferiti a vendite e ordini industriali di gennaio, le partite correnti della BCE sono salite a 25,3 mld EUR, rispetto ai 20,0 mld EUR rivisti (c’è stata tuttavia una brusca flessione a 6,4 mld EUR sui dati non destagionalizzati rispetto ai 28,2 mld di EUR del dato rivisto). I dati contrastanti frenano i tori dell’EUR, i livelli tecnici volgono in negativo. In Canada, le cifre sull’inflazione saranno cruciali prima della chiusura di seduta. Se le previsioni del mercato sulla bassa inflazione saranno soddisfatte, l’USD/CAD dovrebbe compiere un rally verso nuovi massimi prima del fine-settimana.


Canada sotto osservazione

Oggi il Canada pubblicherà le cifre sull’IPC di febbraio. Dopo l’annuncio del FOMC, l’USD/CAD ha liquidato il nostro obiettivo di Fibonacci di medio termine a 1,1236, rinvigorendo il momentum ribassista dell’USD/CAD. La coppia si sta avvicinando ai livelli d’ipercomprato (RSI al 63%), ma i dati sull’inflazione saranno decisivi per stabilire se il rally continuerà o se si profilerà una correzione al ribasso. I mercati prevedono un calo dell’inflazione a febbraio. L’IPC a/a dovrebbe scendere all’1,0% a febbraio rispetto all’1,5% di un mese fa, nonostante il pronosticato miglioramento su base mensile. L’inflazione debole dovrebbe ridare vigore alle colombe della BoC (soprattutto perché la Bank of Canada si era detta neutrale all’ultima riunione). D’altro canto, la Fed falco è chiaramente favorevole all’USD/CAD. Per le prossime settimane, gli ordini d’acquisto per le opzioni dovrebbero frenare il ribasso sopra 1,1200. Vediamo altri ordini d’acquisto per opzioni in scadenza oggi in attesa di essere attivati sopra 1,1300.


Settimana di debolezza per l’EUR

Questa settimana l’EUR è stato scambiato all’insegna della debolezza, soprattutto a causa di fattori esterni. L’EUR ha aperto bene la settimana, dopo il voto di domenica sull’annessione della Crimea alla Russia. Il mancato superamento della resistenza a 1,3950 ha rallentato il momentum rialzista e, mercoledì, l’aggressività inaspettata del FOMC ha fatto diventare il trend ribassista in chiusura di seduta. Per la prossima settimana non ci sono in programma notizie o dati significativi. La BCE pubblicherà il dato sulla crescita della massa monetaria M3 (che rimarrà stabile), Germania e Spagna pubblicheranno i dati preliminari sull’IPC. Il dato finale sulla fiducia dei consumatori di marzo sarà un po’ più importante, venerdì prossimo, per seguire il sentiment del mercato e trarre conclusioni sulle aspettative d’inflazione. Tuttavia, i pochi dati economici in agenda faranno passare in primo piano i livelli tecnici.

Dal punto di vista tecnico, l’EUR/USD viene scambiato nella zona di consolidamento ribassista (sotto il minimo del trend ascendente di febbraio-marzo a 1,3850) e il MACD sta acquisendo slancio al ribasso. Il quadro tecnico suggerisce un’estensione della debolezza, il primo obiettivo corrisponde alla media mobile a 50 giorni (1,3704), seguito da 1,3665 (38,2% di Fibonacci sul rally di novembre e dicembre). Con l’approssimarsi del campanello di chiusura, vediamo scommesse per le opzioni con inclinazione negativa prima di 1,3800.

L’EUR/JPY testa la media mobile a 50 giorni (140,56) questo venerdì. Ordini di reazione s’intravedono in corrispondenza delle medie mobili a 50 e 100 giorni (140,56 e 139,98), ma il momentum tendenziale si sta rafforzando al ribasso. La coppia è entrata nella copertura della nuvola giornaliera di Ichimoku (138,95/141,05). Gli operatori dovrebbero stare attenti al rischio al rialzo, viste le tensioni fra Ucraina e Russia.

EUR e GBP questa settimana sono sottotono. Martedì la coppia EUR/GBP ha raggiunto il nostro obiettivo di Fibonacci a 0,83915 ed è rientrata nell’ampio canale di trend ribassista dopo l’annuncio del FOMC. Gli indicatori di trend e momentum rimangono nettamente rialzisti, anche se lievemente meno aggressivi dopo il tentativo fallito di superare quota 0,84000. Le barriere per le opzioni a 0,83750/0,84000 dovrebbero continuare a ostacolare il rialzo prima del fine-settimana.

chart

EURUSD L’EUR/USD ha rotto il supporto implicato del suo canale ascendente, invalidando il trend rialzista in atto da febbraio. La struttura tecnica di breve termine è negativa finché i prezzi resteranno al di sotto della resistenza a 1,3845 (massimo 20/03/2014). Supporti possono essere ubicati a 1,3708 (minimo 05/03/2014) e a 1,3643. Nel medio termine la rottura del supporto a 1,3834 (minimo 11/03/2014, vedasi anche il canale rialzista), unita a condizioni generali di ipercomprato, favoriscono un movimento inferiore verso il supporto a 1,3643. Il recente massimo a 1,3967 potrebbe fungere da robusta resistenza.

GBPUSD La coppia GBP/USD prosegue la fase di discesa e attualmente si sta avvicinando al sostegno implicato del canale ascendente (attorno a 1,6460). Le resistenze orarie sono date dal canale discendente (attorno a 1,6619) e a 1,6666. Un altro supporto può essere ubicato a 1,6252 (minimo 05/02/2014). In un’ottica di lungo periodo, una rottura sul lato discendente, al di fuori del canale ascendente, cancellerebbe l’attuale inclinazione rialzista, implicata dalla violazione della resistenza a 1,6668 (massimo 24/01/2014). Un forte supporto orizzontale si trova a 1,6220 (minimo 17/12/2013).

USDJPY L’USD/JPY ha rimbalzato bruscamente in prossimità del supporto chiave a 101,20, favorendo così ulteriori movimenti lateralmente. Le resistenze si attestano a 102,87 e a 103,76. Un supporto orario si trova a 101,94 (resistenza precedente). Viene favorita una propensione rialzista di lungo periodo finchè reggerà l'area di supporto chiave della media mobile a 200 giorni (attorno a 100,48) e a 99,57 (vedasi anche la linea di tendenza rialzista dal minimo a 93,79 (13/06/2013 ). Un’importante resistenza si attesta a 110,66 (massimo 15/08/2008).

USDCHF L’USD/CHF ha violato la resistenza implicata dalla linea di tendenza in calo, ma finora non è riuscito a segnare una chiusura quotidiana oltre tale livello. Occorrerebbe una rottura decisiva per confermare una fase sostenibile di forza. I supporti orari potrebbero attestarsi a 0,8800 (minimo 20/03/2014) e a 0,8765 (massimo 13/03/2014). Un'altra resistenza può attestarsi a 0,8896 (massimo 05/03/2014). In un’ottica di più lungo periodo, la struttura in atto da 0,9972 (24/07/2012) è vista come una grande fase correttiva. Sarà necessaria una rottura della linea di trend discendente per un miglioramento della struttura tecnica di medio periodo.

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