Martedì, i mercati azionari globali hanno segnato un calo significativo, ribaltando sostanzialmente le mosse positive osservate nella sessione di lunedì. Gli investitori sono in attesa delle pubblicazioni chiave sull’inflazione negli Stati Uniti per il mese di agosto, previste per oggi, e delle decisioni di politica monetaria in Europa, che saranno annunciate domani. Eventi che potrebbero influenzare le prospettive economiche e di mercato.
Negli Stati Uniti il settore energetico ha guidato gli acquisti, trainato dall’incremento dei prezzi del petrolio, che hanno raggiunto massimi dall’inizio dell’anno. Anche il settore bancario ha mostrato buone performance, beneficiando degli effetti positivi di tassi d’interesse più alti per un periodo prolungato, oltre alle prospettive ottimistiche emerse durante la Barclays (LON:) Global Financial Services Conference. D’altra parte, il settore tecnologico ha guidato le vendite, con l’indice XLK che ha registrato una diminuzione dell’1,81%. Questo calo è stato causato principalmente dalla performance negativa di Apple (NASDAQ:), protagonista del suo tanto atteso evento, e da Oracle (NYSE:), che ha subito una diminuzione del 13,5% del suo valore. Su quest’ultima società, nonostante le crescite in termini di ricavi e utili, pesano le alte aspettative. Inoltre, la crescita del settore cloud è risultata inferiore rispetto al trimestre precedente, sollevando preoccupazioni sulle quote di mercato dell’azienda mentre i suoi concorrenti come Amazon (NASDAQ:), Microsoft (NASDAQ:) e Alphabet (NASDAQ:) continuano a crescere. Sebbene ieri i settori della tecnologia ed energia abbiano rappresentato due estremi opposti in termini di performance giornaliera, va notato che sono stati proprio questi due settori a dimostrare una notevole resilienza nel corso degli ultimi quasi quattro anni, registrando rendimenti superiori all’S&P 500, dall’anno della pandemia.

Evoluzione Settori USA dal 2020 Negli Stati Uniti il settore
energetico ha guidato gli acquisti, trainato dall’incremento dei prezzi del
petrolio, che hanno raggiunto massimi dall’inizio dell’anno. Anche il settore
bancario ha mostrato buone performance, beneficiando degli effetti positivi di tassi d’interesse più alti per un periodo prolungato, oltre alle prospettive ottimistiche emerse durante la Barclays Global Financial Services Conference. D’altra parte, il settore tecnologico ha guidato le vendite, con l’indice
XLK che ha registrato una diminuzione dell’1,81%. Questo calo è stato causato principalmente dalla performance negativa di
Apple, protagonista del suo tanto atteso evento, e da
Oracle, che ha subito una diminuzione del 13,5% del suo valore. Su quest’ultima società, nonostante le crescite in termini di ricavi e utili, pesano le alte aspettative. Inoltre, la crescita del settore cloud è risultata inferiore rispetto al trimestre precedente, sollevando preoccupazioni sulle quote di mercato dell’azienda mentre i suoi concorrenti come
Amazon,
Microsoft e
Alphabet continuano a crescere. Sebbene ieri i settori della tecnologia ed energia abbiano rappresentato due estremi opposti in termini di performance giornaliera, va notato che sono stati proprio questi due settori a dimostrare una notevole resilienza nel corso degli ultimi quasi quattro anni, registrando rendimenti superiori all’
S&P 500, dall’anno della pandemia.
Nel comparto della cannabis, ci sono ancora numerose sfide da affrontare, tra cui una fiscalità onerosa, la concorrenza sleale del mercato nero, restrizioni sulla pubblicità e il marketing, problemi di finanziamento e incertezza normativa. Inoltre, i coltivatori di cannabis affrontano alcune difficoltà significative. Ad esempio, i raccolti di marijuana (sesto in America tra le coltivazioni con il maggior valore del raccolto all’ingrosso nel 2022) non sono inclusi nelle statistiche dell’USDA (Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti) e non sono generalmente considerati prodotti agricoli, il che può comportare tasse più elevate e difficoltà nell’accesso ai soccorsi in caso di calamità. Inoltre, le aziende del settore spesso incontrano ostacoli nell’ottenere finanziamenti bancari a causa delle restrizioni imposte dalla legge federale statunitense, che rende illegali i finanziamenti bancari per titoli legati alla cannabis. Questo ha portato le aziende del settore a ricorrere a finanziamenti diluitivi, aumentando il numero di azioni in circolazione e influenzando negativamente il valore percepito dagli investitori. Ad esempio, le azioni in circolazione di
Tilray sono aumentate significativamente, passando da 184,08 milioni a settembre 2018 agli attuali 720,41 milioni, rappresentando un aumento del 291%. Questi fattori contribuiscono all’incertezza e alla volatilità del settore della cannabis nonostante le prospettive di cambiamento normativo.
Infine, interessanti movimenti si registrano sul mondo delle criptovalute, alle prese con la tenuta dei mille miliardi di capitalizzazione complessiva e con il
in prossimità del suo supporto dell’area dei 24 mila dollari. Proprio su Bitcoin l’83,7% dell’offerta di possessori di Bitcoin a breve termine è attualmente in perdita non realizzata, stando ai dati Glassnode. A spaventare ulteriormente la vicenda la formazione di ieri della cosiddetta Death Cross nel grafico giornaliero. Una “Death Cross” si verifica quando la media mobile a 50 giorni attraversa al ribasso la media mobile a 200 giorni. Questo segnale è spesso interpretato come un indicatore di potenziali ribassi nei prezzi.
I dati dal 2015 ad oggi riportano come in tale periodo siano stati realizzati 7 Death Cross (questo sarebbe l’ottavo), i rendimenti ad un mese dall’evento sono stati in media in rialzo del 1,15% con solamente una volta in grado di riportare flessioni, mentre le performance a 3 e 6 mesi rimarcano un calo medio rispettivamente del 1.87% e del 4.01% con il verificarsi di perdite nel periodo del 71% circa.

Death Cross Bitcoin dal 2015

Rendimenti medi Death e Golden Cross su Bitcoin Gabriel Debach
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