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Chip per pc: Nvidia lancia la sfida a Intel

Pubblicato 24.10.2023, 14:58
Aggiornato 05.03.2021, 16:55
Balzo del titolo a Wall Street dopo l’indiscrezione di un accordo con Arm Holding per realizzare una nuova generazione di processori per personal computer, più veloci e meno energivori di quelli di Intel (NASDAQ:INTC). Un mercato in forte crescita.

Il primo chip per pc di Nvidia arriverà nel 2025

Per 18 mesi, dal settembre 2020 al febbraio 2022, il Ceo e fondatore di Nvidia, Jen Huang, ha tentato in tutti i modi di convincere le autorità  antitrust dei principali Paesi industrializzati, dagli Usa alla Gran Bretagna, dall’Europa alla Cina, che la sua proposta di acquistare l’inglese Arm Holding per 40 miliardi di dollari non avrebbe alterato la concorrenza sul mercato mondiale dei chip. Non ce l’ha fatta e alla fine ha dovuto rinunciare all’acquisizione. Ma non ha rinunciato all’idea di fondo, e cioè che la collaborazione con Arm avrebbe fatto fare un importante salto in avanti al business di Nvidia.
Oggi Huang ci riprova con un accordo di collaborazione. Secondo un’indiscrezione diffusa da Reuters lunedì 23 ottobre, Nvidia avrebbe raggiunto un accordo per realizzare chip per personal computer basati sulla tecnologia Arm, la stessa utilizzata da tutti i produttori per realizzare i chip per smartphone.   

In rialzo Nvidia e Arm, azione Intel in ribasso


L’ingresso di Arm e Nvidia insieme nel mercato dei chip per pc è una minaccia molto seria per Intel, il dominatore di questo mercato con una quota di oltre il 60% alla fine del primo semestre 2023. Le indiscrezioni dicono che il primo chip per pc di Nvidia potrebbe essere pronto nel 2025 e, grazie alla tecnologia di Arm, dovrebbe essere meno energivoro degli attuali, consentendo una maggiore durata alle batterie di pc che utilizzano il sistema operativo Windows di Microsoft (NASDAQ:MSFT).
La notizia lunedì ha provocato a Wall Street un forte rialzo di Nvidia (+3,8%) e Arm (+5%) e un altrettanto forte ribasso di Intel, scesa del 3%.

Un mercato che nel 2031 raggiungerà i 57 miliardi di dollari


Secondo una ricerca di Allied Market Research, il mercato dei chip per pc ha raggiunto nel 2021 i 21,2 miliardi di dollari, con una previsione di crescita media annua (Cagr) nei prossimi dieci anni del 10,6%  che lo dovrebbe portare a valere 57,3 miliardi di dollari nel 2031. 

Alle spalle di Intel opera Amd (Advanced Micro Devices), secondo produttore mondiale di pc per computer, che finora ha cercato di fare soprattutto concorrenza sul prezzo. Ma, sempre secondo Reuters, anche Amd starebbe progettando nuovi chip per pc Windows basati su tecnologia Arm. Sarebbe un’altra minaccia per Intel, che già ha subito l’addio di Apple (NASDAQ:AAPL) che recentemente non ha rinnovato i contratti di fornitura con Intel per i suoi Mac, decidendo di produrre in proprio i chip sempre in collaborazione con Arm.

Il consensus vede per Nvidia un upside del 50%


Il mercato azionario dà una lettura molto netta di quello che sta succedendo sul mercato dei semiconduttori. Nvidia, che si è affermato come realizzatore di processori grafici per videogiochi ed è oggi al centro del boom dell’intelligenza artificiale grazie ai suoi prodotti dalla fortissima capacità di calcolo, è il primo produttore di chip ad avere superato i 1.000 miliardi di dollari di capitalizzazione. Secondo il consensus di Market Screener chiuderà l’esercizio attuale con un fatturato di 53,99 miliardi di dollari (raddoppiato rispetto all’anno precedente) e un utile di 23,5 miliardi, pari a cinque volte quello dell’anno prima. Il rapporto prezzo/utili (dell’esercizio in corso) è di 45 volte.
Alla quotazione attuale di 430 dollari l’azione Nvidia ci è arrivata con un rialzo del 200% dall’inizio dell’anno. Ciononostante il consensus degli analisti vede un upside ancora del 50% e indica un target price di 643 dollari.

Per Intel previsto fatturato in calo e bilancio in rosso


Arm Holding, azienda inglese sbarcata al Nasdaq un mese fa, capitalizza 51 miliardi di dollari con un fatturato di soli 2,9 miliardi e un utile previsto per il 2023 di 300 milioni di dollari. Il suo P/E è di 158 volte e gli analisti vedono in media la possibilità di un rialzo del 22% fino a 61 dollari, dall’attuale quotazione di 50 dollari.
Intel chiuderà il 2023 con ricavi a 52,5 miliardi di dollari, in calo del 16% rispetto all’anno prima e con una perdita di 700 milioni di dollari (8 miliardi di utile nell’esercizio precedente). Il piano strategico della società prevede di rafforzare l’attività fisica di produzione di chip con forti investimenti in nuove fonderie, mentre Nvidia e Amd continuano a fare produrre i loro chip a Taiwan da Tsmc. Dall’inizio dell’anno l’azione Intel è salita del 26% e il consensus degli analisti (Market Screener) vede la possibilità di un ulteriore rialzo dell’8%.

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