Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina stanno ancora pilotando i mercati, è evidente, lo si evince dai movimenti degli ultimi giorni a seguito delle rinnovate tensioni tra i due colossi economici.
Ed ecco che la liquidità si è spostata dai mercati emergenti, con il dollaro che ha acquistato di nuovo vigore.
Sebbene i rendimenti obbligazionari rimangano bloccati (il rendimento a 10 anni continua a stazionare appena al di sotto del 3%), il dollaro sta cercando di riacquistare slancio in vista dei libri paga non agricoli.
L’azionario, nel frattempo, ha risentito pesantemente delle tensioni, con l'Asia e soprattutto i mercati europei fortemente in calo. Ma questi movimenti sinora sono stati temporanei tant’è che già ieri abbiamo assistito a un rimbalzo dell’America e in particolare dell’indice tecnologico NASDAQ.
Rimbalzo, quest’ultimo, pilotato dalla notizia che Apple ha un valore di 1000 miliardi di capitalizzazione e sappiamo quanto incida all’interno del paniere.
Consideriamo poi che molti operatori stanno per andare in ferie e quale migliore occasione per prendere profitto dopo i recenti rialzi?
Ieri il rialzo dei tassi della Bank of England non è servito a stabilizzare la performance negativa della sterlina che va avanti da tempo.
Gli operatori hanno considerato un dovere quello di alzare i tassi almeno una volta, ma con le tensioni Brexit in crescita e le incertezze politiche, la prospettiva di un altro rialzo dei tassi sembra distante (addirittura da qui al 2020 potrebbero essere appena 2, ovvero uno all’anno).
Wall Street chiudeva la sessione di ieri con l’indice SP 500 + 0,5% a 2827 punti, mentre i future sono rimasti sostanzialmente fermi.
I mercati asiatici hanno evidenziato un andamento altalenante ( Nikkei + 0,1%) ma le azioni cinesi restano sotto e gli europei sperano in un rimbalzo dopo i ribassi di ieri.
Nelle materie prime, l'XAU/USD è stato nuovamente venduto avvicinandosi a 1200 dollari l’oncia, mentre il Future Petrolio Greggio WTI sta cercando di aggrapparsi al rimbalzo di ieri.
Oltre ai tanti PMI odierni (da segnalare l’ulteriore calo del PMI servizi UK), l'obiettivo principale della giornata arriverà con il rapporto sulla situazione occupazionale degli Stati Uniti che dovrebbe mostrare i libri paga non agricoli a 190.000 (in calo rispetto a 213.000 del mese scorso).
All'interno del rapporto attenzione ai salari medi orari per i quali si prevede un incremento + 0,3% su base mensile che manterrebbe stabile la crescita annuale al + 2,7%.
Attenzione anche alla disoccupazione che dovrebbe scendere al 3,9% dopo un ritorno inaspettato al 4,0% nel mese di luglio, ma anche al tasso di partecipazione atteso al 63 per cento (non si vede dal 2014) dal 62,9 per cento precedente.