Recentemente sono tornati sotto i riflettori i rapporti tra la Cina e gli USA (I palloni sono la punta dell’iceberg). Il tutto da leggersi alla luce di quella che potrebbe essere l’evoluzione dei rapporti tra la Cina e la Russia che potrebbero sfociare nella creazione di un nuovo ordine mondiale. La domanda è se lo dobbiamo temere?
Non più tardi di un anno fa e prima dell’invasione della Russia in Ucraina, Cina e Russia hanno proprio esplicitamente dichiarato di voler costruire un nuovo ordine mondiale. Con il senno di poi, ci chiediamo se la guerra tutt’ora in corso in Ucraina e le reazioni di Pechino non possano che essere la prova di questa nuova prospettiva.
Cerchiamo intanto di capire i reali (o almeno una parte), secondo noi, motivi dell’invasione. Al di la delle ragioni geo-politiche (sulle quali non ci crede più nessuno), rilevanti sono invece quelle economiche. Vediamo alcuni dati: l’Ucraina è per esempio il primo paese Europeo per riserve di Uranio e il secondo per quelle di titanio e manganese. Ma è anche un grande paese agricolo che vanta il primo posto in Europa per superficie a seminativo e nelle esportazioni di olio di girasole. E’ inoltre un paese fortemente industrializzato: è al primo posto in Europa per la produzione di ammoniaca e possiede il quarto sistema di gasdotti naturale più grande del vecchio continente (142 miliardi di metri cubi di capacità di flusso nella UE). Sono solo pochi dati, ma che fanno capire quali sono i motivi per i quali i territori dell’Ucraina sono così contesi (pecunia non olet).
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un avvicinamento tra Cina e Russia che non ha eguali nel corso degli ultimi 500 anni. Avvicinamento che mira a coprirsi a vicenda, sostenendosi sia politicamente che economicamente. Non stiamo ovviamente sostenendo che truppe cinesi potrebbero unirsi a quelle russe in Ucraina né che i russi parteciperanno ad un'eventuale futura annessione di Taiwan, ma si tratta di una relazione interessata e opportunistica costruita su solide basi.
La concentrazione più o meno intensa delle truppe russe in Bielorussia, principalmente attorno al confine sino-russo, credo sia stata possibile solo grazie alla fiducia strategica reciproca. Siamo convinti che occorra guardare oltre la neutralità (di facciata) di Xi Jinping, che di fatto sostiene Vladimir Putin. La riprova risale all’inizio del 2022, quando i due leader hanno firmato una dichiarazione comune che assicura a Mosca un cliente per i suoi idrocarburi. Quindi una linea di credito per sopravvivere alle sanzioni occidentali.
Inoltre, nel comunicato congiunto, la Cina non ha nascosto di essere contro l'espansione della Nato, pretesto alla guerra in Ucraina. Mentre da parte sua la Russia ha riconosciuto le pretese della Cina su Taiwan. Da non sottovalutare inoltre che le due potenze hanno anche preso posizione sull'Indo-Pacifico, con un riferimento esplicito all'accordo Aukus in merito al quale Mosca ha preso le parti di Pechino.
Cinesi e Russi hanno costruito una fiducia reciproca e tra loro e gli occidentali si è creata una diffidenza davvero troppo profonda per essere sanata velocemente. Ma perché la Cina potrebbe essere interessata a sostenere Mosca nell’invasione dell’Ucraina? La Cina ha molti interessi economici da tutelare in Ucraina. Interessi che li ha già fatti entrare in rotta di collisione con il governo Zelensky sull'acquisto dell'azienda militare ucraina Motor Sich, produttore di motori per elicotteri (gli Stati Uniti hanno obbligato le autorità di Kiev a nazionalizzarla per evitare il trasferimento di tecnologie militari).
E non dimentichiamo Taiwan che potrebbe essere la prossima preda con il “consenso” della Russia. Il primo segnale di un possibile collegamento tra le due crisi di fatto c'è già stato. Quasi in concomitanza con le prime tensioni in Ucraina, a gennaio 2022 l'aviazione cinese ha rilanciato le sue incursioni nella zona di difesa aerea intorno a Taiwan. Per giunta una nave da guerra cinese ha orientato un laser da combattimento su un aereo australiano nella zona economica esclusiva dell'Australia. Se i cinesi dovessero avere sentore che gli Stati Uniti non andranno in aiuto di Taiwan, potrebbero cogliere l'opportunità. E la Cina è economicamente molto più potente della Russia.
Dobbiamo temere l’alleanza? Se i risultati sono quelli che vediamo in Ucraina, la risposta mi sembra scontata. Se viceversa si va verso un nuovo ordine mondiale, occorre capire quale ordine si va profilando. La Cina sta mandando segnali di distensione e tentare di aggiudicarsi il ruolo di peacekeeper, oltre ad aver ricordato più volte a Mosca che “nessuno è al disopra del diritto internazionale”. Vedremo.