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Crisi in declino o in preparazione di un nuovo agguato ?

Pubblicato 04.12.2012, 10:41
Aggiornato 09.07.2023, 12:32
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Borsa positiva e tonica ormai da qualche seduta, spread che scendono con una certa regolare costanza , titoli di stato che vanno a ruba e che pagano interessi sempre più bassi, ma dov’è andata a finire la crisi?

Osservando i grafici dell’indice FTSE MIB come di molti altri strumenti finanziari, si ha una prospettiva di potenziale ed importante recupero – e sottolineo la parola recupero, perché solo di quello possiamo parlare, non certo di “guadagni” -.

Il rally del nostro indice principale che vediamo in queste ultime sedute, potrebbe consolidarsi e formare una solida base dalla quale intraprendere, nei prossimi giorni,settimane o mesi, un importante rally.

Ed intanto, anche oggi, almeno per il momento, Piazza Affari si può fregiare della maglia rosa fra le altre più importanti Piazze Europee.

Tutto sembra finalmente essersi girato nel verso giusto e dare completa ragione a coloro che a vario titolo e con le più svariate motivazioni , temerari analisti d’avanguardia, sono da tempo impegnati a suggerire agli investitori che, a questi prezzi, conviene comprare e comprare anche in modo deciso.

Rompere qualsiasi indugio: comprare a man bassa, sembrano piacere in particolare i titoli del settore bancario, falcidiati senza pietà nel recente passato da catastrofiche perdite di valore.

Andrebbe tutto bene, sarebbe l’avverarsi di una idilliaca storia di riscatto, l’inizio tanto sospirato di una ripresa o, come suole affermare il nostro Premier Mario Monti, l’intravedere finalmente la luce in fondo al tunnel, … se non fosse che …

Ahimè, il tasso di sofferenza delle banche è ancora in costante aumento ed ha raggiunto ormai livelli ben al di là della zona rossa di pericolo, il tasso di disoccupazione è a livelli da record in tutte le fasce d’età che si vogliano prendere in esame, il risparmio delle famiglie è, dove ancora raramente presente, ridotto al lumicino ed i consumi , finanche quelli di prodotti alimentari, sono letteralmente crollati e, per completare il quadro, i capitali sono in fuga, e di gran carriera, dal nostro paese; lasciando languire i depositi bancari ad un livello minimo.

Semplice ed istintivo è il constatare che si è ormai imposta nella nostra società una netta dicotomia fra l’economia reale con la quale la gente comune è obbligata a confrontarsi quotidianamente e la finanza che, invece, detta legge sui mercati finanziari; quelli, per l’appunto, che ci restituiscono quell’atmosfera di forte e convinta positività dianzi citata; il cui terzo escluso pare proprio essere, il più semplice buon senso.

Si respira nell’aria un clima di euforia finanziaria evidentemente - agli occhi di un qualsiasi obiettivo osservatore esterno –indotta; indotta dai mille complimenti mietuti con costante regolarità dal nostro Premier ormai in qualsiasi possibile occasione: durante le sue numerose apparizioni sulla scena internazionale, ai convegni di categoria, nei suoi discorsi pubblici ecc. ecc.

Ad ogni sua iniziativa si inneggia alternativamente a lui come al Salvatore della Patria o, addirittura, al salvatore dell’Europa, il consenso è pressoché totale nei suoi confronti, abbiamo trovato finalmente il nostro Cavaliere senza ombra e senza paura, colui che, solo, può trarci in salvo dalle perigliose acque nelle quali eravamo finiti.

Un salvataggio - impropriamente definito in tal modo - eseguito a suon di bastonate fiscali … si, è vero, sonore bastonate fiscali che ci colpiscono per dritto e per rovescio, che incidono pesantemente sui nostri già traballanti bilanci familiari, sulla qualità stessa della nostra vita, rendendola sempre più complicata da raggiungere anche solo nel suo livello minimo accettabile e precaria, fortemente e costantemente precaria; … ma certo ce lo siamo meritati … è colpa nostra e solo nostra, che abbiamo troppo goduto e scialacquato nel passato.

A questa considerazione e convinzione ci ha pazientemente e sapientemente portato la pubblica informazione e la gran cassa mediatica.

E va bene, e sia pure, ingoieremo anche questa amarissima medicina visto che serve alla nostra stessa salvezza, pagheremo disciplinatamente ed in religioso silenzio ogni nuova imposta, balzello o aumento di aliquota che ci verrà richiesto, siamo sulla giusta strada e presto coglieremo i gustosi frutti di tanto impegno. Dormiamo pure il sonno del giusto.

Ma ne siamo proprio sicuri? Davvero stiamo risolvendo i problemi che ci hanno portato sull’orlo del baratro? Veramente un uomo come Monti può sanare, grazie al suo illuminato operato, una situazione di totale degrado finanziario dello stato? E’ possibile credere che la soluzione sia così semplice? Sembrerebbe effettivamente che sia così … ce ne siamo convinti, o quasi.

O quasi? E beh sì, qualche maligno dubbio rimane bene e saggiamente radicato nel retro cranio dei più disincantati che, insolenti che non sono altro, sostengono ostinatamente che la realtà è ben diversa.

Dicono, questi signori, che la recessione non solo non è in diminuzione ma addirittura in aumento e risulta ben peggiore di quella preventivata dal Governo e dal Ministero del Tesoro.

Sostengono, gli impuniti, che il Fondo Monetario Internazionale ha smentito categoricamente , in accordo con l’Organizzazione per la Cooperazione e lo sviluppo economico, le previsioni fatte, pubblicizzate e sostenute dal nostro Governo ; indicando un timido spiraglio – non certo la ripresa – non prima del 2014.

L’FMI sostiene che il pareggio di bilancio non si potrà realizzare prima dell’anno 2017 e non, come indicato dal Ministro delle Finanze Vittorio Grilli, entro il 2014.

Usano, gli insolenti, sbatterci sotto al naso i dati sulla produzione Industriale e sugli ordinativi alle imprese che sono in caduta libera e che diverse banche d’investimento prevedono in ulteriore contrazione nell’immediato futuro.

Ma, si obbietterà, allora perché lo spread scende ed i nostri bond vanno a ruba nelle aste?

Forse questo succede perché l’azione di Mario Monti, in giro per il mondo a rassicurare gli investitori spronandoli ad investire nel nostro debito pubblico, è stata contemporaneamente supportata da quella di Mario Draghi che dall’alto della presidenza della BCE, dopo essersi accapigliato con il teutonico rigore ed i suoi strenui sostenitori , ha annunciato al mondo, in perfetto stile Bernankesco, credito illimitato – concetto fino a qualche tempo sconosciuto in economia - per il sistema bancario Europeo.

Nessuna paura, la vile speculazione non passerà, siamo disposti a tutto, non ce n’è per nessuno, quindi datevi una regolata o vi mettiamo in riga noi, fate molta attenzione a ciò che fate.

E ha funzionato … la manovra a tenaglia dei due Mario nazionali ha convinto persino i grandi investitori Internazionali che sono tornati, dopo averli schifati solo qualche mese fa, ad acquistare convinti, non solo i titoli del nostro debito pubblico, ma anche le azioni di alcune società Italiane.

Che sorprendente stranezza, pensavamo che questi grandi investitori fossero speculatori di natura e quindi irriducibili, e si vede che ci siamo sbagliati, hanno dovuto ricredersi di fronte a cotanta capacità e serietà, quale meraviglioso risultato è stato ottenuto, il paese intero deve esserne orgoglioso.

Però, un momento, ma non si era detto, in concomitanza delle massive vendite dei nostri titoli sul mercato ad inizio crisi, che mai più avremmo dovuto mettere le sorti del nostro debito pubblico nelle mani, o meglio nelle fauci, di tali affamatissimi squali?

Non ci eravamo tutti convinti che i debiti è meglio averli in casa propria piuttosto che all’estero? Che i bond in mano ai privati risparmiatori sono molto più tranquilli, piuttosto che in quelle dei grandi investitori internazionali che possono facilmente ed improvvisamente cambiare idea e disinvestire cifre difficilmente gestibili in copertura?

Si, tutto ciò ce lo eravamo già detto ma poi, si sa, di necessità si fa virtù e quindi, visto il famelico appetito alla raccolta di finanziamenti del nostro Tesoro, ecco che ci siamo rivolti nuovamente a quegli stessi grandi investitori che ci avevano messo precedentemente in crisi, vendendo a piene mani i nostri titoli di stato e la nostra moneta; provocando la crisi degli spread.

E una domanda credo debba a questo punto sorgere spontanea: ma questi grandi investitori, sono proprio così convinti che sia Mario Monti la soluzione di tutti i nostri mali? e devo dire che mi sembrerebbe proprio una curiosissima stranezza, se la risposta a questa domanda fosse positiva.

Quanti di noi conoscevano Mario Monti prima che venisse chiamato dal Colle a ricoprire il suo attuale oneroso ma prestigioso impegno?

E se pochi di noi Italiani lo conoscevano, quanti mai fra gli stranieri, potevano conoscerlo, stimarlo e ritenerlo così credibile da essere in grado di risolvere realmente la crisi in atto?, ritenerlo tanto autorevole e risolutivo da poter ora fidarsi ad investire convinti, su di noi?

Mi ritrovo, sentendomene anche un po’ colpevole, scettico convinto di fronte a tanta improvvisata credibilità e concessione di credito; mi puzza un tantino di inganno, magari ben orchestrato, ma pur sempre di inganno, rimane per l’aria, l’odore.

Ma di certo la domanda giusta da porsi, ci sarà da qualche parte, e ardisco proporne qui una: ma se questi signori che oggi investono così convinti non lo facessero grazie all’intervento di Mario Monti ? se lo facessero invece semplicemente perché hanno intuito la possibilità di concludere un buon affare? … vi parrà forse strano … ma la cosa comincia ad apparirmi molto più credibile seguendo questa seconda ipotesi.

Mi sento molto più a mio agio nel credere alla prosaica voglia di fare denaro dei grandi fondi di investimento che non alle taumaturgiche capacità del nostro Presidente del Consiglio di sanare tutti i mali finanziari Italiani ed Europei.

Il momento è ideale per comprare sui minimi a quotazioni depresse con alla base però tutto il corollario, ad arte orchestrato, di credibilità, autorevolezza, e garanzia di serietà che, se universalmente riconosciuto come tale e adeguatamente diffuso come notizia certa, garantisce un risultato sicuro: poter sfruttare questa ideale situazione venutasi a creare, per fare lauti, anzi colossali, guadagni.

Comprare ora è vantaggioso perché le potenzialità di rialzo nell’attuale situazione e per le ragioni su esposte, sono veramente al massimo, la strada è stata accuratamente spianata e preparata.

Si, va bene , ma allora sorge un ulteriore dubbio: e se questi grandi investitori si preparassero ad una nuova grande speculazione? Se del nostro Monti non gli interessasse granché, e fossero invece esclusivamente attirati dalla possibilità di fare lauti guadagni vendendo in massa non appena si sarà verificata la probabilissima salita delle quotazioni?

Beh, ma sarebbero allora, proprio solo dei grandi ed abili speculatori … ma no … no … non posso crederci …

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