Gli investitori continueranno a comprare sul calo (come negli ultimi giorni di scambi della scorsa settimana) nelle speculazioni che l’invasione russa dell’Ucraina rallenterà il ritmo dell’inasprimento della Federal Reserve che secondo molti potrebbe cominciare a metà marzo? A meno che il Presidente russo Vladimir Putin non ritiri a breve le sue truppe, il che a questo punto sembra improbabile, non crediamo che la propensione al rischio sui mercati continuerà ancora per molto.
E quindi aspettiamoci che la volatilità aumenti ed i titoli scendano, man mano che prenderà piede l’avversione al rischio.
Sebbene l’S&P 500 sia schizzato di oltre il 6% dai minimi di giovedì alla chiusura di venerdì terminando al rialzo la settimana di scambi, l’azione di mercato degli ultimi due giorni non è stata una opportunità di acquisto convenzionale. La ripresa ha seguito una correzione del 12% dal record del 3 gennaio, offrendo quello che effettivamente sembra un’opportunità di acquisto sul calo. Ma il grafico tecnico fornisce ulteriori dettagli sulla reale direzione che l’indice di riferimento potrebbe prendere:
L’indice di recente si è staccato dal bottom del suo canale discendente. Ora che si è avvicinato alla parte alta dei confini del trend in discesa, le probabilità che l’SPX completi un apice testa e spalle sono aumentate, dopo essere sceso sotto la DMA su 200 e la DMA su 50 ed ora anche sotto la DMA su 100.
I trader esperti si focalizzeranno sui vari settori.
Da qui in avanti, è probabile che i settori difensivi e ciclici vedano una performance superiore, in quanto offrono più valore. La sanità è l’unico settore growth che probabilmente farà meglio dei tradizionali titoli growth, cioè i tech.
I trader presteranno attenzione alla testimonianza al Congresso del capo della Fed Jerome Powell giovedì, alla ricerca di indizi che suggeriscano eventuali considerazioni geopolitiche per quanto riguarda la politica monetaria.
Ovviamente, se l’attuale conflitto dovesse aumentare di intensità o espandersi, tutte le scommesse salterebbero.
Ma, escludendo uno scenario apocalittico, il prossimo grande evento che influenzerà i mercati nella settimana in apertura sarà il report di venerdì sull’occupazione non agricola. Conterrà gli ultimi dati rilevanti prima della riunione della Fed del 15-16 marzo.
Riflettori puntati anche sui report sugli utili di società tech in programma, come Salesforce.com (NYSE:CRM) e Zoom Video (NASDAQ:ZM), insieme a quelli di distributori come Target (NYSE:TGT), Best Buy (NYSE:BBY) e Costco Wholesale (NASDAQ:COST).
I rendimenti dei Treasury, compresi quelli dei decennali, daranno un’indicazione della probabile direzione dei tassi. In effetti, ci aspettiamo altri indizi questa settimana.
I rendimenti hanno chiuso all’apice di una potenziale flag discendente, rialzista dopo un’impennata iniziale. Un breakout al rialzo confermerebbe che il trend in salita per i rendimenti riprenderà dopo il precedente pennant e triangolo simmetrico.
I rendimenti in salita potrebbero pesare sui titoli azionari, in quanto dei tassi più alti li rendono più costosi. Inoltre, i maggiori payout dai bond faranno concorrenza ai titoli azionari per i fondi degli investitori.
Il dollaro è schizzato la scorsa settimana dopo che la Russia ha invaso l’Ucraina, ma si è attestato un po’ più in basso negli scambi di venerdì.
Il biglietto verde ha trovato resistenza all’apice di un Diamond, che dovrebbe anche essere apice per l’USD. Se, tuttavia, il prezzo dovesse ripetere il breakout al rialzo di giovedì e resistere sopra il pattern, le sue implicazioni ribassiste si invertiranno. Un breakout al ribasso gli farà raggiungere il massimo.
L’oro è sceso venerdì, ma ci aspettiamo che continui a schizzare questa settimana.
È overbought. Quando i trader avranno preso profitto, il triangolo simmetrico cominciato subito dopo il massimo storico dell’agosto 2020 si trasformerà in supporto.
Il Bitcoin sale oggi, attestandosi intorno ai 39 mila dollari al momento della scrittura.
Tuttavia, dopo aver completato un apice testa e spalle, ci aspettiamo che vada verso i 30 mila dollari.
Il greggio ha vissuto una settimana estremamente volatile, con i trader che si aspettano che le sanzioni sulla Russia, il secondo maggiore esportatore mondiale dopo l’Arabia Saudita, facciano diminuire le scorte. Ovviamente, la Russia potrebbe punire l’Europa smettendo di mandare greggio e gas, ma resta ancora da vedere per ora.
Nel frattempo, i negoziati sul nucleare tra USA ed Iran potrebbero comportare il ritorno delle esportazioni del paese mediorientale sul mercato globale.
Dopo essere schizzato ben al di sopra del pennant, il prezzo del greggio ha chiuso al di sotto di esso. Un breakout al rialzo su base di chiusura segnalerebbe che i compratori hanno assorbito tutta l’offerta disponibile e ne cercano ancora.