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DailyFX Morning Adviser, congestioni in attesa di rotture

Pubblicato 11.03.2014, 08:56
Aggiornato 11.09.2019, 13:55
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Matteo Paganini, 11 marzo 2014

INTRO

La prima giornata della settimana è cominciata all’insegna dell’attesa, dopo l’ottima volatilità mostrata dai prezzi durante le giornate di giovedì e di venerdì, sui Non Farm Payrolls e sulla Banca Centrale Europea. Nessun dato in pubblicazione e movimenti degni di nota soltanto sulla sterlina e sull’indice tedesco, questi i temi forti di ieri.

Su cosa concentrarci oggi?

La risposta può apparire banale, ma di fronte alla mancanza di spunti macroeconomici, non ci rimane molto da fare se non curare con attenzione le congestioni comunque interessanti che sono andate a formarsi sui prezzi, che potrebbero risultare foriere di aumenti di volatilità. Alle ore 10.30 potrebbero cominciare i giochi, con la pubblicazione della produzione industriale e manifatturiera inglese. I flussi, attualmente, sono abbastanza tranquilli ma potrebbe non essere il caso di dover aspettare metà mattina prima di poter assistere a movimenti interessanti. Andremo perciò ad impostare la nostra operatività sul valutario tra poco, concentrandoci ora sulle borse europee ed americane che potrebbero regalarci dei movimenti sui quali eventualmente poter lavorare in maniera interessante, con il Dax sopra tutti. Siamo in retest della media a 21 oraria, sotto livelli statici precedenti che passano tra 9,330 e 9,350 e questa potrebbe rappresentare una buona area di resistenza dove le quotazioni potrebbero fermarsi, per tentare ripartenze a ribasso. Siamo in presenza però di una divergenza rialzista “sporca” (in quanto il secondo minimo dello stocastico non va a corrispondere bene con i minimi di prezzo), rilevabile su un grafico orario, che potrebbe, in caso di rottura a rialzo delle resistenze individuate, fornire degli spunti rialzisti (strategia difensiva) da poter seguire fino a quando lo stocastico dovesse rimanere impostato a rialzo. Interessante anche la tenuta dei supporti passanti per area 1,865.00 sullo S&P500, livelli che cureremo con attenzione anche oggi in quanto se dovessero tenere andrebbero a fornirci buoni spunti rialzisti per riavvicinarci ai livelli di massimo, che se testati potrebbero nei prossimi giorni lasciare spazio a nuovi massimi, tenendo conto che un superamento ribassista dell’area indicata potrebbe portare a prese di beneficio che potrebbero spingere il mercato sotto area 1,860.00, con i primi ostacoli a 57.

 

QUADRO TECNICO                                       

EUR/USD: nessuna operatività sull’eurodollaro ieri data la ristretta volatilità che ha seguito le giornate di ottima volatilità viste giovedì e venerdì su BCE e NFP. Siamo in una situazione simile a quella vista ieri, con i livelli da curare che appaiono gli stessi. Seguiamo dunque la media a 21 periodi oraria, che insieme a 1.3850 potrebbe rappresentare una prima are di supporto da poter curare per pensare a posizionamenti lunghi di euro. E’ da notare però, come su un time frame a 4 ore passino dei massimi precedenti corrispondenti con la media a 21 intorno ad area 1.38 ¼, il che ci fa pensare alla possibilità di estendere fino a qui la nostra area valutativa. Se dovessimo assistere ad un mercato che scende sotto tali livelli, crediamo che si possano valutare delle estensioni verso area 1.37 ¾.

USD/JPY: situazione simile di stallo anche sul UsdJpy, dove il mercato si sta mantenendo sopra la media a 100 periodi oraria e che ci confermano come l’area passante per 102.50 risulti molto importante a livello di supporti, data anche la presenza di punti statici precedenti abbastanza precisi. Ieri abbiamo raggiunto l’area di target indicata, con i prezzi che hanno toccato 103.40, pur non essendo passati dai supporti e dunque non avendo fornito possibilità di ingresso particolari. Occorre ora seguire l’eventuale formazione di una doppia divergenza ribassista a 4 ore, tenendo conto che su un orario un superamento a ribasso di area 102.90/103.05 diviene necessario prima di poter assistere alla ricerca dei supporti, sui quali eventualmente valutare acquisti di dollaro, cosa possibile anche fino a che ci manterremo sopra area 103.10.

EUR/JPY: laterale il cross, sul quale rimangono validi i punti visti ieri. L’area di supporto potrebbe essere rappresentata da 142.25/40, valutabile sia su un time frame orario sia su un 4 ore. Nel caso in cui il mercato dovesse avvicinarsi a tale zona si potrebbe cominciare a valutare la possibilità di posizionamenti lunghi di euro, con l’idea che ritorni sotto questi livelli possano portare ad accelerazioni verso 141.80. In caso di tenuta, l’idea è quella di valutare possibilità di raggiungimento di area 142.90/143.10, ed in estensione i massimi visti venerdì. Dopo la formazione della congestione di ieri è possibile anche valutare ingressi long in caso di rotture rialziste.

GBP/USD: l’unica major che ha mostrato dei buoni movimenti è risultata la sterlina, paradossalmente quella con la situazione tecnica più brutta ieri. Il raggiungimento dell’area passante per 1.6675/85 dove abbiamo, come detto ieri, valutato l’impostazione dello stocastico orario che non è andato a raggiungere la zona di ipervenduto ma è rimasto sostenuto, non ha portato a decisioni di acquisto, bensì a valutazioni di ingressi short sotto area 1.6660 con due livelli di target posti a 1.6640 e 1.6620. Siamo ora all’interno di una perfetta congestione laterale che potrebbe essere sfruttata con ordini OCO tenendo però conto del posizionamento della media a 21 oraria che potrebbe fungere da resistenza. Un superamento del trigger point di ieri potrebbe dunque essere necessario per assistere a ripartenze verso 1.6685 ed in estensione 1.6710, mentre con il superamento di area 1.6610 il mercato potrebbe tentare il test dei minimi posti in area 1.62 ¾ ed in estensione 1.6560. Non trascurabile anche l’impostazione tecnica su un time frame a 4 ore che potrebbe suggerire acquisti in limit tra i prezzi attuali ed i supporti (dato il buon risk reward), per provare a stare all’interno della lateralità nel momento in cui lo stocastico dovesse girare a rialzo e continuare così a seguire i prezzi, contenuti all’interno di due livelli 1 (statici) di supporto e di resistenza.

AUD/USD: nessuna operatività particolare per il dollaro australiano, che su un grafico a 4 ore si è avvicinato alla media a 4 ore senza violarla. Diventa interessante pensare di curare eventuali rotture rialziste del semi-canale ribassista di potenziale correzione formatosi su un 4 ore, tenendo come area di riferimento 0.9060, che potrebbe inizialmente tentare di tenere per riportare i prezzi verso i supporti di 0.8990/0.90 che potrebbero offrire buone possibilità di acquisto in caso di stocastico orario vicino alla zona di ipervenduto.

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