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DailyFX Morning Adviser, Dollaro in calo

Pubblicato 10.04.2014, 09:25
Aggiornato 11.09.2019, 13:55
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Matteo Paganini, 10 aprile 2014
INTRO
Dollaro che cala, borse che salgono, oro che sale, euro, sterlina, dollaro australiano e yen che salgono. Tutto a causa di qualcosa che già si sapeva, tutto per un qualcosa che quando confermato ha dato il la a movimenti che ci si poteva attendere e che stiamo cercando di declinare da qualche giorno a questa parte.
FOMC: unanimità sul cambio di forward guidance
Ieri sera sono stati rilasciati i verbali dell’ultimo meeting del FOMC e all’unanimità si è deciso di togliere la soglia del 6.5% da raggiungere sul fronte disoccupazione prima di poter procedere con rialzi di tassi, tassi che verranno mantenuti sui livelli attuali anche una volta che dovesse essere finito il QE (crediamo, dopo la comunicazione impropria della Yellen, di almeno sei mesi se non più). Nulla di nuovo rispetto a quanto comunicatoci durante la conferenza stampa che ha seguito le decisione presa a metà marzo, ma sufficiente a far partire movimenti di indebolimento del dollaro americano, sia sul fronte valutario che sul fronte dell’oro, e di ripresa dei corsi azionari, con lo S&P500 che ha superato quota 1,860.00 portandosi oltre 1,870.00 e dimostrando dunque come il mercato non sia, per il momento, ancora pronto a scendere in maniera strutturale.
BoE e sterlina
Oggi sarà il turno della Bank of England, che dovrà andare a decidere sui tassi di interesse e sul QE. I primi, lo sappiamo, si trovano allo 0.50% da 4 anni a questa parte, mentre gli acquisti di asset sono pari a 375 miliardi di pound. Non verranno rilasciate le minute, che come sempre ci verranno consegnate tra due settimane ma, come nel caso americano (dove tutti ci aspettavamo quello che ci sarebbe stato comunicato), il mercato potrebbe “prendere la scusa” di attendere la decisione di non modificare nulla a livello di politica monetaria per andare ad acquistare ulteriormente il pound che, tra la debolezza del dollaro e la forza intrinseca di sterlina (durante i giorni scorsi e le scorse settimane su dati buoni la sterlina ha reagito come sappiamo, andando a compiere nuovi massimi relativi).
Stasera: BoJ e Cina
Un’ultima nota di warning per chi detiene posizioni sullo yen giapponese in quanto verranno rilasciate le minute della BoJ che non dovrebbero portare ad aumenti di volatilità ma che è sempre bene tenere d’occhio, ma soprattutto per chi ha posizioni sul dollaro australiano a causa della pubblicazione del CPI cinese, che potrebbe impattare su movimenti che fino ad ora sono stati dettati, come nel caso della sterlina, dalla combinazione di forza dell’australiano (prima correlato con la ripartenza del dollaro neozelandese dopo le prese di profitto avvenute post rialzo dei tassi e stanotte in rialzo dopo buoni dati sulla disoccupazione – a 5.8% vs 6.1%) e di debolezza di dollaro americano.
QUADRO TECNICO
EUR/USD: molto buona l’idea di acquistare la moneta unica europea sui supporti a 1.3785 ieri mattina, con il mercato che ha titubato fino a metà pomeriggio ma che poi è partito bene a rialzo, andando a culminare la salita sulla pubblicazione commentata brevemente poc’anzi. Dopo aver sfiorato l’area di 1.38 ¾ sono partite delle lievi correzioni, con i prezzi che si stanno mantenendo sopra la media mobile a 21 periodi oraria che insieme all’area statica che passa tra 1.3810 e 1.3825 potrebbe rappresentare una zona di supporto sulla quale valutare eventuali ripartenze dell’euro, con potenziali target passanti sui massimi precedenti con l’idea che ritorni sotto i livelli visti potrebbero lasciare spazio ad approfondimenti verso 1.3780 , livello che potrebbe essere inizialmente raggiunto sulla formazione di una divergenza ribassista a 4 ore, potenzialmente in formazione (qui passano anche le medie a 4 ore) e che se superato potrebbe lasciare spazio verso 1.3750.
USD/JPY: buona la tenuta delle resistenze viste ieri con il raggiungimento dei minimi precedenti che, non essendo stati superati, non hanno lasciato spazio ad eventuali discese verso 101 ¼. Siamo ora in una situazione ibrida, di congestione tra 101.50 e 102.15 ed è possibile curare eventuali raggiungimenti di questi livelli per pensare a rotture a rialzo o a ribasso pari all’altezza della congestione, non disdegnando l’ipotesi di curare eventualmente delle vendite sulle resistenze (stessi livelli di ieri) da proteggere con stop e reverse sopra di esse.
EUR/JPY: 141.50 è intervenuto come scudo sulla risalita di EurJpy ed ora ci troviamo di fronte ad un mercato poco chiaro tecnicamente. L’idea è quella di lasciar preparare dei setup secondo il nostro metodo prima di impostare qualsiasi operatività, curando l’area di 140.60 che se rotta potrebbe lasciare spazio ad approfondimenti verso 140.25 (da considerare sempre su setup) e 141.00 per 141.40.
GBP/USD: ottimi gli acquisti sopra i supporti visti ieri con target su 1.6785. Siamo ora in correzione dopo il tentativo di superamento di 1.6800, contenuto da 1.6820 (livello di doppio massimo), che ci suggerisce come possa essere il caso di fissare questo livello come primo target in caso di ripartenza sopra i supporti passanti tra 1.6730 e 50 e di attendere un suo superamento di almeno una quindicina di punti prima di pensare ad estensioni rialziste verso i massimi precedenti. Sotto i supporti si apre la strada verso 1.6680.
AUD/USD: raggiunti sia 0.410 sia 0.9440 dopo la tenuta dei supporti di ieri. L’area che pasa sopra 0.93 ¾ potrebbe fungere nuovamente da supporto ed estensioni oltre 0.9465 potrebbero lasciare spazio verso 0.9530. 0.9350 potrebbe essere uno scudo di supporto in caso di superamenti ribassisti dei supporti e una volta che dovesse essere superato potrebbe lasciare spazio verso 0.9315.

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