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DailyFX Morning Adviser, nuovi massimi per le borse Usa

Pubblicato 02.04.2014, 08:42
Aggiornato 11.09.2019, 13:55
EUR/USD
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Matteo Paganini, 2 aprile 2014

INTRO

L’euro non vuole saperne di scendere e le borse continuano ad inanellare nuovi massimi, assoluti per quanto riguarda lo S&P500 e relativi, ma comunque molto interessanti ed importanti, per quanto riguarda le europee, con Dax e Ftse Mib (i nostri osservati speciali) che non hanno accennato a frenare, nemmeno di fronte a dati sulla disoccupazione che hanno visto un 13% per l’Italia ed un 6.7% per la Germania (il primo peggiore delle attese, il secondo sostanzialmente in linea con esse), indice di risk on.

Due giorni alla BCE

Mancano due giorni alla tanto attesa decisione sui tassi da parte della Banca Centrale Europea, di cui abbiamo discusso ieri e da cui, dalla price action di mercato, sembra non attendersi nulla il mercato. Ci troviamo di fatti con una moneta unica europea che ha mantenuto gli ultimi guadagni sul dollaro americano e che si trova ora nei pressi di 1.3800. Il fatto che l’euro sia prezzato così pur essendo stata rilasciata un’inflazione in ulteriore calo allo 0.5% (il che significa disinflazione ed avvicinamento alla deflazione, su un piano reale e di aspettative, nostre per lo meno – siamo sicuri infatti che Draghi ribadirà come le aspettative su una potenziale situazione di deflazione da parte della della BCE non esistano) sta a significare che gli investitori molto probabilmente non si aspettano nessun interventismo da parte di Draghi ed il direttivo. Dopo la price action cui assistiremo oggi saremo pronti ad impostare la giornata di domani, con l’idea di curare attentamente eventuali tentativi di ridimensionamento della moneta unica pre-dato, che cureremo seguendo i livelli che vedremo tra poco, in ottica di considerare possibili anche degli approfondimenti rialzisti oltre determinati livelli a supporto di potenziali preparazioni di scenari da “buy the rumor, sell the news”.

Borse sui top

Chi ci segue lo sa, non ci siamo mai dichiarati pronti a cavalcare forti storni di borse, anzi, abbiamo sempre evidenziato la possibilità di assistere a l raggiungimento dei massimi. Questo in quanto i 55 miliardi lasciati nel sistema dalla Yellen ed il dietrofront effettuato sulla comunicazione riguardante eventuali rialzi dei tassi 6 mesi dopo la fine del QE a stelle e strisce, hanno funzionato ed, insieme alla rimozione della soglia del 6.5% sul fronte disoccupazione ed all’introduzione del tasso di inflazione tra gli osservati speciali per pensare a modifiche sostanziali di rotta della politica monetaria, hanno convinto i mercati, che sono ancora alla ricerca di rendimenti superiori a quelli offerti dalle diverse curve dei tassi, oceanici a parte, sui quali però si stanno vivendo delle correzioni tecniche, soprattutto per prese di profitto sul dollaro neozelandese, che potrebbero anche essere seguite dal dollaro australiano, data la loro correlazione di breve periodo (da valutare sempre e comunque, dal punto di vista operativo, sulla rottura dei livelli tecnici che vedremo ora).

QUADRO TECNICO

EUR/USD: mancata la formazione di una divergenza ribassista a 4 ore e mancato il superamento a rialzo di 1.38 ¼. Siamo ora, partendo da un 4 ore, all’interno della zona rappresentata dalle medie, impostate ancora a ribasso, con i prezzi ancora lontani dalle zone principali di resistenza date dal passaggio di un livello dinamico discendente e di uno statico precedente, passanti sotto area 1.3850. Su un orario le medie rimangono impostate a rialzo ed è possibile curare eventuali ritorni verso 1.3780 per valutare eventuali acquisti di euro nel momento in cui dovessimo avere uno stocastico vicino alla zona di ipervenduto. Un superamento ribassista di area 1.3765 potrebbe lasciare spazio a tentativi di approfondimento verso 1.3740, mentre una partenza diretta sopra 1.3825 potrebbe far avvicinare alle resistenze, sulle quali valutare eventualmente delle frenate del mercato.

USD/JPY: ottima la rottura studiata sul livello di 103.35, con il mercato che ha quasi raggiunto area 104 figura e che sta correggendo lievemente questa mattina, mantenendosi bene sopra la media a 21 oraria. Questa, insieme all’area statica passante per 103.50, potrebbe rappresentare un buon supporto sul quale valutare eventuali acquisti di dollaro, tenendo conto che su un 4 ore potrebbe formarsi una divergenza ribassista e che, un ritorno sotto 103.35 potrebbe essere propedeutico a tentativi di discesa verso 103.15/20, area dove comincia a passare la media a 21 a 4 ore che potrebbe intervenire come supporto ad eventuale freno della divergenza che a quel punto si sarebbe completata.

EUR/JPY: buona anche qui la rottura di area 142.40. Siamo impostati in maniera simile a UsdJpy con l’area di supporto che potrebbe essere possibile seguire passante per 142.90 e punti oltre i quali valutare eventuali approfondimenti a ribasso passanti per 142.60, con potenziali target, in caso di rottura ribassista, passanti per 141.80.

GBP/USD: buono il quadro tecnico relativo alla sterlina (seppur con movimenti abbastanza contenuti) che ieri, dopo aver valutato l’eventuale posizionamento long sui supporti individuati intorno a 1.6650, con il campanello di allarme del PMI alle ore 10.30 – 55.3 vs 56.7) ha ripiegato sotto 1.6635 portando all’avvicinamento dell’importante area di supporto individuata in 1.6610. Siamo ora sopra quest’area che potrebbe rappresentare, insieme a figura, una buona area sulla quale valutare eventuali acquisti di pound (passa anche la media a 21 a 4 ore come supporto dimanico sulle prime aree e quella a 100 sulle seconde), per pensare a ritorni verso area 1.6660 ed in estensione 80, tenendo conto che un ritorno sotto 1.6580 potrebbe lasciare spazio a tentativi di discesa verso 1.65 ½.

AUD/USD: discesa avvenuta sull’aussie, con il raggiungimento delle aree di supporto valutate senza però che siano stati toccati dei trigger per pensare ad acquisti di dollaro australiano. Siamo ora in attesa di valutare come i prezzi si andranno a comportare in area 0.9210/15, che potrebbe fornire comunque la possibilità di acquistare il dollaro australiano con l’attenzione posta ad area 0.9190, oltre la quale i prezzi potrebbero tentare degli approfondimenti verso 0.9170 ed in estensione 0.9150.

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