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DailyFX Morning Adviser, situazione di attesa

Pubblicato 09.04.2014, 09:23
Aggiornato 11.09.2019, 13:55
EUR/USD
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GBP/USD
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USD/JPY
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AUD/USD
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EUR/JPY
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XAU/USD
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DE40
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Matteo Paganini, 9 aprile 2014
INTRO
La sterlina si dimostra ancora la più reattiva ai dati macroeconomici, il dollaro ha continuato a perdere forza mentre le borse hanno tentato degli approfondimenti ribassisti sul fronte europeo mentre hanno frenato la propria corsa a ribasso sulle sponde americane. Questo quadro conferma la mancanza di situazioni di avversione al rischio strutturali.
Momenti di valutazione
Ci troviamo di fronte ad una situazione particolare, di attesa e di non attesa, con dati pubblicati soltanto sul fronte inglese (in grado, come visto negli ultimi mesi ed in particolare ieri, di portare molta volatilità sul pound) e la mancanza di indicazioni macro importanti in Europa ed in America, le cui sorti rimangono legate alle aspettative sulle diverse politiche monetarie. Si sa infatti che si procederà con il taglio di acquisti di asset in Usa, si sa che probabilmente ci si muoverà ancora di 10 miliardi durante il prossimo meeting (questa sera, tra l’altro, verranno rilasciate le minute dell’ultima riunione), si attendono dati sull’inflazione per avere conferme di quanto ci si aspetta, dopo che i dati sulla disoccupazione hanno mostrato comunque la creazione di quasi 200k posti di lavoro. In virtù di tutto ciò, le borse hanno tentato delle repentine discese valutate per il momento ancora come correzioni per prese di profitto, con l’area passante tra 1,815.00 e 1,830.00 per lo S&P500 come spartiacque tra ripresa ed approfondimenti ribassisti. In Europa invece l’attendismo è più fintamente acceso, con le parole “alleggerimento quantitativo” pronunciate da Draghi che hanno mosso inizialmente l’euro a ribasso, per poi tornare velocemente su livelli di forza relativa sul dollaro americano. Si sa che fino a quando non si taglieranno i tassi (misure convenzionali) non si procederà con mosse non convenzionali, si sa che Draghi ha già utilizzato la tecnica delle dichiarazioni verbali senza poi mettere in pratica alcuna mossa effettiva (ma a differenza del QE per gli OMT servivano delle condizioni particolari d’attuazione, tra cui le richieste di attivazione da parte dei singoli governi), si attendono eventuali nuove dichiarazioni in tal senso (le prime sono già arrivate a conferma) per formare delle aspettative reali di interventismo, cosa che per il momento esiste e non esiste. Si crede ancora infatti nella BCE ma questa volta, di fronte ad una situazione di peggioramento dell’inflazione di breve (che potrebbe muovere le aspettative di lungo) e ad una stagnazione dell’attività produttiva bisogna fare qualcosa.
La giornata di oggi
Dopo la pubblicazione della produzione industriale e manifatturiera inglesi per il mese di febbraio, risultate rispettivamente a 0.9% contro attese di 0.3% e 2.7% contro aspettative pari a 2.2% ed a 1.0% contro attese di 0.3% e3.8% contro un consensus di 3.1%, su base mensile ed annuale, la sterlina ha reagito in maniera violenta, chiaramente a rialzo. Oggi avremo dei dati molto meno importanti (si tratta della bilancia commerciale), ma la prudenza non è mai troppa in ottica di operatività, per cui presteremo particolare attenzione alle 10. 30: niente di significativo oltre a questo, per cui continuiamo a seguire delle potenziali correlazioni tra valute che quotano contro il dollaro, pur non andando a prendere decisioni di investimento basandoci sui ritardi di movimento tra queste coppie di valute, le correlazioni non sono ancora consolidate.

QUADRO TECNICO
EUR/USD: rotture rialziste di breve arrivate e resistenze raggiunte che hanno tenuto. Sono partite delle correzioni sulle quali abbiamo valutato degli acquisti di dollaro che hanno portato a buoni risultati ma che crediamo possano far fatica a raggiungere quota 1.3730, in quanto sono intervenuti i livelli passanti per 1.3785 (area analizzata ieri) dove tra l’altro passa la media a 21 periodi oraria che potrebbe fungere da supporto dinamico. E’ possibile dunque valutare eventuali acquisti di euro sui supporti tenendo conto che superamenti a ribasso di area 1.3760 potrebbero lasciare spazio verso 1.3730 ed in estensione figura e 1.36 ¾.
USD/JPY: ottima l’idea di acquistare yen sui ritorni sulle resistenze per il cambio, con l’area di 102.40 raggiunta abbastanza agevolmente senza che si siano formate divergenze rialziste su un time frame a 4 ore, unica condizione che ci avrebbe portato a valutare degli acquisti di dollaro. Il mercato ha superato molto bene la prima area di target indicata ieri, mantenendosi sotto la media a 21 oraria e tentando delle correzioni soltanto questa notte, quando si è andata a formare una potenziale figura di bandiera ribassista passante sotto la media a 21 oraria e sotto i punti statici precedenti. Tra qui e 102 ¼ potrebbe essere possibile valutare eventuali vendite di dollaro con l’idea che ritorni sopra area 102.40 potrebbero lasciare spazio a tentativi di ripartenza verso 102.75. Target in caso di tenuta delle resistenze sui minimi di ieri, che se superati potrebbero lasciare spazio ad approfondimenti verso 101 ¼.
EUR/JPY: buone discese anche sul cross derivato dai due primi cambi analizzati, con il raggiungimento dei minimi precedenti. Siamo in una situazione molto simile al UsdJpy, con l’area contenuta tra la media a 21 e 141.10 che potrebbe rappresentare una buona resistenza sulla quale pensare ad acquisti di yen, per ritorni verso i minimi di stanotte, con l’accortezza di considerare la possibile ripartenza delle quotazioni una volta che dovessimo vedere superata l’area passante per 141.35, con 50 come unico scudo (abbastanza debole) a difesa di 85.
GBP/USD: tenuta dei supporti individuati ieri e partenza come un razzo sui dati molto migliori delle attese per il cable, che ora sta consolidando all’interno di una tipica zona di congestione formatasi durante la notte e che potrebbe essere lavorata con ordini OCO a rialzo o a ribasso sulle eventuali rotture. Consideriamo comunque il fatto che ci troviamo sopra la media a 21 oraria che potrebbe, insieme a 1.6715 (dato da punti precedenti) fungere da supporto su cui valutare acquisti di sterlina per ripartenze verso 1.6785, con l’idea che sotto figura si possa pensare ad approfondimenti a ribasso verso 80 che dev’essere a nostro avviso superato per poter valutare eventuali estensioni verso 50.
AUD/USD: scenario rialzista valutato ieri che ha portato, diremmo perfettamente, al raggiungimento dei target reimpostati. Siamo ora in correzione con la media a 21 oraria che potrebbe fungere da supporto, unitamente ai livelli statici passanti per 0.9335 dove poter valutare eventuali ripartenze verso i massimi di stanotte ed in estensione 0.9410 che se superato di almeno una qundicina di punti potrebbe lasciare spazio verso 40. Non è da sottovalutare lì’eventuale divergenza ribassista che potrebbe formarsi su un time frame orario e che, in caso di superamento dei supporti, potrebbe riportare le quotazioni verso un livello iniziale di 0.93 figura (dove passano dei bei massimi precedenti e la media a 21 a 4 ore), livello sul quale valutare lo stocastico (se lontano da ipervenduto potrebbe suggerire approfondimenti ulteriori verso i punti precedenti).
Ger30 (DAX): ottimo il Dax pur non avendo raggiunto l’area di short in limit ipotizzata a 9,550. Siamo partiti a ribasso prima del suo raggiungimento con il superamento dei minimi che hanno portato al tocco di 9,400, da dove siamo ripartiti verso la media a 21 oraria che è intervenuta come resistenza dinamica. Possibile a nostro parere curare l’area di resistenza individuabile con i massimi di ieri per valutare vendite dell’indice, con l’idea che ritorni sopra area 9,565 potrebbero lasciare spazio a ripartenze verso 9,615.
XAU/USD (Oro): 1,315.00 toccato in estensione long durante il mattino ed area 1,307.00/08.00 ritoccata in correzione. Buona dunque l’impostazione tecnica vista ieri sull’oro, che si mantiene all’interno del megafono visto ieri nel webinar delle 9.30 e che fornisce buone occasioni dal punto di vista del R/R per valutare eventuali posizionamenti short, con stop e reverse sopra i massimi. L’area che passa tra 1,315.00 e 1,320.00 infatti risulta una buona resistenza, per pensare a ritorni iniziali verso 1,307.00 che se superato può lasciare spazio verso 1,297.00, con l’idea che un superamento rialzista delle resistenze potrebbe portare ad eccessi di acquisti verso area 1,325.00 ed inj caso di movimento concertato del dollaro a ribasso anche verso 1,333.00.

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