Il sogno americano si interrompe, con la serie positiva sui due principali listini statunitensi che trova nella retorica di Powell e nei conseguenti movimenti nel mercato dei Treasury la ragione dell’interruzione della serie di otto rialzi consecutivi per lo S&P 500 e di nove per il Nasdaq 100. La performance positiva in Europa e Asia non è stata sufficiente a sostenere il morale americano. Non è stata una sorpresa vedere le banche centrali, con Powell in prima linea, essere i fattori che hanno posto fine a questa discussa serie di rialzi. I commenti di Powell sono stati interpretati come un segnale di avversione al rischio per i mercati, con l’affermazione che la Fed non è sicura di aver raggiunto una posizione di politica monetaria in grado di garantire il raggiungimento dell’obiettivo di inflazione del 2%, indicando che c’è ancora molta strada da percorrere. Ha inoltre sottolineato che, se necessario, verranno adottate ulteriori misure restrittive.
Le parole di Powell avrebbero potuto generare movimenti correttivi sui mercati. Sarebbe stato impensabile che Powell potesse dichiarare l’opposto, anche se lo avesse pensato, data la possibile reazione dei mercati. Tuttavia, queste dichiarazioni probabilmente non sono state coerenti con il calendario del Tesoro. Affermare la possibilità di nuovi rialzi dei tassi in prossimità di un’asta del Tesoro ha scatenato un piccolo tsunami sul mercato obbligazionario, con l’asta dei titoli del Tesoro USA a 30 anni che è risultata essere molto debole, rappresentando una delle peggiori aste degli ultimi dieci anni. I T-notes sono scesi ai minimi giovedì pomeriggio a causa della tiepida domanda per l’asta di 24 miliardi di dollari di T-bond trentennali del Tesoro, che ha registrato un rapporto tra domanda e offerta (bid-to-cover ratio) di 2,24, ben al di sotto della media delle aste a 10 di 2,40 e il più basso in quasi due anni. Questa situazione ha innescato un irripidimento a partire dal segmento lungo della curva dei titoli del Tesoro USA, con i rendimenti dei titoli del Tesoro USA a 2 anni aumentati di circa 9 punti base, quelli a 10 anni aumentati di circa 13 punti base e quelli a 30 anni aumentati di 15 punti base.
In questo contesto di vendite giustificate sul mercato azionario americano, i titoli ciclici sono comunque riusciti ieri a sovraperformare, poiché il settore sanitario è stato ieri il grande perdente. Lo S&P 500, attualmente impegnato nella lotta, trova resistenza nel canale ribassista e nella media mobile a 100 giorni, con il supporto attualmente offerto dalla vicinanza della media mobile a 50 giorni. Rottura di un possibile flag oppure possibile ritorno alla media del canale i due possibili scenari da monitorare al momento.