Per quanto riguarda i dati economici, il PMI manifatturiero cinese riferito a settembre si è ripreso, pur rimanendo in territorio di contrazione. Barometro ufficiale dell’attività delle fabbriche cinesi, a settembre il PMI manifatturiero è rimbalzato a 49,8 punti dai 49,5 di agosto. I nuovi ordini per le esportazioni, un indicatore affidabile della domanda esterna, sono saliti a 48,2 punti dai 47,2 di agosto, mentre gli ordini per le importazioni, indicatore della domanda interna, si sono ripresi salendo a 47,1 punti dai 46,7 del mese precedente. I dati sono stati lievemente positivi, ma il trend più generale resta preoccupante. La guerra commerciale sino-americana continua a pesare sull’economia cinese. Trump sfrutterà l’economia USA forte e la politica monetaria più accomodante attuando una politica commerciale aggressiva. Abbiamo visto, però, che decisioni commerciali ostili che generano un impatto sul mercato spesso mitigano il comportamento iniziale di Trump. La sensibilità del mercato alla politica commerciale via tweet di Trump fornisce un contrappeso alla retorica commerciale estremamente aggressiva. Se a ciò si sommano i toni equilibrati della Fed, il rialzo sulle borse sarà limitato. Sui mercati forex è mancata l’ispirazione, nella notte l’USD/NZD ha ceduto lo 0,49%, con il kiwi che riflette i dati cinesi più deboli e la zavorra dovuta alla guerra commerciala fra USA e Cina.