Rassegna giornaliera sul mercato forex, 12 maggio 2020
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.
Il dollaro USA ha iniziato bene la nuova settimana di scambi contro tutte le principali valute. Il report di venerdì sull’occupazione non Agricola (NFP) ha mostrato un enorme perdita di posti di lavoro ad aprile, ma i dati sono stati migliori del previsto, preparando la ripresa del biglietto verde. I guadagni di ieri non dovrebbero essere così sorprendenti, considerato il modo in cui il dollaro è stato scambiato dopo i dati sull’occupazione, soprattutto visto che nono c’erano in agenda dati economici USA per la giornata di lunedì.
Gli investitori saranno più cauti questa settimana in attesa dei dati sull’ inflazione di martedì, del discorso del Presidente della Fed Powell di mercoledì e delle vendite al dettaglio di venerdì. Oltre a Powell, sentiremo gli interventi di altri autorevoli nomi della Fed, tra cui Bostic, Kashkari, Harker, Bullard, Quarles, Mester e Kaplan. La questione sul biglietto verde è la possibilità di ulteriore allentamento. La Fed ha promesso di continuare con lo stimolo in corso, ma c’è la possibilità di tassi negativi? La scorsa settimana i future dei fondi della Fed hanno iniziato a scambiare tassi negativi da dicembre 2020 ma i rendimenti sono tornati a zero dopo i dati NFP. Per ora, non crediamo che si possa parlare di tassi negativi, Powell molto probabilmente eliminerà qualsiasi riferimento. Le previsioni di tutti i policymaker saranno caute in quanto nessuno conosce le conseguenze delle riaperture o la possibilità di una seconda ondata, ma per ora il futuro sembra roseo. Per quanto riguarda l’IPC, il crollo dei prezzi delpetrolio e del gasdello scorso mese dovrebbe far scendere la pressione dell’inflazione.
Questa settimana l’attenzione sarà puntata anche sull’annuncio di politica monetaria della Reserve Bank of New Zealand, sui dati sul mercato del lavoro australiano, sulle vendite al dettaglio cinesi e sulle revisioni del PIL della zona euro. Il dollaro neozelandese e il dollaro australiano hanno segnato le performance peggiori della giornata, e questo potrebbe essere un indicatore per il resto della settimana. Ma entrambe le valute sono rimaste vicine al massimo di 6 settimane la settimana scorsa e attendono una correzione. La Reserve Bank of New Zealand non dovrebbe intervenire sulla politica, ma il mese scorso il Governatore Orr ha dichiarato che i tassi di interesse negativi non sono esclusi e che si penserà ad un ulteriore stimolo a maggio. Dalla dichiarazione del 20 aprile, i dati sono stati misti, con un crollo delle spese tramite carta di credito e delle concessioni edilizie, ma la bilancia commerciale è migliorata e la variazione occupazionale è rimasta positiva nel 1° trimestre, invece di crollare come previsto dagli economisti. Anche la fiducia delle imprese è migliorata a maggio dopo essere scesa bruscamente ad aprile. La Nuova Zelanda ha terminato i due mesi di lockdown, le scuole e le imprese stanno riaprendo e potrebbe non essere necessario un ulteriore intervento, ma l’opzione resta sul tavolo e già soltanto questo potrebbe spingere prese di profitto per il NDZ a inizio settimana.
Il dollaro canadese si è indebolito contro il biglietto verde questo lunedì, ma su una base relativa ci aspettiamo un loonie in miglioramento. Non solo i dati di venerdì sul mercato del lavoro sono stati significativamente migliori del previsto, ma l’Arabia Saudita ha tagliato volontariamente la propria produzione di greggio di un altro milione di barili a giugno. Questo annuncio ha colto i mercati di sorpresa ma l’impatto sul greggio è stato di breve durata.
La sterlina è scesa contro l’euro rimasto pressoché invariato contro il biglietto verde. In Europa non stono stati rilasciati dati economici importanti ma questa settimana sono attesi i dati sulPIL del primo trimestre nel Regno Unito e questo potrebbe influenzare molto i mercati. Come ha riportato il nostro collega Boris Schlossberg:
“Nel Regno Unito il governo di Boris Johnson ha annunciato un alleggerimento delle misure, con la riapertura di alcuni negozi di generi non essenziali a giugno mentre il resto dell’economia riaprirà a luglio. L’annuncio tuttavia è stato compromesso dalla confusione sulle nuove regole in merito al distanziamento sociale ed il cambio è crollato ai minimo della seduta sotto il livello di 1,2400”.
Per quanto riguarda l’euro, i policymaker stanno ancora discutendo della decisione della Corte Costituzionale tedesca che sta mettendo sotto pressione la moneta unica.