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Dollaro USA: ecco il perché del mancato rally dopo le forti vendite al dettaglio

Pubblicato 16.04.2021, 07:47
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Rassegna giornaliera sul mercato forex, 15 aprile 2021

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

Il dollaro USA non è riuscito a segnare un rally giovedì nonostante i dati economici USA molto forti. Secondo quanto mostrano gli ultimi dati, l’economia USA ha ripreso a ruggire a marzo e inizio aprile.  Le vendite al dettaglio, il  dato più atteso della settimana, ha superato si gran lunga le aspettative grazie alla spinta degli assegni di stimolo e della campagna di vaccinazione. La spesa dei consumatori è schizzata del 9,8% nel mese di marzo, superando le previsioni del mercato del 5,9%. Si è trattato del maggiore aumento da maggio dello scorso anno. Carburanti e auto hanno contribuito al rialzo, ma la spesa che esclude le auto è salita dell’8,4%. Le richieste di sussidio di disoccupazione sono crollate di quasi 200.000 a 576.000 unità, la lettura settimanale più bassa dall’inizio della pandemia, in quanto ristoranti, negozi e altre aziende hanno ripreso ad assumere. Anche l’attività manifatturiera è migliorata, con l’indice Empire State in salita a 26,3 da 17,4. Questi report assolutamente positivi hanno fatto scendere le azioni a massimi storici e avrebbero dovuto spingere il biglietto verde, ma la domanda è stata debole. Invece, il dollaro ha seguito il calo dei Treasury.

Con il calo inatteso delle richieste di sussidio di disoccupazione, il forte rimbalzo della spesa e l’aumento della lettura del sondaggio Empire State, il mercato crede che la Federal Reserve dovrà rivalutare i suoi piani di mantenere i tassi di interesse fermi fino al 2023. I policy-maker statunitensi hanno chiarito che devono essere fatti progressi sostanziali nei dati sottostanti e non nelle previsioni per iniziare a ridurre gli stimoli. E c’è una buona possibilità che con il 38% della popolazione che ha ricevuto almeno una dose del vaccino contro il COVID-19, alcuni di questi obiettivi possano essere raggiunti questa estate.

Si tratta di fattori positivi per il dollaro statunitense, ma il biglietto verde e i rendimenti del Tesoro non sono riusciti a salire. Sono diversi i motivi per cui le cose sono andate in questo modo. In primo luogo, i dati positivi potrebbero essere stati considerati dal mercato. Si parlava da tempo di una forte ripresa a marzo/aprile e i dati hanno confermato esattamente quello che il mercato sperava. In secondo luogo, gran parte della spinta alla spesa è dovuta agli assegni di stimolo, che dureranno per un altro mese al massimo. In terzo luogo, ci sono pochi dati che mostrano che l’inflazione stia sfuggendo di mano. Questa settimana, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha chiarito nonostante la sua posizione ottimista sull’economia, che l’aumento dell’inflazione è transitorio. Infine, i prezzi dei Treasury sono scesi bruscamente nel primo trimestre e ci sono segnali di asset manager che approfittano della mossa per comprare Titoli del Tesoro, e questo fa scendere i rendimenti.

Infine, vediamo dei segni di debolezza nell’euro. I nuovi casi di coronavirus in Germania sono saliti al massimo da gennaio, mettendo pressione al governo affinché inasprisca le restrizioni. La buona notizia è che la campagna vaccinale sta accelerando. Per la fine di aprile, circa il 20% della popolazione tedesca dovrebbe aver ricevuto la prima dose. L’Italia sta iniziando a parlare di allentare le restrizioni a maggio. La zona euro resterà dietro agli USA nella ripresa, ma alcuni paesi iniziano a vedere la luce.

Il dollaro australiano e il dollaro neozelandese hanno registrato le performance migliori. In Australia sono stati create più di 70.000 posti di lavoro a marzo e il tasso di disoccupazione è sceso al 5,6% dal 5.7%. Il dollaro canadese è andato contro tendenza ed ha chiuso la giornata in calo contro il biglietto verde. I prezzi del petrolio sono saliti, i prezzi alla produzione anche e le vendite manifatturiere sono scese più del previsto. Tuttavia, secondo  i dati ADP, il Canada ha creato 634.000 nuovi posti di lavoro a marzo; se dovessero essere dati effettivi sarebbero davvero dei numeri eccezionali.

Per domani sono attesi i dati cinesi sul PIL e sulle vendite al dettaglio, e sono previste letture meno entusiasmanti.

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