- Pubblicazione del report sugli utili del primo trimestre 2019 oggi, mercoledì 24 aprile, dopo la chiusura dei mercati
- Previsioni sulle entrate: 14,97 miliardi di dollari
- Previsioni utili per azione: 1,61 dollari
La possente impennata del titolo di Facebook (NASDAQ:FB) di quest’anno sta lanciando un forte messaggio: il colosso dei social, in difficoltà, potrebbe tornare in pista dopo 12 mesi complicati.
Diventato ora l’evidente leader del gruppo FAANG delle principali compagnie tech, tra cui Netflix (NASDAQ:NFLX) ed Amazon (NASDAQ:AMZN), Facebook è schizzato di quasi il 40% dall’inizio del 2019, chiudendo ieri a 183,78 dollari. Questa forte ripresa arriva dopo un 2018 tumultuoso, durante il quale il titolo è crollato del 26%, pesando sulla fiducia degli investitori con una serie di notevoli ostacoli, tra cui violazioni di dati, timori per la privacy degli utenti e manipolazione politica della sua piattaforma.
Sebbene queste questioni continuino a rappresentare una grande sfida per la crescita futura delle compagnie social, con politici ed enti regolatori che cercano di stilare una serie di norme per controllare e fermare gli abusi, gli investitori stanno acquisendo maggiore fiducia nella capacità dell’Amministratore Delegato Mark Zuckerberg di produrre ritorni superiori al mercato nonostante l’ambiente operativo avverso.
Il report sugli utili del primo trimestre e la conference call della compagnia, in programma per oggi, probabilmente forniranno ulteriori prove a supporto di questa tesi rialzista. Facebook dovrebbe aver aumentato le vendite del 2019 di circa il 20%, in confronto al solo 3% di tutte le compagnie dell’indice S&P 500, in base alle stime di Goldman Sachs Global Investment Research. Anche il margine di profitto netto dovrebbe restare robusto al 34% quest’anno, rispetto all’11% previsto per l’indice S&P 500.
Quest’ottimismo, secondo noi, deriva dal fatto che la piattaforma core di Facebook sta ancora mostrando una crescita malgrado tutti i problemi dell’anno scorso. Durante la presentazione del quarto trimestre il 30 gennaio, la compagnia ha reso noto che gli utenti attivi giornalmente a livello globale hanno raggiunto una media di 1,52 miliardi nel trimestre di dicembre, con un aumento del 9% rispetto all’anno prima.
Appeal pubblicitario ancora intatto
Facebook, che possiede le più grandi comunità social e di servizi di messaggistica al mondo, tra cui Instagram e WhatsApp, per gli inserzionisti ha ancora lo stesso valore che aveva prima dello scoppio degli scandali e delle controversie. Secondo le stime di Deutsche Bank dell’inizio del mese, l’arrivo di Facebook nell’e-commerce tramite la sua app Instagram potrebbe aggiungere miliardi di dollari ai suoi ricavi in pochi anni.
La portata senza pari della compagnia attraverso tutte le sue proprietà digitali dimostra che gli inserzionisti non hanno altra scelta se non puntare al duopolio: Google (NASDAQ:GOOGL) e Facebook, le due piattaforme che ancora raccolgono la maggior parte dei dati degli utenti ed hanno le capacità migliori per indirizzare gli annunci pubblicitari al pubblico giusto.
Con questo ottimismo, tuttavia, sarebbe ingenuo non prendere in considerazione i rischi delle possibili regolamentazioni che affronteranno le compagnie social nei mesi e nei trimestri che verranno. Comunque, è anche importante riconoscere che Facebook non ha perso il suo potere e che ha ancora molte opzioni di crescita.
Per contrastare un possibile rallentamento del coinvolgimento degli utenti, Facebook sta spendendo massicciamente per introdurre nuove caratteristiche che possano contribuire a compensare la perdita di entrate. Sulla scia dei suoi diari di video e foto, sta preparando una nuova sezione che mostri video web in stile TV, nonché componenti hardware per la casa.
Morale della favola
Nonostante la possente impennata di quest’anno, il titolo di Facebook sembra ancora economico rispetto allo scorso anno. Scambiato a quasi 24 volte gli utili previsti per i prossimi 12 mesi, il titolo si trova più o meno al livello di fine settembre, prima del selloff del quarto trimestre ed al di sotto dei livelli di inizio 2018.
Riteniamo che la crescita positiva degli utenti e gli sforzi della compagnia per monetizzare le sue popolari proprietà digitali la aiuteranno a controbilanciare l’impatto finanziario che potrebbe derivare dalle regolamentazioni future. Gli investitori dovrebbero approfittare di eventuali debolezze del titolo di Facebook che potrebbero registrarsi in seguito alla pubblicazione del report del primo trimestre oggi.