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Ecco le conseguenze di un IPC debole per il FOMC e il dollaro

Pubblicato 15.09.2021, 10:02
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Rassegna giornaliera sul mercato forex, 14 settembre 2021

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

L’inflazione sta rallentando negli USA e i dati che lo dimostrano hanno mandato il biglietto verde in calo contro le principali valute. I prezzi al consumo sono cresciuti dello 0,3% nel mese di agosto, in calo dello 0,5% a luglio. Gli economisti avevano messo già in conto un calo, ma la riduzione è stata maggiore del previsto, soprattutto per i prezzi core. Il tasso di inflazione core è salito solo dello 0,1%, e questo ha fatto scendere il tasso annuo al 4% dal 4,3%. Si è trattato dell’aumento dei prezzi core (che escludono alimentari ed energetici) minore da febbraio. Negli ultimi mesi la Federal Reserve ha considerato l’aumento dell’inflazione come un fattore transitorio. Sebbene questa visione abbia incontrato un certo scetticismo, sia all’interno che all’esterno della banca centrale, il report di oggi conferma l’approccio cauto del Presidente Jerome Powell. La Fed non ha indicato un tapering ad agosto e ora sembra che farà lo stesso a settembre.

Anche prima del report IPC di oggi, lo scetticismo era già alto sulla chiarezza della Federal Reserve riguardo al tapering. I dati sulla crescita occupazionale lenta e sulla crescita dell’inflazione potrebbero spostare eventuali interventi fino a novembre. Il calo dei rendimenti dei Treasury ed il sell-off del dollaro USA ci dicono che gli investitori si preparano al peggio. Gli economisti si aspettano che le vendite al dettaglio scendano per il terzo mese consecutivo e che il dollaro USA resti sotto pressione e continui a scendere contro yen giapponese, franco svizzero, euro e sterlina.

I report sull’inflazione canadesi e britannici saranno rilasciati domani. Nel Regno Unito, a differenza degli USA, la pressione dei prezzi rimane elevata nei settori manifatturiero e dei servizi. In Canada, il settore manifatturiero ha visto un rallentamento della crescita dei prezzi. La sterlina ha chiuso la giornata invariata contro il biglietto verde nonostante i dati migliori del previsto sul mercato del lavoro. Il numero totale di nuovi posti di lavoro è salito a giugno, ed il tasso di disoccupazione ha registrato un calo.

Il dollaro canadese ha registrato una forte volatilità durante la seduta newyorkese. Il cambio USD/CAD è sceso a 1,2600 dopo il report IPC USA, ma è risalito in territorio positivo dopo l’inversione dei prezzi del petrolio e dell’azionario. Se l’inflazione rallenterà in Canada così come ci aspettiamo, il cambio USD/CAD, che è stato scambiato in range stretto, potrebbe superare al rialzo. Il dollaro USA è debole, ma il cambio USD/CAD è più sensibile all’andamento del rischio.

L’euro ha chiuso la giornata in leggera salita, ma non ha registrato grandi rialzi dall’annuncio di politica monetaria. I dollari di Australia e Nuova Zelanda hanno chiuso la giornata in calo. Nonostante il Queensland abbia evitato un nuovo lockdown, la situazione del COVID-19 nel paese resta difficile. Il Governatore della Reserve Bank of Australia Philip Lowe ha tenuto un intervento in cu ha confermato che la banca centrale continuerà con il tapering, ma ha chiarito che un aumento dei tassi di interesse non sarà possibile fino al 2024.

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