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Equity al rialzo, sui mercati riesplode l'ottimismo

Pubblicato 08.11.2018, 06:06
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Buongiorno ai Lettori di Investing.com.

La forte propensione al rischio passa dagli Stati Uniti ai mercati asiatici. Il Nikkei ha chiuso guadagnando l’1,82% a 22486,92 punti, mentre l’Hong Kong HSI guadagnava quasi 1 punto percentuale. Il Singapore Strait Times è salito dello 0,90% mentre il Cina Shanghai SSE è salito solo dello 0,07%. Probabilmente gli investitori cinesi sanno che non ci sarà alcun cambiamento sostanziale nella politica USA nei confronti del colosso asiatico. Per quanto riguarda l’America, il DOW guadagnava il 2,13% a 26180,30 punti, l’S&P 500 il 2,12% mentre il NASDAQ il 2,64%. I rendimenti dei Treausy sono rimasti costanti, con il decennale che chiudeva a -0,001% ovvero il 3,213% di rendimento.

Nei mercati valutari, la forte propensione al rischio continua a sostenere il dollaro australiano e neozelandese. Il dollaro canadese non partecipa alla festa mentre il petrolio WTI continua a scendere sotto i 62 dollari. Lo yen è naturalmente il più debole, il dollaro è attualmente la seconda valuta meno performante. Tuttavia va detto che il biglietto verde ha già ridotto gran parte della perdita di questa settimana tanto contro l’euro quanto contro il franco svizzero.

Ora che le elezioni a medio termine sono alle spalle, l'attenzione si concentrerà sulle decisioni serali del FOMC. Si prevede che la Fed mantenga invariato il tasso dei fondi federali e secondo gli analisti lo statement ribadirebbe la forza nel mercato del lavoro e il forte tasso di crescita. L’inflazione è prossima all'obiettivo del 2% ed è chiaro che l'attenzione per il breve termine è rivolta al rialzo dei tassi a dicembre. Sulle prospettive per il 2019 probabilmente cambierà poco o nulla.

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Durante la notte appena trascorsa la RBNZ non ha escluso il taglio dei tassi, ma la valuta di riferimento (NZD) rimane sostenuto. Nello statement è emerso che la RBNZ vorrebbe mantenere immutato l'OCR "fino al 2019 o addirittura fino al 2020".

È stata rimossa la parte in cui si sosteneva che "la direzione della nostra prossima mossa sui tassi potrebbe essere verso l'alto o verso il basso". E’ stato poi dichiarato che "ci sono sia rischi al rialzo che al ribasso sulle proiezioni di crescita e inflazione. Come sempre, i tempi e la direzione di ogni futura mossa sui tassi OCR dipenderà dai dati". Il Governatore Adrian Orr in conferenza stampa ha chiarito che "sarebbe inutile rimuovere quell'opzione", per quanto riguarda il taglio.

Interessante anche quanto emerso dai verbali della BoJ relative alla riunione di politica monetaria del 30/31 ottobre. E’ stato ribadito come l’economia sia "destinata crescere ancora". E’ stato messo in evidenza come "lo slancio positivo nella domanda interna sia uno dei principali catalizzatori economici". Lo slancio "si è leggermente indebolito" recentemente a causa di disastri naturali e dei conflitti commerciali tra Stati Uniti e Cina. La BoJ ha anche sottolineato come il "il calo dei corsi azionari sembra senz'altro riflettere gli effetti degli attriti commerciali".

Riguardo all'inflazione, la BoJ ha sostenuto che l'IPC "è probabile che continui ad accelerare moderatamente”.

La nottata è stata importante anche perché il surplus commerciale della Cina si è attestato a 34 miliardi di dollari in ottobre, sia l'import che l'export sono aumentati. Le esportazioni sono aumentate del 15,6% su base annuale, le importazioni sono aumentate del 21,4% sempre su base annuale. L'avanzo commerciale è aumentato a 34,0 miliardi di dollari, al di sotto delle aspettative pari a 36,3 miliardi di dollari.

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Sul fronte macroeconomico, oggi in calendario è stato rilasciato il dato sulla bilancia commerciale tedesca che ha evidenziato un netto calo sia delle esportazioni che delle importazioni. La BCE pubblicherà il consueto bollettino mensile, ma l'attenzione sarà tutta concentrata sulla decisione e sullo statement del FOMC.

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