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Euro e USD: attenzione ai ribassi questa settimana

Pubblicato 28.04.2020, 00:30

Rassegna giornaliera sul mercato forex, 27 aprile 2020

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

È una settimana importante per dollaro ed euro. In agenda ci sono i vertici della Federal Reserve e della Banca Centrale Europea, insieme ai dati sul PIL. La prima lettura del PIL del 1° trimestre influenza i mercati sempre molto di più rispetto alle letture successive e potrebbe avere un impatto sulle valute maggiore di quello delle decisioni dei tassi. Sappiamo che le economie di USA e zona euro hanno subito una contrazione nei primi tre mesi dell’anno, ma la questione è quanto si sono contratte. I paesi principali d’Europa sono andati in modalità lockdown circa tre settimane prima degli Stati Uniti, dunque possiamo aspettarci una crescita del PIL minore nella zona euro rispetto gli USA. Tuttavia, la Federal Reserve è più incline allo stimolo rispetto alla Banca Centrale Europea, ma in realtà, per nessuna delle due si prevede un allentamento. Gli occhi saranno puntati sulle previsioni.

Per sapere quale delle due valute sarà più colpita questa settimana bisognerà capire quale delle due rispettive banche centrali agirà di più, quali passi saranno compiuti e che tipo di contrazione è prevista per il secondo trimestre 2020, il secondo semestre 2020, o quale crescita nel 2020. La Presidente della BCE Christine Lagarde ha dichiarato recentemente che l’economia della zona euro potrebbe subire una contrazione del 15%, mentre Jerome Powell non si è fatto scappare nessuna previsione. All’inizio del mese, Powell ha cercato di sembrare ottimista, dichiarando che la ripresa post COVID-19 sarà forte. Ma sarà difficile condividere questa visione se le regole di distanziamento sociale resteranno in vigore per tutta l’estate. Un aumento degli acquisti di bond potrebbe essere un’opzione per entrambe le banche, ma visto l’allentamento aggressivo operato nell’intervallo tra i vertici, per qualche settimana potremmo non vedere ulteriori stimoli. Detto ciò siamo ribassisti sull’euro e sul dollaro USA, e ciò significa che il rischio maggiore è di una debolezza del cambio EUR/JPY in attesa di questi importanti eventi.

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La Banca del Giappone si è impegnata verso un acquisto illimitato di bond la scorsa notte, ha raddoppiato gli acquisti di corporate bond e commercial paper, ha tagliato le previsioni del PIL e ha previsto che l’inflazione resterà sotto il 2% per altri tre anni. Tutto ciò non ha avuto un grande impatto sullo yen giapponese. La banca centrale prevede una contrazione del 5% in questo anno fiscale, ed è una lettura più ottimista delle previsioni del FMI. Tutti questi annunci avrebbero dovuto pesare fortemente sullo yen, ma gli investitori sono scettici sull’entità del calo dei tassi di interesse.

Quasi tutte le valute e le azioni sono salite questo lunedì, grazie alle promesse che le restrizioni cominceranno ad essere allentate nelle prossime settimane, anche in zone fortemente colpite come New York. Ma con questi eventi in calendario, euro e dollaro restano a rischio. Le prossime 24 ore rappresentano l’unica opportunità per i trader proattivi in quanto gli eventi di rischio di mercoledì e giovedì sono così significativi che i nuovi trade dovranno essere operati solo dopo i vertici delle banche centrali e i report sul PIL. Sono attesi i dati sulla  fiducia dei consumatori statunitensi e si prevede un ulteriore peggioramento del sentimento. Sono attesi anche i report sugli utili di grandi nomi come Apple (NASDAQ:AAPL), Amazon (NASDAQ:AMZN), Google (NASDAQ:GOOGL), Facebook (NASDAQ:FB), Microsoft (NASDAQ:MSFT), Exxon (NYSE:XOM), Shell (NYSE:RDSa), Pepsi (NASDAQ:PEP), Starbucks (NASDAQ:SBUX), General Electric (NYSE:GE) e 3M (NYSE:MMM).

Nel corso della settimana prevediamo un ribasso per euro e dollaro e un rialzo per dollaro australiano e dollaro neozelandese. L’Australia e la Nuova Zelanda hanno iniziato a allentare le restrizioni e saranno tra i primi paesi a ripartire. Anche il dollaro canadese è interessante, con pochi dati in calendario, ma i prezzi del petrolio hanno ricominciato a scendere, mettendo sotto pressione il loonie.   

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Ultimi commenti

grazie splendida analisi
Io direi piuttosto fantastica e illuminante...
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