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Euro/Usd in range ristretto a cavallo del livello di 1,1300

Pubblicato 10.02.2015, 20:55
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Trend weekly ribassista dal 04.05.2014
Trend daily ribasissta dal 08.05.2014

Anche la seconda seduta della settimana è trascorsa senza nessun movimento degno di nota. Dal punto di vista macro economico non ci sono state notizie importanti che hanno condizionato l’andamento della coppia più negoziata sul mercato valutario. Le uniche notizie, ma molto marginali, hanno riguardato la produzione industriale sia in Italia che in Francia. Per quanto riguarda l’Italia essa è cresciuta a dicembre dello 0,4%. Gli economisti avevano previsto una crescita dello 0,1%.A dicembre l'indice dell'Istat ha registrato variazioni congiunturali positive nei comparti dei beni strumentali (+3,0%), dell'energia (+0,4%) e dei beni intermedi (+0,3%); sono diminuiti invece i beni di consumo (-0,9%). Nella media del trimestre ottobre-dicembre la produzione è diminuita dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. Su base annua la produzione industriale italiana è aumentata a dicembre dello 0,1%. In termini tendenziali l'indice ha registrato un solo aumento nel comparto dei beni strumentali (+6,5%); sono scesi invece l'energia (-6,0%), i beni intermedi (-2,4%) e, in misura più lieve, i beni di consumo (-0,2%). Nella media dell'intero anno 2014 la produzione industriale è scesa dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Mentre, in Francia, la produzione industriale della Francia è cresciuta a dicembre dell'1,5%. Gli economisti avevano previsto una crescita dello 0,3%. Il dato di novembre è stato rivisto leggermente al rialzo, da -0,3% a -0,2%. Nel solo settore manifatturiero la produzione è cresciuta a dicembre, rispetto al mese precedente, dell'1,2%. Il dato di novembre è stato rivisto al rialzo, da -0,6% a -0,5%. Al centro dell’attenzione resta sempre la crisi in Grecia, con il nuovo governo ellenico atteso davanti al parlamento per la fiducia. Sulla faccenda greca oggi, in via straordinaria si riunirà l’eurogruppo, dove il ministro delle finanze greco Varoufakis proporrà la sua ricetta, con due punti di difficile negoziazione: la ristrutturazione del debito di Atene e l’abbassamento del surplus di bilancio, due condizioni che la Germania osteggerà in modo molto deciso soprattutto dopo che sono volate parole grosse tra i due paesi. E si concretizza sempre di più lo spettro del salvataggio esterno all’Unione Europea dopo che funzionari di Atene hanno affermato che la Grecia potrebbe rivolgersi ad altri Paesi per ottenere aiuti: sottintesa è la Russia di Putin che ha già messo le mani avanti dopo che lo stop alle privatizzazioni di Tsipras aveva di fatto bloccato gli interessi cinesi sugli importanti porti ellenici, Pireo in primis. Attenzione anche all’evoluzione della situazione in Ucraina, scenario che potrebbe impattare in modo significativamente negativo sul cambio dopo il braccio di ferro tra Putin e il consolidato asse Washington-Berlino. In questo scenario con prospettive di difficile interpretazione e in assenza di notizie importanti, la moneta unica, dopo una decisa volatilità della scorsa settimana, ha avuto per la seconda seduta di fila, un atteggiamento interlocutorio. Se analizziamo attentamente, il grafico giornaliero notiamo che la major si mantiene sempre a debita distanza dal livello chiave a 1,1300, situazione che sta comportando nel breve periodo una lateralità all’interno di un ristretto range. Dunque, da come si evince dai movimenti giornalieri dei prezzi atti a formare una seconda “spinning top” di fila, la volatilità si è ridotta drasticamente rispetto alle scorse sedute, con una direzionalità di breve non univoca, nonostante il trend principale resta sempre al ribasso. Come già discusso nella scorsa analisi, molto probabilmente anche per le prossime sedute i movimenti dei prezzi saranno abbastanza moderati, fino a giovedì prossimo quando saranno elaborati i nuovi dati sulle vendite al dettaglio degli Usa, dove in caso dell’uscita di un dato positivo potrebbe favorire ulteriormente la moneta americana. Al momento restiamo alla finestra, in attesa che nelle prossime sedute l’azione del prezzo ci fornirà chiare indicazioni per operare in direzione del trend di fondo ribassista.Eur/Usd

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