Dopo l'allungo rialzista di fine novembre, l'EUR continua a muoversi in un trading range abbastanza stretto e più volte ha toccato area 1.2180 senza riuscire a violarla.
Questa fase può essere interpretata sia come una congestione, tecnicamente si sta formando una flag interessante, che può essere da preludio a un nuovo spunto rialzista, o può essere interpretata anche come un indebolimento della moneta unica che comincia a mostrare qualche segno di cedimento.
Dal punto di vista fondamentale ricordiamo che i vertici della Bce la scorsa settimana hanno ammesso di prestare attenzione al tasso di cambio, e quindi di sicuro non vedrebbero di buon occhio un euro che continui ad acquisire forza contro il biglietto verde.
Allo stesso tempo il Dollar Index si trova in fase di stallo in area di supporto (90.50), in attesa della appuntamento con la Fed di domani sera.Ricordiamo anche che questa fase di congestione, laterale o che dir si voglia, non è detto che cessi domani in occasione del meeting Fed.
Questo evento, come l'appuntamento Bce della scorsa settimana, potrebbero essere già stati scontati dai mercati.Per quanto riguarda l'operatività, il consiglio è di prestare massima attenzione al propria gestione del rischio del proprio piano di trading, calcolando sempre a priori possibili r/r, senza prendere posizioni avventate per poi restare in balia degli eventi.Potrebbe essere opportuno, al momento, lavorare in intraday sui rimbalzi, senza andare per forza alla ricerca di trend ben definiti.