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Calo rendimento bond G.B. cela timori per Brexit, investitori cercano sicurezza

Pubblicato 07.07.2020, 16:20
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Povero Regno Unito, si potrebbe pensare. Il futuro del paese dopo la Brexit, le prospettive per Londra come centro finanziario, il benessere della nazione sotto il comando del suo eccentrico e spettinato primo ministro: è tutto confuso. Chi comprerebbe dei bond trentennali da un paese con un futuro tanto incerto?

UK 30Y Weekly TTM

Grafico settimanale bond a 30 anni britannici sui 12 mesi precedenti (TTM)

Tante persone, a quanto pare. Il rendimento dei bond governativi britannici super-lunghi è sceso sotto quello dei bond governativi nipponici a scadenza simile e la differenza è salita ad oltre 25 punti base, con il rendimento dei “gilt” trentennali, nome con cui sono noti i bond governativi britannici, sceso allo 0,6% rispetto a quasi il 3% di un anno fa.

Non c’è da stupirsi, dicono gli analisti, che la Banca d’Inghilterra stia accarezzando l’idea di tassi di interesse negativi, che dovrebbero supportare i prezzi dei bond (i prezzi si muovono in maniera inversa rispetto al rendimento). Ma la Banca del Giappone mantiene il tasso di riferimento a breve termine a -0,1% dal 2016.

E, sì, la Banca d’Inghilterra ha promesso, durante la pandemia di COVID-19, di comprare altri 300 milioni di sterline di bond governativi dopo aver aggiunto 100 milioni due settimane e mezzo fa (sebbene abbia affermato che rallenterà il ritmo degli acquisti). Ma la Banca del Giappone compra bond governativi da anni ed ora possiede circa metà dei bond del paese in circolazione.

Aumento dell’offerta di bond; la sicurezza viene prima del rendimento

Tutto questo mentre l’offerta di gilt cresce rapidamente perché il governo britannico, al pari dei governi in tutto il mondo, sta accumulando un enorme debito per fronteggiare la crisi del coronavirus. Ciononostante, gli investitori stanno comprando i bond, spingendo su il prezzo e giù il rendimento, di qualunque tipo, dai bond a due anni a quelli a 30 anni.

Questa recente mossa ha colto alla sprovvista molti trader, in quanto gli investitori hanno cominciato a mettere la sicurezza al primo posto rispetto al rendimento, nella prospettiva di nuove misure di confinamento. I rendimenti dei bond a due e a cinque anni in realtà sono scesi meno di quelli di altri bond rifugio, come i Bund tedeschi ed i Buoni del Tesoro USA, al punto che chi stava facendo short selling sui gilt ha dovuto chiudere la propria posizione.

Nonostante tutto il clamore sulla Brexit, il Regno Unito era una delle principali economie mondiali già ben prima di unirsi all’Unione Europea e quasi certamente lo sarà per molto tempo anche dopo esserne uscita. La sterlina è una delle monete più antiche del mondo, la Banca d’Inghilterra è una delle banche centrali più antiche e più rispettate e Londra è un centro finanziario globale non da decenni ma da secoli. Il Regno Unito, in breve, è l’emblema della stabilità.

Non tutti i recenti cambiamenti del sentimento degli investitori sono positivi, però. Un tasso di riferimento della BoE negativo sarebbe indice di preoccupazione per l’economia ma ciononostante darebbe una spinta all’attuale rally dei bond.

Tra gli alti e bassi dell’incertezza per il COVID-19, i bond governativi in generale sono stati scambiati in modo attivo. Il volume giornaliero medio degli scambi di bond governativi britannici ha raggiunto il massimo storico di 47 miliardi di sterline nel primo trimestre, secondo l’Associazione per i Mercati Finanziari Europei, un gruppo del settore bancario. Complessivamente in Europa gli scambi di bond sono saliti del 25% come media giornaliera, su base trimestrale.

I timori per il COVID-19 hanno pesato sui titoli azionari britannici, con le aziende che hanno tagliato i dividendi e la ripresa economica che resta un punto interrogativo. Di conseguenza, i gilt sono stati tra gli asset con la performance migliore nel primo semestre, con ritorni di circa il 10%, secondo il Financial Times. I gilt indicizzati all’inflazione sono andati anche meglio, con ritorni del 13,7%.

I bond governativi britannici vengono chiamati “gilt” (dorati) perché un tempo i certificati erano bordati d’oro. Ora, nonostante tutti i problemi che si ritrova a dover affrontare il Regno Unito, i gilt al tempo del COVID-19 costituiscono un raggio di luce dorata per gli investitori.

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