Il certificato di Vontobel con ISIN DE000VD5UDU8 su Moncler (BIT:MONC), STM e Unicredit (BIT:CRDI) prevede l’erogazione di una cedola trimestrale del 3,42% per un flusso cedolare annuo del 13,68%, a condizione che nessuno dei tre sottostanti perda più del 40% dai valori iniziali, condizione valida anche per il rimborso del nominale alla scadenza.
Emesso il 10 maggio, il certificato è acquistabile leggermente sotto la pari a 99,70€ con tutti e tre i sottostanti molto vicini ai relativi prezzi di strike. In particolare il worst of del basket è Moncler a -1,65%, mentre STM segna +0,55% e Unicredit +0,69%.
Il certificato presenta, come la maggior parte dei cash collect attualmente quotati, l’effetto memoria sulle cedole, come fattore di ulteriore protezione. Tale effetto si attiva se ad una delle date di osservazione trimestrali uno o più sottostanti scendono al di sotto del livello barriera, ovvero in questo caso perdono più del 40% dai prezzi attuali. La cedola non verrebbe erogata, essendo per l’appunto al di sotto del livello barriera, ma non sarebbe persa, bensì accantonata “in memoria” e pagata successivamente alla prima osservazione utile nella quale tutti i sottostanti abbiano recuperato almeno il livello barriera.
LA SITUAZIONE DEL MERCATO
Continua il buon periodo di forma del nostro FTSE MIB, che dopo la correzione di inizio aprile ha ripreso a veleggiare verso nuovi massimi storici, superando i 35.000 punti e toccando 35.474 settimana scorsa, prima dello stacco dividendi. Se da un lato entrare a questi livelli potrebbe creare vertigini, dall’altra farlo attraverso un certificato che protegge anche in caso di moderati ribassi del mercato potrebbe essere una scelta corretta nell’asset allocation, per puntare ad ottenere remunerazione senza andare a discapito della protezione. Importante notare poi che due dei tre titoli del basket, in un contesto di massimo relativo dell’indice, si trovano molto più in basso, avendo corretto il loro andamento nell’ultimo periodo.
MONCLER
Per il titolo l’area dei 70€ continua a rappresentare una fortissima resistenza che ha respinto il prezzo a fine 2021, a maggio 2023 e nuovamente a marzo 2024. Il titolo ora si trova a 62,28€, poco sotto al prezzo di strike a 63,51€. La barriera di protezione si trova a 38,11€, vicino ai livelli che hanno sostenuto il rimbalzo dopo il drammatico 2022. Nonostante le oscillazioni degli ultimi anni il trend di lungo periodo continua ad essere impostato al rialzo, e anche l’ultima trimestrale ha registrato un aumento delle vendite del 20% rispetto all’anno precedente, a testimonianza della salute della società di Remo Ruffini.
STMicroelectronics (EPA:STMPA)
Andamento decisamente diverso per STM, che i massimi li ha visti a luglio 2023, oltre i 50€, prima di correggere verso il basso fino ai 35€ a ottobre 2023. Da li il titolo ha oscillato diverse volte in un range compreso tra 36 e 45€. Oggi si trova nella fascia bassa del range ed il prezzo di strike è pari a 37,62€ mentre la barriera si trova a 22,57€ su valori che il titolo non vede dal primo lockdown nel 2020. I target price su InvestingPro si trovano notevolmente più in alto, con gli analisti che vedono il titolo a 48,98€, mentre i modelli di investimento a 46,53€.
UNICREDIT
Chi invece si trova in prossimità dei massimi relativi, come la gran parte dei titoli bancari, è Unicredit, ma dopo l’ultima trimestrale questo non stupisce affatto e anzi, dopo la pubblicazione dei dati diverse banche d’affari hanno alzato i target price sul titolo. A livello grafico c’è poco da commentare, con il rally iniziato nella seconda metà del 2022 che ha portato il titolo da poco più di 8€ ai 36€ attuali, vicino al prezzo di strike a 36,095€. Entrare a questi livelli sul titolo potrebbe essere pericoloso, mentre nel certificato la protezione si ha fino alla barriera posta a 21,657€, un valore difficile da raggiungere anche in caso di correzione temporanea del mercato.
PROTEZIONE E RENDIMENTO
Tutti e tre i sottostanti presentano livelli barriera e quindi di protezione molto profondi e questo è il fattore più importante in un certificato in quanto ci fa capire fino a dove il nostro capitale nominale e il flusso cedolare sono garantiti dall’emittente. Fino a che nessuno dei sottostanti scende sotto a tali livelli, infatti, il certificato paga una cedola trimestrale del 3,42% con un flusso cedolare annuo del 13,68%. Come già anticipato le cedole prevedono l’effetto memoria, quindi nel caso in cui uno dei tre titoli si trovi al di sotto del -40% alla data di osservazione, la cedola non viene pagata ma accantonata in memoria. Sarà sufficiente che entro la scadenza (anche eventualmente il giorno stesso della scadenza) il titolo worst of risalga al di sopra di tale livello per vedere erogate tutte le cedole precedentemente accantonate.
DURATA E POSSIBILE SCADENZA ANTICIPATA
La scadenza naturale del certificato è prevista per il 10 maggio 2027, con una durata di tre anni, ma già da novembre 2024 sarà prevista la possibilità di richiamo anticipato da parte dell’emittente. Dall’osservazione cedolare del 11 novembre, qualora tutti e tre i titoli si trovino al di sopra del loro valore iniziale, il prezzo di strike, il certificato scade anticipatamente rimborsando il valore nominale di 100€ e pagando la cedola trimestrale del 3,42%. Dato l’acquisto ad oggi leggermente sotto la pari, in caso di richiamo alla prima osservazione di novembre si avrebbe il rimborso a 100€ più l’erogazione di 2 cedole trimestrali del 3,42%, per un rendimento di oltre il 7% in sei mesi. Qualora anche solo uno dei titoli fosse sotto al livello iniziale si andrebbe all’osservazione successiva con le medesime ipotesi ed un livello di osservazione autocall pari sempre al 100% del prezzo iniziale.
SCENARI A SCADENZA
Qualora non avvenisse l’autocall prima della naturale scadenza, a novembre 2027 si avranno due scenari:
- il rimborso al nominale di 100€ a certificato qualora nessuno dei sottostanti si trovi in quel momento in ribasso di oltre il 40% dai prezzi iniziali. In questo caso il rendimento sarà pari alla somma delle 12 cedole trimestrali del 3,42% incassate durante la vita del prodotto, per un totale del 41,04%, cui sommare lo 0,3% di capital gain sul nominale dato dall’acquisto a 99,70€. Va sempre ricordato che i certificati generano redditi diversi e in caso di minusvalenze presenti in portafoglio queste cedole permetterebbero di andarle a compensare, ottenendo quindi l’esenzione dal pagamento del capital gain fino alla completa copertura delle minus pregresse.
- rimborso in misura proporzionale rispetto alla performance negativa del worst of qualora almeno uno dei tre titoli si trovi sotto alla barriera di protezione. Se ad esempio Moncler dovesse scendere del 47% rispetto ai prezzi di strike, il certificato rimborserebbe 53€ su un nominale di 100€, anche se a tale valore andrebbero comunque sommate le cedole incassate nel corso della vita del prodotto.
RIEPILOGO
Investire sull’Italia finanziaria e nel FTSE MIB si è sicuramente rivelata una scelta azzeccata nel corso degli ultimi 18 mesi, ma pensare che il nostro listino possa continuare a correre a questo ritmo è difficile. In questo contesto quindi l’investimento in certificati potrebbe risultare preferibile rispetto a quello diretto nel sottostante, anche a discapito di una performance inferiore ma con la grande virtù della protezione della barriera su eventuali ribassi. Il basket analizzato vede da un lato Moncler ed STM che hanno già rallentato in modo salutare il passo, mentre Unicredit continua la sua corsa spinta dal buon momentum sui titoli bancari e da una serie di trimestrali impressionanti.
Personalmente credo il certificato appena analizzato, il DE000VD5UDU8 possa essere una buona soluzione per investire su titoli del nostro listino e poter beneficiare di un flusso cedolare molto importante anche in caso di lateralità o correzione moderata dei mercati. Ricordiamo infatti che, se nessuno dei sottostanti perde oltre il 40%, viene erogato un flusso trimestrale del 3,42% per un rendimento annuo del 13,68%.
La protezione è sempre un fattore molto importante e le barriere, al di là della distanza percentuale dei titoli da esse, considerando il mero prezzo a cui sono poste, sembrano sufficientemente protettive anche in caso di scenario negativo.
Va infine specificato che investire in certificati espone al rischio di fallimento dell’emittente e al rischio di azzeramento del sottostante, casi che possono provocare la perdita dell’intero investimento. In questo caso l’emittente è Vontobel che presenta un rating A2 (Moody’s), sinonimo di solidità dell'emittente. Il basket è composto da quattro delle principali aziende del nostro paese, motivo per cui il rischio azzeramento del sottostante è limitato.
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