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Flusso cedolare del 14,40% annuo con un certificate sulle blue chip italiane

Pubblicato 23.07.2024, 07:45
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Il certificato di Vontobel con ISIN DE000VD937W8 su Stellantis (BIT:STLAM), STM (EPA:STMPA) Unicredit (BIT:CRDI) e Banco BPM prevede l’erogazione di una cedola mensile del 1,20% per un flusso cedolare annuo del 14,40%, a condizione che nessuno dei quattro sottostanti perda più del 40% dai valori iniziali, condizione valida anche per il rimborso del nominale alla scadenza.

Con i mercati vicini ai loro massimi storici o di periodo, ma che iniziano a scricchiolare, investire in certificati, anziché nei titoli sottostanti, permetterebbe di generare un flusso cedolare, e quindi un rendimento positivo, anche in caso di lateralità o moderata discesa dei listini azionari.

Emesso il 19 luglio, il certificato è acquistabile sulla pari a 100,10€ con la sola STM sotto al prezzo iniziale dello 0,5%, mentre gli altri tre sottostanti sono sopra ai relativi prezzi di strike.

Il certificato presenta, come la maggior parte dei cash collect attualmente quotati, l’effetto memoria sulle cedole, come fattore di ulteriore protezione. Tale effetto si attiva se ad una delle date di osservazione mensili uno o più sottostanti scendono al di sotto del livello barriera, ovvero in questo caso perdono più del 40% dai prezzi attuali. La cedola non verrebbe erogata, essendo per l’appunto al di sotto del livello barriera, ma non sarebbe persa, bensì accantonata “in memoria” e pagata successivamente alla prima osservazione utile nella quale tutti i sottostanti abbiano recuperato almeno il livello barriera.

LA SITUAZIONE DEL MERCATO
Continua il buon momento del listino italiano che, riassorbita la discesa post euro elezioni, è tornato a puntare verso i massimi relativi, riportandosi in modo costante sopra ai 34.000 punti. I dati sull’inflazione confermano le tendenza decrescente e questo potrebbe spingere la BCE a continuare il percorso di tagli intrapreso a giugno, sostenendo i listini azionari, a meno di un forte deterioramento dei dati macroeconomici. Listini che sembrano però avere ancora poca forza per salire e data anche la stagionalità, nei prossimi mesi potremmo vedere un’inversione di tendenza. Il vantaggio dell’investimento in certificati appare lampante in queste situazioni, dove l’acquisto di un certificato, anziché direttamente dei sottostanti permette di beneficiare del flusso cedolare anche in caso di lateralità o discesa (entro i valori barriera) dei titoli, ottenendo quindi un rendimento positivo contro quello negativo del mercato.

STELLANTIS
Tra i titoli del basket è quello che dà la maggiore sicurezza in questo contesto. La forte correzione in seguito alla trimestrale scorsa infatti ha già portato il titolo su livelli appetibili per il buy da gran parte degli analisti e delle banche d’affari. Il prezzo di strike a 18,40€ si trova infatti oltre il 30% più in basso rispetto ai massimi di marzo, ed ipotizzare un’ulteriore discesa del 40% dai prezzi attuali appare improbabile. La barriera di protezione a 11,04€ si trova al di sotto dei minimi del 2022.

Andamento grafico Stellantis; fonte Investing.com

ST Microelectronics
Anche STM ha corretto in modo deciso dai massimi del 2023, oltre area 50€, mentre al ribasso sembra aver trovato un’importante area di supporto sui 36€, valore che ha già respinto al rialzo le quotazioni in due occasioni. Il prezzo di strike a 38,093€ si trova leggermente sopra ai prezzi attuali ma anche in questo caso, la barriera di protezione a 22,856€ lascia sufficientemente tranquilli, essendo su valori che il titolo non vede dal 2020.

Andamento grafico STM; fonte Investing.com

BANCO BPM (BIT:BAMI)

Discorso diverso invece per i due bancari e per BPM in particolare. Il primo taglio dei tassi da parte dalle BCE non ha scalfito la corsa al rialzo dei titoli, sostenuti anche dalle importanti trimestrali pubblicate nel trimestre scorso e in attesa di quelle che arriveranno nelle prossime settimane. Attualmente il titolo quota in rialzo di circa il 3% rispetto al prezzo di strike posto a 6,312€, mentre la barriera di protezione a 3,787€ si trova sui prezzi che il titolo batteva poco più di dodici mesi fa.

Andamento grafico BPM; fonte Investing.com

UNICREDIT
Discorso simile per anche per il titolo di Piazza Gae Aulenti. Anche dovesse proseguire il percorso di taglio dei tassi da parte della BCE, cosa per altro già abbondantemente prezzata dai mercati, vedo difficile un ritorno del titolo sui livelli della barriera di protezione a 22,575€. Anche per Unicredit il prezzo di strike a 37,625€ si trova circa il 3% più in basso rispetto al prezzo attuale.


Andamento grafico Unicredit; fonte Investing.com

PROTEZIONE E RENDIMENTO
Tutti e quattro i sottostanti presentano livelli barriera e quindi di protezione molto profondi e questo è il fattore più importante in un certificato in quanto ci fa capire fino a dove il nostro capitale nominale e il flusso cedolare sono garantiti dall’emittente. Fino a che nessuno dei sottostanti scende sotto a tali livelli, infatti, il certificato paga una cedola mensile del 1,20% con un flusso cedolare annuo del 14,40%. Come già anticipato le cedole prevedono l’effetto memoria, quindi nel caso in cui uno dei quattro titoli si trovi al di sotto del -40% alla data di osservazione, la cedola non viene pagata ma accantonata in memoria. Sarà sufficiente che entro la scadenza (anche eventualmente il giorno stesso della scadenza) il titolo worst of risalga al di sopra di tale livello per vedere erogate tutte le cedole precedentemente accantonate.

DURATA E POSSIBILE SCADENZA ANTICIPATA
La scadenza naturale del certificato è prevista per il 19 luglio 2027, con una durata di tre anni, ma già da gennaio 2025 sarà prevista la possibilità di richiamo anticipato da parte dell’emittente. Dall’osservazione cedolare del 20 gennaio, qualora tutti e quattro i titoli si trovino al di sopra del loro valore iniziale, il prezzo di strike, il certificato scade anticipatamente rimborsando il valore nominale di 100€ e pagando la cedola mensile del 1,20%. Dato l’acquisto ad oggi sulla pari, in caso di richiamo alla prima osservazione di gennaio si avrebbe il rimborso a 100€ più l’erogazione di 6 cedole mensili del 1,20%, per un rendimento di oltre il 7% in sei mesi. Qualora anche solo uno dei titoli fosse sotto al livello iniziale, lo stesso meccanismo si ripeterà all’osservazione mensile successiva, con il livello di autocall che rimane al 100% per le prime sei osservazioni, salvo poi scendere del 5% ogni semestre fino ad un minimo dell’80% nell’ultimo semestre di vita del prodotto.

SCENARI A SCADENZA
Qualora non avvenisse l’autocall prima della naturale scadenza, a luglio 2027 si avranno due scenari:
- il rimborso al nominale di 100€ a certificato qualora nessuno dei sottostanti si trovi in quel momento in ribasso di oltre il 40% dai prezzi iniziali. In questo caso il rendimento sarà pari alla somma delle 36 cedole mensili del 1,20% incassate durante la vita del prodotto, per un totale del 43,20%. Va sempre ricordato che i certificati generano redditi diversi e in caso di minusvalenze presenti in portafoglio queste cedole permetterebbero di andarle a compensare, ottenendo quindi l’esenzione dal pagamento del capital gain fino alla completa copertura delle minus pregresse.
- rimborso in misura proporzionale rispetto alla performance negativa del worst of qualora almeno uno dei quattro titoli si trovi sotto alla barriera di protezione. Se ad esempio STM dovesse scendere del 47% rispetto ai prezzi di strike, il certificato rimborserebbe 53€ su un nominale di 100€, anche se a tale valore andrebbero comunque sommate le cedole incassate nel corso della vita del prodotto.

RIEPILOGO
Dopo lo storno di inizio giungo, tutti i mercati europei si sono velocemente ripresi, e anche il nostro FTSE MIB ha ripreso a salire con buon passo. Le ultime settimane hanno visto listini si positivi, ma con un forza relativa di molto inferiore. Motivo per cui potremmo essere di fronte ad un rallentamento, contesto ideale per i certificati, che permettono di ottenere comunque un flusso cedolare, anche in caso di moderato ribasso dei sottostanti.

Personalmente credo il certificato appena analizzato, il DE000VD937W8 possa essere una buona soluzione per investire su titoli del nostro listino e poter beneficiare di un flusso cedolare molto importante anche in caso di lateralità o correzione moderata dei mercati. Ricordiamo infatti che, se nessuno dei sottostanti perde oltre il 40%, viene erogato un flusso mensile del 1,20% per un rendimento annuo del 14,40%.
La protezione è sempre un fattore molto importante e le barriere, al di là della distanza percentuale dei titoli da esse, considerando il mero prezzo a cui sono poste, sembrano sufficientemente protettive anche in caso di scenario negativo.

Va infine specificato che investire in certificati espone al rischio di fallimento dell’emittente e al rischio di azzeramento del sottostante, casi che possono provocare la perdita dell’intero investimento. In questo caso l’emittente è Vontobel che presenta un rating A2 (Moody’s), sinonimo di solidità dell'emittente. Il basket è composto da quattro delle principali aziende del nostro paese, motivo per cui il rischio azzeramento del sottostante è limitato.

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