Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
Con la mancanza di movers geopolitici, i mercati sono entrati in una fase di staticità. Sul versante azionario, con una volatilità ridotta (il VIX è inferiore a 16 rispetto alla media di lungo periodo prossima a 19/20) il recupero – seppur in atto – fatica a decollare.
Si lavora su livelli tecnici e vi è una maggiore attenzione agli utili societari USA (trimestrali) che finora sono stati complessivamente positivi.
La grande domanda è se questi movimenti potranno continuare.
La prima correzione sarà fondamentale per capire se la paura da sell-off è passata oppure no, tra l’altro proprio a causa della suddetta situazione abbiamo registrato un incremento dei rendimenti obbligazionari.
Il problema, lo si scrive da tempo, è rappresentato dal continuo appiattimento della curva dei rendimenti ed è per questo motivo che il dollaro non è stato in grado di prendere parte all’apprezzamento.
Bisogna prestare attenzione anche all’andamento delle materie prime, perché ultimamente si stanno verificando movimenti veramente imponenti.
Oltre al Petrolio, che è tornato sui massimi pluriennali, anche l'XAG/USD si è prodigato al rialzo.
Non scordiamoci che l'Arabia Saudita ha bisogno di finanziare misure fiscali e riforme economiche, non dovrebbe sorprendere pertanto che stia spingendo per un prezzo del petrolio più alto (tra $ 80 e $ 100 al barile). Da qui possiamo facilmente intuire che il più grande rappresentante dell'OPEC spingerà per continuare nel limitare la produzione di greggio.
La sessione di ieri è stata sostanzialmente piatta, tanto a Wall Street quanto sulle borse europee. Registriamo un leggero calo del Dow , mentre l' SP 500 ha chiuso a + 0,1% a quota 2708. Il Nikkei, sfruttando i futures USA leggermente al rialzo, ha chiuso in positivo + 0,2%.
Nel forex c'è ben poca direzionalità se non una leggera sottoperformance dello yen , mentre l' australiano è sorprendentemente positivo nonostante i dati deboli sull'occupazione (probabile che la spinta del Petrolio abbia inciso positivamente, ma non è stato altrettanto per il Neozelandese che invece continua a perdere terreno senza motivi particolari.
Nelle materie prime l’XAU/USD ha guadagnato ancora un po’, mentre il petrolio sta consolidando i forti guadagni di ieri.
Sul fronte macro economico anche oggi avremo dati importantissimi per il Regno Unito, ovvero le vendite al dettaglio delle 10:30. Dopo il miglioramento a sorpresa dei salari reali sarà interessante vedere se arriverà una risposta positiva anche da questi dati. Il Philly Fed Business Index verrà rilasciato alle 14:30 e dovrebbe scendere a 20,1 (da 22,3), ma dopo che il sondaggio della Fed di New York ha visto una netta rivisitazione al ribasso l'importanza di questo dato sarà indiscutibile. Poi avremo le richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione e dovrebbero attestarsi attorno a 233.000 (230.000 la scorsa settimana).