Market Brief
Ieri, a New York, l'S&P500 ha segnato il nuovo massimo storico a 1,902.17 USD, con le vendite al dettaglio negli Stati Uniti incapaci di fornire risposte alle stime di mercato. Le convinzioni in merito a un più esteso periodo di liquidità a buon mercato ha amplificato il sentiment legato al rischio negli Stati Uniti dopo che i dati hanno segnalato un andamento piatto-negativo nel mese di aprile: le vendite al dettaglio complessive hanno progredito dello 0,1% (contro lo 0,4% atteso e l’1,1% ultimo dato), stabilizzandosi allo 0,00% ex-auto (contro lo 0,6% atteso), con una contrazione di -0,1% ex-auto e gas (contro il 0,5% atteso).
Notizie al lumicino giungono dall’Asia. I prezzi aziendali di merci giapponesi hanno subito un’accelerazione dal 2,8% m/m, ad aprile, in ragione dell’aumento di 3 ppt dell'imposta sulle vendite nel corso dello stesso mese. I cross del JPY viaggiano in modo altalenante. L’USD/JPY non è riuscito a penetrare oltre la MM a 50 giorni, in scia ai deboli dati dagli Stati Uniti, posizionandosi così tra 102,12/28 a Tokyo. Gli indicatori di tendenza e di momentum restano piatti. Gli ordini degli importatori operano sopra 101,50, gli ordini d’acquisto per opzioni sono di supporto sopra 102,50. Leggeri stop si intravedono all'interno di 102,44/75 (copertura giornaliera di Ichimoku). L’EUR/JPY testa la base della nuvola giornaliera (140,01), nella parte inferiore. L’inclinazione EUR-negativa e il piatto JPY potrebbero mantenere le pressioni al ribasso in vista dei dati per la zona euro di giovedì (PIL e IPC).
Le redini tirate presso la BCE scuotono i cross dell’EUR in tutto il mondo. L’EUR è soggetto a un grande rischio di intervento verbale/legato agli eventi, con i dati e il giudizio dei funzionari della BCE che forgiano le attese della BCE in vista del fondamentale incontro del 5 giugno. I titoli di stato italiani a 10 anni sono scesi al di sotto del 3% per la prima volta. Per un breve periodo l’EUR/USD è stato scambiato al di sotto di 1,3689 e ha recuperato oltre 1,3700. La resistenza è posizionata prima della MM a 100 giorni (1,3741), in scia ai timori relativi alla pubblicazione dell’ICP di giovedì. Sul canale discendente si intravedono miti offerte a 1,3700/25, con il supporto a 1,3673 (minimo di aprile), successivamente a 1,3625 (MM a 200 giorni).
Nel Regno Unito si assisterà a una giornata ricca di eventi: dati sulla disoccupazione a marzo e verbale trimestrale sull’inflazione occuperanno ampiamente i titoli dei giornali a Londra. La coppia GBP/USD ha indietreggiato ai livelli minimi di maggio (ieri 1,6819 a New York), per poi recuperare, all’apertura dei mercati europei, oltre la MM a 21 giorni (1,6847). Non ci aspettiamo cambiamenti significativi in merito alle previsioni economiche della BoE; Carney mostrerà, con tutta probabilità, scarso entusiasmo quanto a un buon recupero del Regno Unito in vista di un orientamento futuro. Tuttavia, qualsiasi notizia favorevole dovrebbe entusiasmare i tori del GBP. Le resistenza chiave permangono a 1,7000 (livello psicologico), poi a 1,7043 (massimo su cinque anni). L’EUR/GBP estende la debolezza a 0,81346 – minimo da gennaio 2013, il momentum ribassista si rafforza. Il prossimo supporto chiave si attesta a 0,80817/55 (minimo gennaio 2013).
Evento chiave di oggi: il verbale trimestrale sull’inflazione pubblicato dalla BoE (alle 09:30 GMT). Gli operatori osservano: l’IPC (finale) tedesco, francese e spagnolo di aprile m/m e a/a, il debito italiano di marzo del governo generale, il cambiamento relativo alle domande di disoccupazione nel Regno Unito e le richieste occupazionali ad aprile, il tasso di disoccupazione ILO nel Regno Unito (3 mesi) e i guadagni settimanali (media su 3 mesi), la produzione industriale nella zona euro a marzo m/m e a/a, l’indagine ZEW del Credit Suisse sulle aspettative di maggio in Svizzera, l’IPP USA di aprile m/m e a/a, Teranet/Banca nazionale canadese ad aprile m/m e a/a.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd