La giornata di ieri è stata un po’ strana per i mercati, ma sono riusciti a recuperare entro la chiusura. Avrei preferito che gli indici avessero rispettato le “bull flag” che avevo tracciato, ma i mercati non fanno quello che vogliamo e dobbiamo invece giocare secondo le regole che ci danno.
Il Nasdaq è riuscito a trincerarsi al supporto definito dai massimi di novembre/dicembre, ma anche dalla MA su 200 giorni. La candela di ieri è considerata un hammer bullish e c’è stato un nuovo “buy” sull’On-Balance-Volume. L’indice continua a battere la performance dei rivali.
L’S&P 500 ha minato il picco di novembre/dicembre e ora si trova a difendere la sua MA su 50 giorni (staccatasi da una “golden cross”, quindi ha un intento bullish). I fattori tecnici si sono indeboliti per tutto febbraio, con l’incrocio bearish +DI/-DI che va ad unirsi ai precedenti segnali “sell” bearish di On-Balance-Volume e MACD.
Fortunatamente, il Russell 2000 (IWM) ha più in comune col Nasdaq che con l’S&P 500. L’indice si è aggrappato al rialzo di novembre con la doji di ieri. Anche l’On-Balance-Volume tende al rialzo, motivo di ottimismo. C’è persino un vantaggio nella performance relativa rispetto al Nasdaq.
Il Dow Jones Industrial Average aveva perso considerevole terreno nei tentativi di seguire i rivali con un suo breakout, ma alla fine ha trovato supporto ai minimi del suo range di trading.
L’azione di ieri ha posto le fondamenta per una giornata migliore oggi. Un ritorno ai minimi e, in particolare, una chiusura proprio a questi minimi, probabilmente vedrebbe un’ulteriore accelerazione delle perdite. Tuttavia, ci sono motivi di ottimismo, e ritengo che dei rialzi nei primi scambi traineranno i prezzi sopra i massimi di ieri.