Quanta differenza può fare una settimana sul mercato della marijuana, soprattutto per gli investitori di CannTrust Holdings (TSX:TRST), (NYSE:CTST). Il titolo del produttore canadese di cannabis ha segnato una ripresa, con un rimbalzo di oltre il 19% sulla giornata, chiudendo a 3,055 dollari USA (3,98 dollari canadesi), nel tentativo di recuperare terreno dopo una disastrosa emorragia di cinque giorni che l’ha visto perdere quasi metà della sua capitalizzazione di mercato.
Il tormentato produttore di marijuana è stato punito la scorsa settimana, cominciando con un crollo di oltre il 22% lunedì, dopo aver ammesso pubblicamente di aver coltivato marijuana in cinque camere non autorizzate presso la sua serra di Pelham, Ontario, tra l’ottobre 2018 ed il marzo 2019. I permessi sono poi stati concessi ad aprile.
All’inizio, la rivelazione degli spazi di coltivazione non autorizzati è sembrata poter essere un semplice malinteso; probabilmente un problema di comunicazioni che aveva spinto la compagnia ad anticipare i tempi rendendo operativi degli spazi prima di ottenere gli adeguati permessi.’Ma intorno a metà settimana i distributori nelle province di Alberta ed Ontario, i principali mercati per la canapa in Canada, hanno tolto i prodotti di CannTrust dagli scaffali, dopo che Health Canada, l’ente regolatore federale per la legalizzazione della marijuana, ha sospeso circa 5.000 kg della cannabis essiccata della compagnia.
Il produttore ne ha poi sospeso volontariamente altri 7.500 kg.’Giovedì, i prodotti di marijuana terapeutica sospetti di essere collegati agli spazi di coltivazione non autorizzati sono stati messi in quarantena dai distributori in Danimarca.
E non finisce qui …
Un articolo sul principale quotidiano nazionale canadese venerdì ha sferrato un altro colpo alla compagnia.’In base ad un’intervista ad un ex dipendente di CannTrust, la compagnia avrebbe usato “falsi muri” nella sua serra per nascondere le coltivazioni di cannabis non autorizzate per poter scattare quelle che sono state definite “fotografie ingannevoli” inviate ad Health Canada.’Il titolo è crollato di un altro 17% chiudendo la giornata di venerdì a 2,565 USD (3,34 dollari canadesi).
Entro la fine della settimana, il titolo di CannTrust ha perso ben il 48% del suo valore, cancellando 174 milioni di dollari USA (228 milioni di dollari canadesi) di capitalizzazione di mercato.
A peggiorare la situazione, l’accusa di “fotografie ingannevoli” ha comportato un reclamo presso la Ontario Securities Exchange, in cui si afferma che la compagnia ha messo a rischio gli investitori non rivelando di stare violando le norme.’Il reclamo è incentrato sull’eventualità che le accuse mosse dall’ex dipendente costituiscano una frode.
CannTrust ha bloccato tutte le vendite e le spedizioni dei suoi prodotti in attesa dei controlli da parte di Health Canada, alimentando le speculazioni che ciò possa peggiorare la carenza cronica di cannabis legale e farne salire i prezzi.
Perdita della fiducia
Con la sensazione che gli investitori stiano perdendo fiducia in CannTrust, gli osservatori del settore si chiedono quanta della fiducia del pubblico nel fiorente settore della cannabis legale verrà erosa dalla situazione.
Questa settimana, la storia sembra diversa.’CannTrust sembra aver ripreso il suo slancio rialzista. ’Ma sarà abbastanza? ’È davvero cambiato qualcosa? ’Continuate a seguirci.’ È solo martedì.
Gli altri titoli legati alla cannabis
Che effetto sta avendo tutto questo sul settore?’I principali titoli legati alla cannabis sono stati spinti lunedì:
- Cronos Group (TSX:CRON), (NASDAQ:CRON) è schizzato del 4,49% sul NASDAQ sulla giornata e del 4,86% sull’indice S&P/TSX Composite
- Hexo (TSX:HEXO), (NYSE:HEXO) ha segnato un’impennata del 4,12% a New York e del 3,95% a Toronto
- Aurora Cannabis (TSX:ACB), (NYSE:ACB) ha visto un rimbalzo del 3,4% negli USA e del 3,63% in Canada
- Canopy Growth (TSX:WEED), (NYSE:CGC) è schizzato del 2,63% sulla borsa di New York e del 2,78% sul TSX
- Tilray (NASDAQ:TLRY) ha segnato +2,03%
- Aphria (TSX:APHA), (NYSE:APHA) è andato su di meno dell’1% da entrambi i lati del confine