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Grecia e payrolls spingono i listini europei al di sotto della parità.

Pubblicato 07.06.2015, 18:54
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Quadro macro economico

Il rinvio dei pagamenti al Fondo monetario da parte dell’esecutivo greco e le indicazioni positive arrivate dal mercato del lavoro della prima economia (che aumentano le probabilità di una normalizzazione del costo del denaro statunitense nei prossimi mesi) penalizzano le borse del vecchio continente. Nell’ultima seduta dell’ottava Madrid ha terminato in rosso dello 0,75 per cento mentre il londinese Ftse100 è sceso dello 0,8%. Contrazioni superiori al punto percentuale per Dax e Cac40, scesi rispettivamente a -1,26% e -1,33%. A maggio il saldo delle buste paga nei settori non agricoli statunitensi (c.d. non farm payrolls) ha evidenziato una crescita di 280 mila unità (consenso +226 mila), l’incremento maggiore dalla fine del 2014, mentre il tasso di disoccupazione è passato dal 5,4 al 5,5% in scia alla crescita nel numero di persone alla ricerca di un posto di lavoro (invogliate proprio dalle maggiori possibilità di trovare un'occupazione). A salire oltre le attese anche i salari, cresciuti a maggio dello 0,3% (+0,1% ad aprile) mensile e del 2,3% annuo.

Piazza Affari ha chiuso in deciso ribasso del 2,09%. Vendite sostenute sui titoli del comparto bancario: Popolare di Milano ha ceduto il 3,31%, Intesa SanPaolo il 2,66%, Mediobanca il 3,48%, UbiBanca il 3,53%, Unicredit (MILAN:CRDI) il 2,69%. Male il Montepaschi (-3,30%) con i diritti che hanno mostrato un tonfo del 9,01%. Tra i peggiori di seduta anche due big di Piazza Affari: Mediaset ha lasciato sul parterre il 4,46%, mentre Finmeccanica è arretrata del 3,11%. Mini rimbalzo di Saipem (+0,48%) dopo il tonfo della vigilia in scia all’emergere dell’ipotesi del ricorso a un aumento di capitale. La controllante Eni ha invece chiuso con un ribasso dello 0,93%. Telecom Italia (-2,71%) ancora sotto i riflettori dopo che la controllata Inwit ha ottenuto ieri dalla Consob l’approvazione del prospetto informativo relativo all’offerta pubblica di vendita e all’ammissione a quotazione sul Mercato Telematico Azionario delle proprie azioni ordinarie.

L’ultima seduta della settimana, è stata contraddistinta da un aumento della volatilità causata dalla publicazione di diversi market movers ed in particolare dai non farm pay rolls. Nella sessione europea l’unico market movers importante è arrivato dalla Germania con la pubblicazione degli ordinativi all’industria che nel mese di aprile hanno subito un aumento dell’1,4%. Gli economisti avevano atteso un aumento dello 0,5%. Il dato di marzo è stato rivisto al rialzo, da +0,9% a +1,1%. Gli ordinativi esteri sono aumentati ad aprile del 5,5%. Gli ordinativi da parte dei soli Paesi che fanno parte dell'Eurozona sono balzati del 6,8%. Gli ordinativi interni sono calati del 3,8%. Su base annua gli ordinativi all'industria sono aumentati in Germania ad aprile dello 0,4%. Gli esperti avevano previsto un calo dello 0,6%. Subito dopo ora di pranzo, negli Stati Uniti il Dipartimento del Lavoro ha comunicato che gli occupati nel settore non agricolo (Non farm Payrolls) sono aumentati a maggio di 280.000 unità. Gli economisti avevano atteso un aumento di 225.000 unità. Il dato di marzo è stato rivisto al rialzo, da +85.000 a +119.000 posti di lavoro. Il dato di aprile è stato invece rivisto leggermente al ribasso, da +223.000 a +221.000 posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione (Unemployment Rate) è salito a maggio, rispetto ad aprile, dal 5,4% al 5,5%. Gli esperti avevano atteso un tasso di disoccupazione invariato al 5,4%. Il salario orario medio è salito dello 0,3%, dal +0,1% di aprile. Gli economisti avevano previsto un aumento dello 0,2%. Inoltre, tra i dati riguardanti il mercato del lavoro, venerdì è stata attribuita particolare importanza anche alle dinamiche salariali, finora considerate ancora deboli. Anche su questo fronte la rilevazione di maggio ha superato le attese di consensus. I salari medi orari sono cresciuti dello 0,3% rispetto al mese precedente contro una previsione a +0,2% e il +0,1% di aprile. Su base annua la crescita dei salari medi orari è stata del 2,3% a fronte di un consensus a +2,2%. La Grecia ha deciso di non effettuare al Fondo Monetario Internazionale il pagamento di 300 milioni di euro che scadeva proprio in concomitanza dell’ultima seduta della settimana, nonostante il fatto che il primo ministro greco Alexis Tsipras avesse annunciato ieri mattina che il governo aveva intenzione di rispettare tale scadenza. Il paese, ormai a corto di denaro, ha richiesto di effettuare un unico pagamento di €1,5 miliardi alla fine di giugno. La decisione dimostra quanto precarie siano le condizioni finanziarie della Grecia e quanto ferme siano ancora le trattative. Negli USA, il Fondo Monetario Internazionale ha chiesto alla Federal Reserve di ritardare il primo innalzamento previsto dei tassi di interesse fino alla metà del 2016 dopo aver tagliato per la seconda volta nel corso di quest'anno le previsioni di crescita dell'economia USA. Il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde ha dichiarato: “l'inflazione non progredisce a un livello tale da richiedere, senza rischi collaterali, un aumento dei tassi di interesse nei prossimi mesi”. I mercati hanno già scontato un ritardo nell'innalzamento dei tassi da giugno a settembre dato che l'economia USA ha subito gli effetti di un duro inverno e altri “fattori stagionali”. Tuttavia, nonostante la fiducia di Janet Yellen nella ripresa USA, sembra che l'economia più grande del mondo debba ancora rimanere in una situazione di stagnazione per un ulteriore periodo di tempo.

Quadro tecnico mercato valutario

Eur/Usd

L’ultima seduta della settimana è stata abbastanza movimentata per la principale major del mercato valutario. Dopo aver recuperato terreno, in apertura della sessione europea grazie alla pubblicazione dei dati tedeschi fino a riportarsi sui massimi a 1,1280, la coppia subito dopo ora di pranzo, subisce una forte spinta al ribasso complice i dati sul mercato del lavoro americano. Infatti, non appena è stato pubblicato il dato la reazione è stata immediata, la valuta unica nei confronti del green back ha subito una flessione fino a raggiungere il minimo a 1,1048. Poco prima della pubblicazione del dato la major navigava in area 1,1220. Lo scenario di fine giornata si chiude con una candela di stampo ribassista, movimento anticipato dall’altra informazione short di giovedì dove l’azione del prezzo già ci indicava con la “shooting star” di colore rosso che molto probabilmente nelle immediate sedute si poteva assistere ad altri movimenti nella stessa direzione. Con molta probabilità il rally ribassista di breve periodo potrebbe continuare anche nella prossima ottava soprattutto se l’azione del prezzo riuscirà a superare prima i due supporti dinamici delle due Ema a 21 e 34 periodi, ma soprattutto il supporto statico posizionato a 1,0967, area che in passato è stata più volte toccata. Un probabile movimento futuro short, è confermato anche dall’analisi tecnica del grafico weekly con una tendenza che resta sempre ribassista; infatti se notiamo con attenzione le candele settimanali, dal mese di giugno dell’anno scorso non hanno mai superato le due resistenze dinamiche rappresentate dalle due medie mobili esponenziali a 21 e 34 periodi, ovviamente anche qui l’indicazione è univoca a quella riscontrata nell’analisi daily, ovvero per avere un ulteriore affondo ribassista verso i due supporti posizionati rispettivamente a 1,0694 e 1,0253, l’azione del prezzo deve mettere alla proprie spalle il livello statico a 1,0967. Dal punto di vista operativo, in virtù delle varie indicazioni ribassiste, potremmo giocare di anticipo posizionando un classico pendente di vendita al di sotto del supporto a 1,0967, ma preferisco attendere è verificare cosa succede, o meglio leggere con attenzione le indicazioni dell’azione del prezzo una volta raggiunto tale livello statico.

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Usd/Jpy


La Borsa di Tokyo ha chiuso la settimana in leggero ribasso. Il Nikkei ha perso lo 0,1% a 20.460,90 punti e il Topix lo 0,4% a 1.667,06 punti. Sul mercato azionario giapponese ha prevalso oggi la prudenza. Gli investitori non hanno voluto correre rischi in attesa del rapporto sull'occupazione negli USA. Sugli assicurativi, che ieri avevano guidato la lista dei rialzi, sono scattate delle prese di beneficio. T&D ha perso il 2,2%, Tokio Marine Holdings l'1,8% e Dai-ichi Life il 2,5%. Il nuovo calo del prezzo del petrolio ha penalizzato i petroliferi. Cosmo Oil ha perso l'1,4% e Japan Petroleum Exploration l'1,7%. Sia sul weekly che sul daily chart della major in esame non c’è tanto da dire, nel senso che le informazioni fornite dalla lettura dei grafici sono le stesse. Al momento, lo scenario di breve termine, dove aver rotto verso l’alto la fase di congestione, resta sempre di impronta rialzista. Tale movimento è dovuto principalmente alla fase di debolezza che sta attraversando la valuta giapponese nei confronti della principali valute del mercato forex; ed in particolare nei confronti del dollaro notiamo che durante l’ultima seduta le quotazioni, dopo aver lasciato la mini fase di congestione – consolidamento tra 123,70 e 125,00, hanno segnato un nuovo massimo a 125,86, valore raggiunto l’ultima volta nel 2002. E’ proprio utilizzando questa mini fase di congestione, nella seduta di giovedì abbiamo inserito in macchina contemporaneamente due pendenti, uno di vendita, con prezzo di ingresso a rottura del limite inferiore della fase flat, ed uno di acquisto, con prezzo di ingresso a rottura del limite superiore della fase flat. Nell’ultima seduta della settimana è stato triggerato il pendente di acquisto; a questo punto non resta che cancellare il pendente di vendita, lasciando al mercato solo l’operazione long la quale a chiusura delle contrattazioni ha un guadagno momentaneo di 40 punti. Di seguito i set up di ingresso a mercato. Buy stop: entry point 125,20; stop loss 123,60; target 126,80. Sell Stop: entry point 123,60; stop loss 125,20; target 122.00

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Gbp/Usd

Come da attese la riunione di giovedì della Banca d’Inghilterra della scorsa settima, la MPC (Monetary Policy Committee) ha mantenuto inalterato sia il tasso benchmark a 0,5% e sia il programma di acquisto asset a 375 miliardi di sterline. Dal punto di vista valutario, la coppia sterlina contro dollaro americano, nelle ultime giornate si sta muovendo all’interno di una mini fase di congestione, con falsa rottura rialzista della stessa durante la seduta di giovedì scorso, movimento che ha buttato fuori mercato buona parte di tutti quei venditori che avevano posizionato i loro punti di stop al di sopra del massimo della candela “shooting star”. Se analizziamo la coppia in un range temporale più grande sempre sul daily chart, notiamo che siamo sempre all’interno di una fase di breve termine ribassista intervallato da due fasi di correzione; scenario che viene confermato anche dal grafico settimanale dove le quotazioni dopo un fase di correzione più accentuata maturata nelle scorse settimane, sembra che anche qui, dopo aver raggiunto un massimo a 1,5813 nella prima settimana di maggio, vuole continuare a seguire il trend di breve. Dal punto di vista operativo, ho utilizzato le informazioni ribassiste della “shooting star” formatasi a fine seduta di giovedì scorso, inserendo in macchina un pendente di vendita con ingresso a rottura del minimo della stessa. L’operazione è in profitto momentaneo di 16 punti. Di seguito i set up di ingresso a mercato. Sell stop: entry point 1,5290; stop loss 1,5490; Tp1 1,5090; Tp2 1,4850.

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Usd/Cad

Analizzando il daily chart della coppia dollaro americano contro dollaro canadese, nel post dell’altro fine settimana ho notato una situazione molto interessante che si è presentata a ridosso della resistenza a 1,2502. In prossimità di tale livello, l’azione del prezzo, per ben due giornate consecutive, ha tentato di superare la resistenza ma senza mai riuscirci. I due movimenti hanno dato vita a due false rotture che graficamente si sono tramutate in due shooting star, le quali ci indicano che molto probabilmente nelle prossime sedute potremmo assistere ad un breve movimento ribassista almeno fino a toccare l’area dove stazionano le due medie mobili, movimento che in seguito potrebbe essere più deciso fino a toccare il supporto a 1,2008. Purtroppo il pendente short inserito è andato a costo con un perdita di 160 punti. Di seguito i set up di ingresso a mercato. Sell Stop; Entry point: 1,2400; Stop Loss 1,2560; Tp1 1,2260; Tp2 1,2090.

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Nzd/Usd

Sul giornaliero del kiwi, si è formato nei giorni scorsi un movimento 1-2-3- high, seguito da un ross hook che indica un possibile movimento verso il basso, al di sotto del livello statico posizionato a 0,7317. Tale configurazione grafica è stata utilizzata per entrare in vendita sulla major a rottura del minimo della candela ribassista che ha generato il rosso hook. Il forte movimento ribassista della seduta di giovedì 28 maggio, ha portato l’operazione di vendita a colpire il primo target di 120 punti. Ora, per quanto riguarda l’operazione con target a 0,7010 sono in guadagno temporaneo di 222 punti, inoltre ho già spostato lo stop loss a prezzo di ingresso da 0,7400 a 0,7270. Di seguito i set up di ingresso a mercato: Entry point 0,7270; Stop loss 0,7400; Tp1 0,7150; Tp2 0,7010.

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Eur/Cad

Sul giornaliero della coppia in oggetto abbiamo un interessante situazione da monitorare nei prossimi giorni. In pratica il movimento dei prezzi delle ultime settimane hanno formato una classica figura testa e spalle rovesciata con indicazione di un probabile nuovo movimento rialzista nelle prossime sedute. La figura con il ritracciamento di venerdì verso la neck line si è completata. A questo punto non resta che attendere nelle prossime sedute un indicazione rialzista da parte dell’azione del prezzo in prossimità della neck line.

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Eur/Jpy

Sul daily chart del rapporto di cambio tra la moneta unica e lo yen giapponese, nonostante siamo in un evidente trend rialzista, l’azione del prezzo nelle ultime due giornate ci fornisce indicazioni che molto probabilmente nelle prossime sedute potremmo assistere ad ritorno alle vendite. Tali indicazioni ci vengono fornite sia dalla shooting star di giovedì scorso, con falsa rottura della resistenza a 140,10; e sia dalla successiva candela, che seppure ha un movimento non tanto lineare, chiude al di sotto il minimo della candela precedente. Di seguito i set up di ingresso a mercato dell’operazione di vendita. Sell Stop: Entry point 138,80; Stop Loss 141,10; Tp1 137,90; Tp2 134,40
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