Enel (BIT:ENEI) sta testando il supporto dei 4 euro: quale potrebbe essere il bottom se non finisse presto la crisi, legata alle vicende della guerra, dei prezzi TTF del gas ad Amsterdam?
Graficamente il titolo ha bucato i minimi del covid ed anche quelli del 2018, si avvicina al bottom del 2002 a 3,7 euro, valore lontano dal prezzo sottoscritto con l’ipo del 1999 a 4,3 euro ma ancora superiore al minimo storico assoluto di 2,02 euro del luglio 2012, quando intervenne Draghi per salvare l’euro. L’alto debito, se l’inflazione e i tassi non dovessero calare insieme al prezzo del gas, potrebbe essere fatale senza aiuti di stato o europei.
Il cds a cinque anni è tornato ai livelli che non si vedevano dal 2013 mentre quelli sul debito italiano, grazie alla Bce e allo scudo anti spread, sono sotto i livelli 2020 e 2018 anche se i rendimenti dei titoli governativi a cinque anni sono abbondantemente superiori ai livelli top del periodo pandemico e del governo giallo-verde.
Attenzione che per Lehman il superamento dei 200 sui cds ha rappresentato il livello di non ritorno, stesso discorso potrebbe valere per Credit Suisse in questi giorni abbondantemente sopra tale livello, Enel non deve superare assolutamente la soglia dei 200. Una discesa sotto i bottom di 3,7 euro per Enel potrebbe significare un ritorno al 2012 ma all’epoca ancora non era intervenuta la Bce di Draghi per salvare l’euro e i successivi QE. Oggi non c’è nessuna leva se non quella fiscale dei governi, legata sempre però agli acquisti della banca centrale, oppure il default. Già 19 fornitori italiani di energia sono saltati, su un totale di 130, ma Enel è “too big to fail”… 