Questa settimana non è cominciata bene per il supercolosso del greggio Exxon (NYSE:XOM) , in quanto l’indice di riferimento più famoso al mondo, il Dow Jones Industrial Average, lo ha rimosso nel corso della sua riorganizzazione.
Exxon, Pfizer (NYSE:PFE) e Raytheon Technologies (NYSE:RTX) sono stati eliminati dall’indice che ha ben 124 anni lunedì, per far spazio ad Honeywell International (NYSE:HON), Salesforce.com (NYSE:CRM) ed Amgen (NASDAQ:AMGN).
Il cambiamento è stato inevitabile dopo che Apple (NASDAQ:AAPL) - che al momento rappresenta il 12% dell’indice da 30 componenti - ha annunciato uno split azionario che ha ridotto l’influenza delle compagnie di computer e software nella media ponderata sul prezzo.
Di seguito, analizzeremo i tre nuovi membri del Dow ed il loro appeal per gli investitori che stanno pensando di comprarne le azioni.
1. Honeywell
Il portafoglio tecnologico e manifatturiero diversificato di Honeywell è vitale per molti settori, compresi abitazioni ed edilizia, aviazione, difesa e spazio. Il resistente vantaggio concorrenziale della compagnia è talmente grande che è difficile insidiare il suo dominio su scala globale.
Darius Adamczyk, al suo terzo anno da amministratore delegato, sta cercando di trasformare il colosso industriale di 135 anni d’età in un’impresa con una cultura da startup. Dopo aver preso il timone della compagnia, ha introdotto più prodotti basati su software per aiutare i clienti a gestire meglio le loro filiere di produzione e distribuzione.
Malgrado la forza del suo portafoglio, però, le attività di Honeywell sono state colpite duramente dalla pandemia di COVID-19, che ha drasticamente indebolito la sua divisione aerospaziale, la sua maggiore fonte di entrate. I ricavi da questa divisione sono crollati del 28% nel secondo trimestre, in quanto i produttori di aerei hanno ridotto la produzione e le compagnie aeree hanno registrato un tonfo della domanda di viaggi.
Ha spiegato Adamczyk al Wall Street Journal:
“Questo secondo trimestre è stato uno dei più difficili che Honeywell abbia mai affrontato. Le forti ripercussioni della pandemia di COVID-19 e la volatilità del prezzo del greggio hanno colpito molte delle nostre attività e dei mercati finali”.
Nonostante questo improvviso shock e la perdita di attività, Honeywell è riuscita comunque a registrare entrate nette trimestrali di 1,08 miliardi di dollari, grazie alle sue attrezzature mediche, come le mascherine N-95 ed altri prodotti.
Il titolo di Honeywell, che ieri ha chiuso a 164,53 dollari, dopo essere schizzato del 3,24% sulla giornata, offre un buon valore in questo contesto economico difficile.
Grafico a 1 anno Honeywell International
Qualche investitore potrebbe considerare l’acquisto di questo titolo una scommessa rischiosa, soprattutto con l’economia industriale che affronta tanti problemi, ma noi vediamo del valore in questo scambio e consigliamo agli investitori di prendere una posizione a lungo termine. È difficile trovare un titolo industriale che sia così ben preparato quanto lo è HON per andare bene in questa economia in rapido cambiamento.
2. Salesforce.com
Salesforce.com, che vende software e servizi basati su cloud a clienti aziendali, si è ingrandita molto negli ultimi anni dopo una serie di acquisizioni, nell’ambito del suo piano di diversificare la base di ricavi ed alimentare ulteriore crescita.
La società di gestione dei rapporti con i clienti, con sede a San Francisco, l’anno scorso ha acquisito il produttore di software Tableau Software per 15,3 miliardi di dollari, la sua più grande transazione finora. L’accordo rientrava nel piano di espandersi sul mercato dell’intelligence aziendale.
L’ultimo report sugli utili della compagnia mostra che queste scommesse hanno cominciato a dare frutto. Salesforce è stata redditizia in 10 degli ultimi 12 trimestri e le acquisizioni l’hanno aiutata ad essere meno dipendente dal suo prodotto di punta, Sales Cloud.
Fondata nel 1999, Salesforce ha registrato una delle migliori performance del mercato rialzista dopo la crisi finanziaria globale, salendo di 27 volte dal marzo 2009.
Grafico a 1 anno Salesforce.com
Il titolo ieri ha chiuso a 216,05 dollari, dopo il balzo di circa il 29% nel 2020.
Investitori ed analisti sono entusiasti sulle prospettive di crescita di Salesforce anche dopo l’uscita di scena a sorpresa del co-amministratore delegato Keith Block all’inizio dell’anno, che ha reso Marc Benioff nuovamente amministratore delegato unico.
La storia di Salesforce per quanto riguarda il segnare una crescita sempre maggiore è stata straordinaria nell’ultimo decennio. Nonostante le previsioni sulle vendite ridotte per l’attuale anno fiscale, Wall Street resta fiduciosa sulla sua crescita in futuro, soprattutto dopo le ultime acquisizioni che garantiscono alla compagnia una presenza più ampia in numerosi mercati chiave.
3. Amgen
Con un valore di mercato di circa 145 miliardi di dollari, Amgen è tra le più grandi compagnie biotech al mondo.
Il suo farmaco di punta è l’Enbrel, o Etanercept, un inibitore del fattore di necrosi tumorale usato per la cura dell’artrite. Produce anche il Prolia, un farmaco utilizzato per mantenere la densità ossea che viene spesso prescritto dopo le cure per il cancro, ed il Neulasta, somministrato durante la chemioterapia per contrastare gli effetti collaterali.
Le vendite dei prodotti più venduti della compagnia, che rappresentano più di un quarto dei suoi 24 miliardi di dollari di ricavi annui, stanno scendendo man mano che dei rivali più a basso costo arrivano sul mercato.
Il titolo di Amgen è rimasto pressoché invariato nel 2020, con una performance inferiore a quella delle compagnie biotech sull’indice NASDAQ.
Grafico a 1 anno Amgen
Ieri ha chiuso a 248,22 dollari, con un’impennata del 5,37% sulla giornata.
Con una valutazione di 20 volte gli utili e di 15 volte gli utili forward, Amgen sembra ancora allettante. La compagnia ha un solido portafoglio di prodotti e farmaci in via di sviluppo che può giustificare l’acquisto del titolo.
Amgen, inoltre, paga un dividendo che cresce stabilmente da molti anni. Con un rendimento annuo del 2,7%, il payout trimestrale ora si attesta a 1,60 dollari ad azione, in salita dagli 0,61 dollari del 2014.