Trimestrali NVDA: perché la nostra strategia IA continua a tenere le azioni NvidiaApprofondisci

I commenti di Yellen (Fed) pesano sull’USD

Pubblicato 30.03.2016, 10:46
EUR/USD
-
GBP/USD
-
USD/JPY
-
NZD/USD
-
USD/NOK
-
HK50
-

Dopo i commenti rialzisti della scorsa settimana del presidente della Fed di St. Louis Bullard (a cui il mercato si sta abituando), gli operatori non si aspettavano granché dal discorso di ieri di Janet Yellen a New York. Tuttavia, visti i pochi appuntamenti in calendario ieri, i commenti da colomba di Yellen hanno avuto un forte impatto sul dollaro USA. L’EUR/USD ha guadagnato quasi l’1% a New York, salendo intorno a 1,13, la coppia GBP/USD è lievitata dello 0,85% a 1,4975, invece l’USD/JPY è sceso dello 0,90% a 112,60. L’indice del dollaro, che misura la valuta americana rispetto a un paniere ponderato di divise, è scivolato dello 0,85%, testando il livello di supporto a 95.

I nuovi appelli per un approccio più prudente e basato sui dati hanno innescato un rally dei titoli di Stato USA, che ha spinto i rendimenti dei titoli a breve scadenza ai minimi da un mese. I rendimenti dei titoli del Tesoro a due anni, sensibili alla politica monetaria, hanno ceduto più di 6 punti base, scendendo allo 0,7880%, mentre a metà marzo testavano la soglia dell’1%. I rendimenti dei titoli quinquennali hanno toccato quota 1,2650%, per poi tornare rapidamente all’1,29%. La coppia EUR/USD sta per testare la resistenza più vicina, che giace a 1,1342 (massimo 17 marzo), quella successiva si osserva a 1,1376 (massimo 11 febbraio). Ci aspettiamo ancora che la coppia continui a rafforzarsi e crediamo che il mercato sia stato indotto in errore dai falchi della Fed, perché il tono generale della banca centrale è accomodante dallo scorso dicembre. Tuttavia, bisogna tenere d’occhio anche la BCE, contraria a un apprezzamento dell’EUR che impedirebbe un ritorno dell’inflazione. L’allentamento monetario continua a essere un’opzione molto quotata per la Banca Centrale Europea.

La prospettiva di tassi d’interesse bassi negli USA ha aiutato i metalli preziosi: il metallo giallo ha guadagnato l’1,35%, salendo a 1.243,10 USD prima di tornare a 1.238 USD durante la seduta asiatica. L’argento si è apprezzato dell’1,60%, salendo a 15,37 USD, per poi stabilizzarsi intorno a 15,34 USD. Sul mercato azionario, fatta eccezione per i titoli giapponesi, che sono stati oggetto di vendite a Tokyo, le piazze regionali si sono mosse tutte in territorio positivo. A guidare la carica sono stati gli indici della Cina continentale, gli indici compositi di Shanghai e Shenzhen hanno guadagnato rispettivamente il 2,55% e il 3,21%. Per quanto riguarda gli indici offshore, l’Hang Seng di Hong Kong è salito dell’1,69% e il Taiex di Taiwan dell’1,39%. Infine, i titoli australiani hanno perso interamente i guadagni d’inizio seduta, archiviando la giornata in rialzo di un marginale 0,11%.

Le valute legate alle materie prime hanno fatto registrare i guadagni maggiori della seduta asiatica dopo una ripresa dei prezzi del greggio e il calo dell’USD. La coppia USD/NOK ha continuato a perdere terreno, raggiungendo quota 8,35 all’inizio della seduta europea. L’AUD ha trovato un discreto numero di acquirenti sulla via verso il test della resistenza che giace a 0,7680 USD. Infine, la coppia NZD/USD sta per violare la forte resistenza a 0,6897 (massimo 15 ottobre). Continuiamo a credere che il kiwi sia ipercomprato e che sia imminente una correzione.

Oggi gli operatori monitoreranno il tasso di disoccupazione in Norvegia; la fiducia dei consumatori nell’Eurozona; le domande di mutui MBA, la variazione nell’occupazione ADP, le scorte di greggio e il discorso di Evans (Fed) negli USA; il rapporto IPC in Germania; l’inflazione di metà mese e il saldo di bilancio primario in Brasile.

Ultimi commenti

Prossimo articolo in arrivo...
Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.