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I greci votano “NO”

Pubblicato 06.07.2015, 12:09
Aggiornato 07.03.2022, 11:10
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Market Brief

L’EUR/USD ha perso un centesimo, l’EUR/CHF ha raggiunto quota 1,0360 e i mercati azionari si muovono in territorio negativo. Non ci sono dubbi: al referendum di ieri il 61,3% dei greci ha votato “no”, scegliendo di sostenere l’appello di Tsipras a rifiutare le proposte dei creditori europei del paese. Si può considerare il risultato una vittoria di Pirro, visto che comunque la Grecia rimane senza il becco di un quattrino. Jeroen Dijsselbloem, alla guida dei ministri delle Finanze dell’Eurozona, ha detto: “L’esito è molto deplorevole per il futuro della Grecia. Affinché l’economia greca si riprenda, misure e riforme difficili sono inevitabili. Attendiamo ore le iniziative delle autorità greche”. Il primo ministro greco Tsipras ha detto che questa vittoria lo renderà più forte al tavolo dei negoziati, anche se dovrà agire rapidamente per evitare il collasso del sistema finanziario. Le banche greche sono chiuse ormai da una settimana e probabilmente lo rimarranno anche questa. La Banca Centrale Europa dovrà decidere se prolungare il prestito d’emergenza al settore bancario greco. Tuttavia, alla fine, l’EUR/USD è tornato quasi sui livelli precedenti al referendum e al momento viene scambiato intorno a 1,1050. Nel frattempo, il Cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente francese François Hollande hanno convocato un vertice d’emergenze per martedì. Prepariamoci a una settimana volatile!

In Asia, il Nikkei giapponese cede il 2,08%, sulle borse cinesi gli orsi hanno fatto scendere l’Hang Seng di Hong Kong del 4% e il Composite di Shenzhen del 4,69%. D’altro canto, il Composite di Shanghai si è stabilizzato intorno a 3.709 punti, in rialzo dello 0,61%, perché la China Security Finance Corp, l’istituzione che ha gestito le coperture di corti e le operazioni di marginazione, otterrà un’iniezione di capitale fino a 76 miliardi per “mantenere la stabilità del mercato finanziario ed espandere le proprie attività”.

In Australia, i mercati azionari sono in territorio negativo, con l’S&P/ASX a -1,14%, mentre l’AUD/USD ha infranto al ribasso il forte supporto a 0,7533 (minimo 2 aprile) e si dirige verso quello successivo a 0,7414 (minimo ottobre 2010). Domani, la Reserve Bank of Australia (RBA), la banca centrale australiana, renderà nota la sua decisione sul tasso d’interesse. Prevediamo che la RBA manterrà il tasso di cassa al minimo storico pari al 2%. Sebbene la banca abbia detto più volte che l’AUD è sopravvalutato e che è necessario un ulteriore indebolimento della valuta per sostenere l’economia australiana, riteniamo che, per il momento, la RBA sia soddisfatta della recente debolezza dell’AUD/USD.

In Europa, dopo il referendum greco i futures sui listini azionari sono in territorio negativo. L’indice Xetra Dax è in calo del -2,09, il Cac 40 del -2,43%, l’Euro Stoxx 50 del -2,50% e l’SMI del -1,11%. Nel Regno Unito, il Footsie arretra dello 0,89%, mentre la coppia GBP/USD sta sfidando il supporto a 1,5550 (50% di Fibonacci sul rally di giugno), perché gli operatori sostengono il biglietto verde. L’USD è in diffuso rialzo contro le valute del G10, solo lo yen giapponese sta guadagnando contro il dollaro americano.

Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd

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