I mercati provano il rimbalzo, decisivi gli eventi del 13 e 21 settembre

Pubblicato 09.09.2022, 08:01

Sono state due giornate positive le ultime sui mercati, con gli indici americani in rialzo del 2% circa da inizio settimana a trainare un po' tutti.

Per molti è solo un rimbalzo all’interno di un bear market che dura da inizio anno, per altri (pochi) un rimbalzo da monitorare qualora ci fossero altre conferme per una ripresa del trend, come sempre vedremo, nessuno ha la sfera di cristallo.

Tuttavia, le condizioni per un rimbalzo c’erano e ci sono, come ho spiegato più volte nel mio canale Telegram gratuito “Colazione a WS”, che ad oggi (grazie) ha raggiunto i 2600 iscritti.

In particolare, ecco cosa avevo presentato…

Fonte: IsabelNet

Nella foto sopra, vediamo la percentuale di titoli che scambia sopra la media mobile a 10 periodi (TF Daily), davvero un numero molto basso, così basso che siamo quasi ai livelli di metà giugno, quando avevamo toccato i minimi di breve termine ed avevamo assistito ad 1 mese e mezzo circa di rialzi.

Ma ovviamente non è sufficiente se vogliamo fare un buon lavoro, infatti anche gli indicatori di sentment davano segnali molto simili, vediamo le immagini sottostanti.

Fonte: Bloomberg, Barclays

Nella foto sopra, l’esposizione all’equity è tornata in zona di debolezza, potremmo considerarla una sorta di ipervenduto, livelli simili al bottom di giugno (ancora questa ricorrenza).

Fonte: Bloomberg, Barclays

Anche l’indicatore Bull-Bear è tornato a livelli estremamente bassi, e solitamente a questi livelli sono quasi sempre seguiti dei rimbalzi interessanti.

Concluso, dicendo che anche gli investitori istituzionali, che sicuramente hanno a disposizione dati e panoramica sulla situazione generale più approfonditi, hanno incrementato alcune quote di titoli tech e growth nell’ultimo periodo.

Qui sotto infatti, vediamo i titoli più acquistati da questi ultimi, come incremento percentuale (vedi ultima colonna). Possiamo vedere come la maggior parte di questi titoli siano molto aggressivi, il che indica ovviamente un ritorno dell’appetito per il rischio da parte delle “mani forti”.

Fonte: Ycharts

In tutto questo, siamo però sempre alle logiche di breve termine. Ed a breve termine comandano sempre inflazione e banche centrali. Ecco perché le prossime due settimane saranno determinanti, in particolare saranno 2 le date da segnare sul calendario:

  • Martedì 13 settembre (Dato IPC USA Agosto, atteso a +8.5%)
  • Mercoledì 21 settembre (decisione sui tassi di interesse della Fed, atteso rialzo +75 BPs)

Questi due eventi, fortemente legati tra loro, ci diranno se i mercati possono tirare un sospiro di sollievo, oppure se dovremo pazientare ancora e vedere i prezzi tornare a scendere.

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