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I produttori di petrolio di scisto inizieranno finalmente a guadagnare?

Pubblicato 03.05.2017, 12:25
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

La versione originale di questo articolo, in inglese, è stata pubblicata il 03.05.2017

La produzione di petrolio di scisto è aumentata negli ultimi mesi e i produttori di scisto USA cercano di aumentare i profitti. Cercano di chiudere o compensare i debiti e registrare finalmente un profitto dopo due anni molto impegnativi. E sperano che i prezzi del petrolio non inizino a scendere di nuovo. Tuttavia, diversi fattori suggeriscono che il futuro sarà ancora incerto per i produttori di petrolio di scisto, e che l’aumento dei costi di produzione potrebbe intaccare i profitti e aumentare il rischio di fallimento.

Secondo i sostenitori del petrolio di scisto, negli ultimi due anni il costo della produzione sarebbe sceso rispetto a qualche anno fa grazie alle nuove tecnologie e alle nuove competenze. Per loro, questo è il principale motivo per cui i produttori di petrolio di scisto continueranno ad aumentare le operazioni di estrazione. Tuttavia, secondo alcuni veterani del settore il calo dei costi è da attribuire maggiormente ai prezzi minori praticati dai fornitori del servizio durante la crisi.

Se questo è vero, secondo l’economia del settore dello scisto, il costo dei servizi dovrebbe continuare a salire e di conseguenza anche i costi di produzione aumenterebbero. In altre parole, diversamente a quanto avviene negli altri settori, il costo del petrolio aumenterà all’aumentare della produzione - almeno stando ai livelli attuali di produzione e di prezzi.

Un aumento della produzione si tradurrebbe in un aumento dei costi per barile, almeno fino ad una certa soglia di prezzo. A meno che il prezzo del greggio non salga in maniera considerevole, sarà difficile o impossibile registrare dei profitti in queste circostanze. Qualsiasi prezzo sotto il livello dei 60 dollari potrebbe indicare l’impossibilità di registrare profitti nel lungo termine per gran parte dei produttori.

Gli investitori hanno motivo di restare cauti con il petrolio di scisto, almeno finché non riusciremo a valutare l’andamento dei costi con l’aumento della produzione.

Su questo argomento, Harold Hamm, CEO di Continental Resources (NYSE:CLR), durante la Middle East Petroleum & Gas Conference tenutasi il 1° maggio, ha chiesto nuovamente ai produttori di petrolio di scisto USA di ridurre le operazioni di estrazione , per evitare un crollo dei prezzi. Ovviamente, ai produttori statunitensi è fatto divieto di mettere in pratica aumenti o tagli coordinati della produzione, in quanto per la legge degli Stati Uniti questo sarebbe reato di collusione. Inoltre, i piccoli produttori non daranno ascolto ad Harold Hamm, perché hanno debiti e spese da pagare e devono produrre per portevi far fronte. È da due anni ormai che Hamm fa sempre la stessa richiesta, finora rimasta sempre inascoltata.

A questo punto, le speranze di un aumento dei prezzi continuano ad essere:

  1. L’impegno dei produttori OPEC/non-OPEC nel limitare la produzione;
  2. Importanti eventi geopolitici, come una possibile lunga lotta per il potere in Venezuela; o
  3. Un boom economico globale sensazionale che faccia salire di colpo la domanda.

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