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I rischi di recessione salgono di nuovo: c’è da preoccuparsi? Ecco cosa dicono i dati

Pubblicato 21.02.2024, 15:05

Quali sono le opzioni per monitorare e stimare il rischio di recessione? Un po’ meno del numero di stelle nell’universo. Ok, sto esagerando, ma non troppo.

La buona notizia: la ricerca di indicatori robusti e relativamente affidabili riduce il campo drasticamente.

Ma c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare, in parte perché la fornitura di dati è vasta, sempre di più. Questo mi porta a un altro indicatore che sembra promettente: gli indici di coincidenza statali.

L’economia di ogni stato è, in qualche modo, unica, sebbene incomba l’attrazione gravitazionale dell’economia nazionale.

Seguendo ogni economia statale separatamente, e poi aggregando i risultati, otteniamo una visione diversa del ciclo economico statunitense rispetto agli indicatori nazionali.

Pensiamolo come un modello dal basso verso l’alto rispetto all’approccio standard dall’alto verso il basso attraverso le vendite al dettaglio statunitensi, la produzione industriale, ecc…

Guarda caso, la Philly Fed pubblica indici di coincidenza mensili per ciascuno stato. Aggregando i 50 segnali in un indice composito otteniamo una visione in qualche modo diversa del ciclo economico statunitense, rispetto ai tradizionali dati dall’alto verso il basso.

Ci sono numerosi modi di processare i dati. Il mio preferito, mostrato nel grafico sotto, è un modello di variazione su 3 mesi. Se la variazione trimestrale di uno stato è negativa (o positiva), il segnale è negativo (o positivo).

Sommando i negativi e positivi otteniamo un profilo nazionale. L’attuale lettura è 0,48, cioè il 48% degli stati sta registrando variazioni trimestrali negative del rispettivo indicatore di coincidenza.

Come si nota sotto, la lettura composita coincide abbastanza bene con le flessioni per come definite dal NBER, pertanto l’attuale segnale sta lanciando un avvertimento, seppure si tratti di un avvertimento che deve ancora fornire quello che potrebbe essere considerato il superamento di un punto di non ritorno. Ma ci è vicino.

Le letture variano da 0 (nessuna variazione trimestrale negativa) a 1,0 (tutti e 50 gli stati riportano variazioni trimestrali negative). Un rapido controllo dei dati storici suggerisce che gli Stati Uniti sono ad un passo dalla recessione.

Ma, prima di suonare l’allarme, ci sono alcuni avvertimenti da considerare. Innanzitutto, una lettura similmente alta 20 anni fa o più si era rivelata un falso segnale. I prossimi mesi probabilmente determineranno se ci sarà una replica della performance o meno.

Secondariamente, nessun indicatore è perfetto, come abbiamo imparato negli ultimi anni, soprattutto di recente, quando gli eventi legati alla pandemia non hanno fatto mancare sorprese macro.

Un altro motivo per sospendere il giudizio, almeno per ora: una gamma di altri indicatori del ciclo economico seguiti nel The US Business Cycle Risk Report (una pubblicazione sorella di CapitalSpectator.com) continua a mostrare una chiara inclinazione di crescita.

Ma, come riportato nel numero di questa settimana, ci sono alcuni segni nascenti di indebolimento dell’attività economica e quindi l’indice di coincidenza statale potrebbe essere un primo avvertimento che le cose stanno cambiando.

Il metodo più affidabile per stimare il rischio di recessione in tempo reale è costruire un modello di insieme che combini varie applicazioni di modelli complementari.

Anche se un modello sarà eccellente in un dato momento, molto spesso l’indicatore con la performance migliore cambia nel tempo.

Per minimizzare il rischio insito in un segnale, il The US Business Cycle Risk Report divide i numeri su vari indicatori, che si sono dimostrati quasi ottimali per bilanciare il bisogno di segnali puntuali che riducono i falsi segnali.

Malgrado gli avvertimenti, i modelli di coincidenza statali aggiungono un’altra dimensione al mix e forniscono input complementari per la gamma di indicatori del The US Business Cycle Risk Report.

Pertanto, aggiungerò i dati di coincidenza statali compositi agli aggiornamenti settimanali della newsletter.

La prossima serie di aggiornamenti sui dati di coincidenza statali per gennaio è prevista questo mese.

Intanto, controllerò attentamente i dati in arrivo per nuovi indizi a supporto o meno dell’idea di guai in arrivo, tramite gli indicatori di coincidenza.

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