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Idrogeno: un trend al centro delle politiche di decarbonizzazione

Pubblicato 10.06.2021, 15:01
Aggiornato 10.06.2021, 10:20

Ecco come cavalcare il megatrend dell’idrogeno, un mercato che al 2050 si stima raggiungerà un giro d’affari per 820 miliardi di euro l’anno e 5,4 milioni di posti di lavoro

Il percorso di transizione energetica spinto dal Recovery Fund europeo e dall’operato del presidente USA, Joe Biden, il quale ha confermato l’impegno degli Stati Uniti per le tematiche ambientali facendo rientrare il Paese negli Accordi di Parigi, mettono senza dubbio le energie pulite in primo piano come megatrend più interessante in futuro.

Tra le varie energie che trarranno beneficio dalla transizione energetica vi è sicuramente l’idrogeno, che secondo Bank of America (NYSE:BAC) si aggiudicherà il 25% della quota di tutta la domanda di petrolio entro il 2050. Per BofA, entro quell’anno il mercato raggiungerà un valore di 2.500 miliardi di dollari con un potenziale infrastrutturale di 11.000 miliardi. Questo tipo di energia è al centro dei piani di molti Paesi e nel medio-lungo periodo potrebbe aiutare a ridurre le emissioni della mobilità su strada, con i grandi player del settore sempre più attivi nella trasformazione all’elettrico.

Guardando all’Eurozona, le previsioni di H2IT indicano come il mercato potrebbe sviluppare al 2050 5,4 milioni di posti di lavoro e un giro d’affari per 820 miliardi di euro l’anno. L’Agenzia internazionale dell'energia sostiene che la domanda di idrogeno stia continuando a salire e che questa fonte permetterà di tagliare 830 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 a livello globale.

Perché sia utile a centrare la carbon neutrality fissata dall’UE al 2050, questo impatto sul clima deve azzerarsi. A certe condizioni che dipendono dal modo in cui viene prodotto, l’idrogeno può rappresentare una soluzione energetica sostenibile e può andare ad affiancare o a sostituire fonti energetiche che hanno un maggiore impatto sull’ambiente. Il mercato della transizione energetica globale è quindi in enorme espansione e oltre a portare benefici all’ambiente può creare grandi opportunità per gli investitori.

A tal proposito ad attirare la nostra attenzione è stato il certificato Cash Collect Worst Of di Société Générale con ISIN XS2277934571 legato proprio a questo tema, che ha come sottostanti Air Liquide (PA:AIRP), Air Products and Chemicals e Plug Power. Al momento della scrittura il Worst of è rappresentato dalle azioni della società statunitense Plug Power. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica sul titolo guidato dal CEO Andrew J. Marsh quotato a Wall Street.

Focus Plug Power

Le azioni Plug Power sono aumentate in maniera esponenziale lo scorso anno in scia all’euforia degli investitori circa la tecnologia promettente che sta dietro alle celle a combustibile a idrogeno che l’azienda produce. Nonostante quest’anno il titolo abbia invertito rotta – almeno nei primi quattro mesi del 2021 - vi è un enorme potenziale al rialzo visti i cambiamenti considerevoli che la società in generale e le aziende dovranno adottare in linea con la transizione energetica. Inoltre sembra essere passata la bufera che aveva interessato la società a marzo per i problemi di contabilità che avevano portato Plug Power a riformulare i bilanci per gli anni fiscali 2018 e 2019 ed altri recenti documenti trimestrali.

Era il 17 marzo 2021 quando Plug Power in una nota specificò di prevedere che la revisione della contabilità non avrebbe influito sulla liquidità della società, confermando inoltre i suoi obiettivi al 2024 dichiarati ad inizio anno. “Ora che guardiamo avanti, rimaniamo impegnati a creare valore a lungo termine e a continuare la nostra missione per far progredire l’economia dell’idrogeno in Nord America e oltre. Ringraziamo i nostri azionisti e altri azionisti per la loro pazienza mentre lavoriamo per completare questo processo”, ha dichiarato Andy Marsh, CEO di Plug Power, in un comunicato stampa della società del 14 maggio scorso, archiviando definitivamente i recenti problemi per la società.

All’inizio di questa settimana è inoltre emersa una notizia positiva per la quotata al NASDAQ: Plug Power e la casa automobilistica francese Renault (PA:RENA) hanno unito le forze nell’impegno per la transizione verde. Le società hanno firmato un memorandum d’intesa per lanciare la joint venture HYVIA 50-50 con sede in Francia entro la fine di giugno, con l’obiettivo di raggiungere una quota di oltre il 30% del mercato dei veicoli commerciali leggeri alimentati a celle a combustibile in Europa.

Passando al quadro tecnico, le quotazioni di Plug Power hanno ripreso vigore a Wall Street dopo aver testato il supporto orizzontale a 18,40 dollari l’11 maggio scorso. La ripresa delle forze rialziste da quest’area di concentrazione di domanda ha permesso ai compratori di riportarsi al di sopra del livello dinamico ascendente che collega i minimi registrati a settembre e ottobre 2020, ora transitante a 32,18 dollari. Altro segnale positivo per la struttura tecnica e l’incrocio al rialzo della media mobile 10 giorni su quella a 50 giorni, che probabilmente ora fungeranno da supporti dinamici – dunque livelli ai quali eventualmente attendere segnali di forza – in caso di un ritracciamento fisiologico dei corsi.

Le azioni Plug Power hanno molto spazio di manovra al rialzo, almeno fino al prossimo livello di concentrazione di offerta in area 40 dollari. La positività verrebbe meno con una chiusura al di sotto dei 18,40 dollari, fatto che darebbe modo ai venditori di riportarsi presso il prossimo supporto a 13,50 dollari.

Investire sul megatrend dell’idrogeno con i Certificati

Come accennato precedentemente, la situazione descritta sul settore dell’idrogeno è interessante se si guarda al Cash Collect Worst Of di Société Générale con ISIN XS2277934571. Questo prodotto è quotato sul mercato EuroTLX di Borsa Italiana ad un prezzo di emissione, pari al Valore Nominale, di 100 euro e con scadenza massima residua di 9 mesi.

Il prodotto consente all’investitore di beneficiare di un flusso cedolare trimestrale in euro del 6,40% lordo (25,60% annualizzato lordo) a condizione che, alle varie date di valutazione, il sottostante con la performance peggiore del paniere sia pari o superiore alla Barriera (78,66 euro per Air Liquide, 159,288 dollari per Air Products and Chemicals e 29,16 dollari per Plug Power).

Sempre su base trimestrale, se il sottostante con la performance peggiore del paniere è pari o superiore al suo rispettivo Strike (131,10 euro per Air Liquide, 265,48 dollari per Air Products and Chemicals e 48,60 dollari per Plug Power), il prodotto sarà rimborsato anticipatamente e si riceverà il Valore Nominale pari a 100 euro più il Premio del periodo e quelli eventualmente non pagati in precedenza. Alla Data di Valutazione Finale, il 22 febbraio 2022, a condizione che il prodotto non sia stato rimborsato anticipatamente, potranno verificarsi due scenari:

1 - Se il prezzo del sottostante peggiore del paniere è pari o superiore alla Barriera, si riceverà il Valore Nominale di 100 euro più il premio del periodo e quelli non eventualmente pagati in precedenza.

2 - Se il prezzo del sottostante peggiore del paniere è pari o inferiore alla Barriera sul Capitale l’investitore riceverà un importo commisurato alla performance del sottostante peggiore del paniere, con conseguente perdita sul capitale investito.

Al momento della scrittura, il certificato scambia sotto la pari, a circa 90,55 euro in acquisto, consentendo un potenziale extra rendimento di circa l’10,43%, oltre al premio, in caso di scenario, positivo, di rimborso a 100 euro.

Contenuto sponsorizzato offerto da Société Générale

DISCLAIMER

“Il presente articolo non costituisce sollecitazione, offerta, consulenza o raccomandazione all'investimento e, pertanto, qualsiasi decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore. Société Générale (PA:SOGN) svolge il ruolo di partner economico per la redazione del presente articolo per cui Investing.com, direttamente o tramite collaborati terzi, si impegna a selezionare in completa autonomia uno o più prodotti facenti parte della gamma di prodotti di Société Générale legati al sottostante di volta in volta oggetto dell’analisi contenuta nel presente articolo. Societe Generale non assume alcuna responsabilità per i contenuti del presente articolo e per l'eventuale utilizzo che il lettore potrà fare di tali contenuti. L’ultima versione del Documento contenente le Informazioni Chiave (KID) e la documentazione d’offerta del prodotto descritto nel presente articolo potranno essere visualizzati e scaricati rispettivamente dal sito http://kid.sgmarkets.com http:/prospectus.socgen.com, e sono altresì disponibili sul sito http://www.prodotti.societegenerale.it nonché disponibili gratuitamente su richiesta presso Société Générale (PA:SOGN), via Olona 2 Milano”.

Ultimi commenti

sfo
ma per produrre idrogeno quale energia si utilizza?
 Ce ne vuole almeno tanta quanta poi l'idrogeno ne restituisce. L'interesse nell'idrogeno sta nel fatto che è un mezzo per poter immagazzinare e conservare energia eventualmente prodotta da fonti rinnovabili. Queste ultime infatti, producendo direttamente energie elettrica, hanno come unico mezzo di stoccaggio gli accumulatori elettrici, ovvero le batterie. Ad oggi, la tecnologia non offre metodi efficienti per lo stoccaggio di energia elettrica, nel senso che le batterie attuali, anche le più moderne, hanno dimensioni tali per cui è impensabile riuscire a immagazzinare tutta l'energia prodotta dal fotovoltaico e/o dall'eolico (e/o da altre fonti come il geotermico)...
 ...Lo spazio necessario sarebbe troppo grande (per il futuro si parla di batterie al grafene che dovrebbero essere molto più compatte). Allora si pensa di utilizzare l'energia rinnovabile per alimentare il processo di estrazione di idrogeno dall'acqua. Un litro di idrogeno, se non ricordo male, è in grado di fornire la stesa quantità di energia contenuta in circa 10 litri di benzina. Quindi l'idrogeno è un ottimo mezzo per lo stoccaggio, ma per la sua produzione è necessario spendere almeno tanata energia (ma credo addirittura di più) di quanta poi non se ne ottenga nella riconversione di quest'ultimo in energia elettrica.
ma il punto è quanto costa un litro di idrogeno.. e quanto e pericoloso. ho quell'erf sulla decarbonizzazione. ma non so quando verrà scoperto dal resto del mercato. 😆🤣🤣🤣
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