Il Bitcoin è altalenante, oscillando tra rimbalzi del 2,3% e cali dello 0,9% oggi, e resta pressoché invariato intorno al livello di 19.000 dollari al momento della scrittura.
Ieri, il prezzo della criptovaluta è crollato del 4,5%, dimezzando l’impennata di lunedì dell’8,2%. Il calo arriva dopo che la principale valuta digitale ha registrato la sua chiusura più alta (19.892 dollari su alcune piazze) dal suo lancio, sebbene non sia riuscita a segnare un nuovo massimo storico.
Di sicuro, il Bitcoin ha regalato ritorni fantastici agli investitori. Persino dopo il calo di ieri, l’asset digitale segna un’impennata del 160% sull’anno in corso. Inoltre, quasi metà di questo rialzo è stato registrato solo negli ultimi due mesi.
È straordinario, sì, ma è proprio questo che ci rende così prudenti sulla criptovaluta. Il cavallo più veloce garantisce la corsa più entusiasmante e ci vuole un fantino esperto per cavalcarlo, anche quando a volte cade.
Sebbene i fattori fondamentali di questo asset della nuova era siano spesso confusi, stavolta c’è una chiara spiegazione tecnica: la resistenza del massimo storico insieme all’avvicinarsi alla cifra tonda psicologica di 20.000 dollari.
Quando i trader si spingono “là dove nessun uomo è mai giunto prima”, c’è sempre ad accompagnarli la paura di un disastro sconosciuto. Gli investitori possono ricordare la quasi decimazione del Bitcoin, tra la fine del 2017 e il 2018, quando la criptovaluta era colata a picco da meno di 20.000 dollari a quasi 3.000, perdendo l’84% del valore in meno di 11 mesi.
Ora, tuttavia, gli istituti che precedentemente avevano liquidato il Bitcoin come una moda passeggera hanno cominciato ad apprezzare l’asset, con alcune norme di investimento globale che stanno cambiando, sia prima che durante la pandemia globale. E così, sempre più consulenti finanziari ed istituti stanno includendo il Bitcoin nei portafogli dei clienti, sia per profitto che per diversificazione. E questo aiuterà il token digitale, notoriamente volatile, a guadagnare ulteriore legittimità, e probabilmente una maggiore stabilità.
Una volta che il Bitcoin avrà infranto la soglia psicologica di 20.000 dollari, questa potrebbe diventare una base. Per ora, tuttavia, stiamo assistendo ad una mossa al ribasso a breve termine di cui i trader scattanti potrebbero approfittare, ammesso che siano disciplinati.
Grafico su 60 minuti BTC/USD
In precedenza, il cambio BTC/USD era sceso sotto la linea di trend in salita, in atto dal 27 novembre. È poi tornato su, ma ha incontrato resistenza vicino al precedente picco, registrato ieri, formando un pattern Bearish Engulfing.
Se il prezzo dovesse scendere di nuovo al di sotto della linea, per poi scendere sotto il minimo di ieri, confermerebbe un nuovo trend in discesa, sul breve termine. Date le attuali dinamiche della criptovaluta, ci sarebbero più vendite che acquisti.
Ci aspettiamo che questo continui fino a quando l’equilibrio offerta-domanda non formerà due picchi e minimi ascendenti.
Strategie di trading
I trader conservatori dovrebbero saltare il breve termine e aspettare il lungo termine, quando il trend si invertirà.
I trader moderati potrebbero rischiare una posizione short, se il prezzo dovesse scendere sotto il minimo del 27 novembre di 16.600 dollari.
I trader aggressivi potrebbero approfittare di una short adesso, ammesso che seguano un piano prefissato e coerente.
Ecco un esempio:
Esempio di trading
- Entrata: 19.000 dollari
- Stop-Loss: 19.100 dollari
- Rischio: 100 dollari
- Obiettivo: 18.000 dollari
- Ricompensa: 1.000 dollari
- Rapporto di rischio-ricompensa: 1:10