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Il fake della salsiccia italiana rilancia l’intesa fra Beyond Meat e Walmart

Pubblicato 12.03.2021, 08:43

La società californiana del cibo vegetale che imita la carne allarga la sua presenza nella grande distribuzione. Poche settimane fa aveva siglato l’accordo “storico” con McDonald’s, diventando il principale fornitore della linea di hamburger McPlant. Previsto il raddoppio del fatturato in due anni e nel 2022 il primo risultato in utile. Dall’inizio dell’anno +10% in Borsa.

Disponibile in 400 magazzini Walmart la nuova Beyond Sausage Hot Italian.

Cresce l’offerta di “carne vegetale” di Beyond Meat (NASDAQ:BYND) nei grandi magazzini Walmart in America. L’azienda californiana che produce cibo vegetariano che imita per aspetto, consistenza e sapore la carne, ha annunciato martedì 9 marzo che allargherà la sua offerta nella principale catena Usa della grande distribuzione, affiancando al suo prodotto di punta, la confezione di hamburger vegetali da grigliata chiamata Coockout Classic pack, la nuova salsiccia Beyond Sausage Hot Italian.

La notizia è stata ben accolta dagli investitori, che lo stesso giorno di martedì hanno spedito il titolo Beyond Meat in rialzo del 3,1%.
Iniziata in via sperimentale in pochi negozi, la collaborazione con Walmart si sta espandendo. Il fake della salsiccia italiana sarà venduto in 400 negozi dei 2.400 magazzini Walmart che oggi offrono i prodotti Beyond Meat. E lo spazio per crescere è ancora notevole, visto che la catena Walmart negli Usa conta 4.800 negozi.

Poche settimane fa l’accordo con McDonald’s e con FKC, Pizza Hut e TacoBell.

Il 2021 è iniziato in maniera brillante per Beyond Meat, che a fine febbraio ha siglato un importante accordo con McDonald’s. L’intesa, della durata di tre anni, prevede che Beyond Meat diventi il principale fornitore della linea di hamburger McPlant. Inoltre le due aziende collaboreranno per il lancio di nuovi alimenti plant-based – tra cui alternative a pollo, maiale e uova – che andranno ad arricchire i menu del fast food.

L’espansione di Beyond Meat, nata nel 2009 come una piccola start up rivoluzionaria e oggi numero uno al mondo nella produzione di “fake meat”, comprende anche un recente accordo con Yum!, il gruppo a cui fanno capo a tre insegne importanti del fast food globale come FKC, Pizza Hut e Taco Bell, che insieme vantano un impero da oltre 50 mila ristoranti in 150 Paesi.

L’obiettivo è la creazione di prodotti proteici plant-based, sostitutivi della carne, che i consumatori possano trovare in esclusiva nei menu di queste tre catene di ristoranti. Non si sa ancora niente sulle tempistiche di lancio dei prodotti né sulla durata dell’accordo, ma i vertici di Yum! si dicono entusiasti di una collaborazione che si augurano possa attrarre un numero di consumatori molto elevato, specialmente tra i giovani.

Il target di persone a cui si rivolge questa iniziativa, come ribadito anche da Beyond Meat, sono principalmente i flexitariani – cioè gli onnivori che prediligono le alternative plant-based ai prodotti di origine animale, pur non rinunciando del tutto alla vera carne.

In Borsa un valore astronomico? La previsione di JP Morgan (NYSE:JPM)

Al prezzo attuale di 138 dollari Beyond Meat capitalizza al Nasdaq 8,7 miliardi, vale a dire 15 volte il fatturato previsto per quest’anno (attenzione, il fatturato!). Dietro a questa valutazione astronomica c’è una spiegazione, è cioè che il mercato condivide la previsione di due noti analisti di JP Morgan, Ken Goldman e James Allen, che più di un anno fa avevano scritto che nei prossimi 15 anni il mercato Usa della “carne vegetale” potrebbe superare i 100 miliardi di dollari, e se così fosse, affermavano, il fatturato di Beyond Meat potrebbe arrivare a 15 miliardi di dollari.
Oggi la media dei target price degli analisti è 122 dollari.

Attesa per quest’anno una crescita dei ricavi a 582 milioni (+42%) e perdita dimezzata

Oggi i prodotti Beyond Meat sono distribuiti in 122mila punti vendita sparsi in 80 Paesi, di cui circa 28mila negli Stati Uniti. Il gruppo, fondato nel 2009 dall’attuale Ceo Ethan Brown, ha chiuso il 2020 con ricavi pari a 407 milioni di dollari e una perdita di 53 milioni. Il consensus degli analisti indica per il 2021 una crescita dei ricavi del 42% a 582 milioni con una perdita dimezzata a 23 milioni. Stando alla media delle previsioni, il primo utile arriverà nel 2022 quando i ricavi dovrebbero raggiungere gli 860 milioni (+111% in due anni).

Negli ultimi 12 mesi l’azione Beyond Meat è salita del 67%, perfettamente in linea con la performance del Nasdaq (+64%), anche se il titolo della società californiana nell’ultimo mese è sceso del 21% (Nasdaq -7%). Da inizio anno la quotazione di Beyond Meat è salita del 10%.

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Ultimi commenti

ottimo articolo,ti seguo
Alcuni consumatori vorrebbero ridurre l'inquinamento indiretto derivante dal consumo di carne. Non sanno però che il passaggio dagli allevamenti all'agricoltura intensiva trasferisce soltanto il danno da un settore all'altro. Sul pianeta siamo troppi e pertanto questi ingenui propositi "etici" sono semplicemente inutili.
Il 70% della superficie agricola dell’Unione Europea (coltivazioni, seminativi, prati per foraggio e pascoli) è destinata a produrre mangime e foraggio per gli animali invece che cibo per le persone.
siamo ancora padroni di ció che mangiamo. Grazie a dio non sono ancora costretto a rimpinzarmi di soia per far contento qualche m3nt3katto
sapete quanti scarti vegetali ha da smaltire il mondo ,tutti nei hamburger vegetali ,come il biologico scritto su carta . nel mondo non manca il prodotto ma l'onestá
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