Quasi una settimana dopo il suo tonfo peggiore in 20 mesi, il rame sembra ad un passo dalla ripresa. Ma i timori che gli Stati Uniti, e forse tutto il mondo, entrino in recessione per un’inflazione ingestibile pesano sulla ripresa del rame sia fondamentalmente che tecnicamente.
In effetti, i grafici suggeriscono che un altro calo del 9% potrebbe essere necessario perché raggiunga livelli che supportino davvero una forte ripresa.
La leggenda del metallo rosso (usato nei settori dell’energia elettrica, delle telecomunicazioni e dell’edilizia) come cartina di tornasole dell’economia globale è talmente nota che viene persino chiamato “Dottor Rame”. Si dice spesso che un analista astuto riuscirebbe a prevedere i punti di svolta dei cicli economici e capire lo stato di salute generale dell’economia mondiale solo studiando i prezzi ed i grafici del rame.
E quindi non dovrebbe sorprendere che il rame stia anticipando la reazione dei mercati globali delle materie prime ai timori recessionari. Ed è proprio questo il problema per i long che sperano di ricatturare i massimi record del rame di oltre 5 dollari la libbra, arrivati due settimane dopo l’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio, che ha innescato le sanzioni occidentali su Mosca e lo sconvolgimento dell’economia globale.
Il contratto di riferimento del rame USA oscilla sotto i 3,74 dollari la libbra prima dell’apertura sul COMEX a New York questo mercoledì. È poco più del minimo del 23 giugno di 3,72 dollari arrivato in scia al tonfo del 5,2% del rame COMEX, il peggiore dal 1° ottobre 2020.
Dal massimo record di 5,01 dollari del 7 marzo, il rame ha perso il 25%, rientrando decisamente nella definizione di mercato orso data da un ribasso del 20% dal più recente picco.
Fondamentalmente, il rame è circondato dalla paura della recessione
Fondamentalmente, ci sono buoni motivi per essere pessimisti sul rame ora.
La crescita manifatturiera sta rallentando dall’Asia all’Europa, tra le limitazioni per il COVID-19 in Cina all’inizio dell’anno ed il conflitto russo-ucraino che sconvolgono gli approvvigionamenti.
Negli Stati Uniti, gli economisti temono che i più aggressivi aumenti dei tassi di interesse in una generazione da parte della Federal Reserve e l’inasprimento quantitativo della banca che sta per arrivare porteranno l’economia in recessione.
Intanto, i leader dei sindacati della compagnia mineraria statale cilena Codelco, il più grande produttore di rame al mondo, hanno raggiunto un accordo la scorsa settimana per mettere fine ad uno sciopero nazionale riguardante la decisione di chiudere una fonderia situata in un’area altamente inquinata.
Tecnicamente, il rame potrebbe dover scendere di un altro 9%
Anche dal punto di vista tecnico il rame si trova in una posizione precaria.
Sebbene il sell-off dei future COMEX si sia fermato dal minimo del 23 giugno di 3,72 dollari, i prezzi sono saliti di non più di 2 centesimi da quel minimo, suggerendo che non è da escludersi un calo maggiore, probabilmente uno che lo porterebbe al prossimo punto di supporto di 3,64 dollari.
Da lì, il tonfo potrebbe accelerare verso la media mobile esponenziale su 50 mesi di 3,59 dollari e la media mobile semplice su 200 settimane di 3,40 dollari.
Un calo a 3,40 dollari significa che il rame dovrebbe perdere circa il 9% ancora dai livelli attuali.
E, se effettivamente scendesse così tanto, allora potrebbe arrivare una ripresa più forte.
Le letture stocastiche di 14/15 sui grafici giornalieri del contratto COMEX e di 8/6 sul grafico settimanale cominciano ad indicare condizioni di oversold.
A 3,40 dollari e meno, si potrebbe innescare una ripresa dai minimi in cui i compratori potrebbero cominciare ad unirsi alla reattiva mossa al rialzo, mentre il rame si avvicina a zone di valore, con la media mobile semplice su 100 settimane di 4,05 dollari e la Banda di Bollinger media giornaliera di 4,12 dollari. Un ulteriore rafforzamento del trend potrebbe chiamare all’azione la media mobile esponenziale su 50 giorni di 4,21 dollari.
Ecco i livelli tecnici chiave da tenere d’occhio:
3,64 - 3,40 dollari – Range a breve termine per ribasso.
4,03 - 4,10 dollari – Zona di resistenza orizzontale, anche se potrebbe portare a slancio rialzista.
4,05 - 4,20 dollari – Livelli di resistenza al rialzo più forti.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.