Il sentimento degli investitori ha vacillato di recente, ma c’è ancora spazio per discutere se la propensione al rischio abbia raggiunto il massimo in questo ciclo di mercato. L’utilizzo di una serie di coppie di ETF per valutare le condizioni mostra che le ragioni più solide per l’ottimismo risiedono in un quadro di asset allocation globale. Una visione più approfondita dei mercati, tuttavia, dipinge un quadro misto, basato sui prezzi fino alla chiusura di mercoledì (9 ottobre).
Cominciamo con le buone notizie: il profilo generale dell’asset allocation globale ha registrato un forte rimbalzo. Dopo aver testato i livelli di supporto negli ultimi due mesi, ma senza mai segnalare un chiaro segnale di risk-off, il rapporto tra un mix aggressivo di asset globali (AOA) e una controparte conservativa (AOK) ha registrato un’impennata nelle ultime settimane ed è vicino al massimo storico stabilito a metà luglio.
L’implicazione è che il sentimento di mercato rimane rialzista e i prezzi sembrano destinati a raggiungere nuovi massimi nel breve termine. Se questo rapporto dovesse superare il picco precedente, la notizia rafforzerebbe la necessità di mantenere un orientamento al rischio nelle strategie globali.
Il profilo delle azioni statunitensi, invece, è un po’ più sfumato. Sebbene l’indice S&P 500 abbia chiuso ieri a un nuovo massimo storico, un proxy del sentiment per le azioni riflette ancora una posizione più cauta, basata sul rapporto tra un ETF azionario ampio (SPY) e un portafoglio di azioni a bassa volatilità (USMV).
Sebbene questo rapporto abbia recuperato parte del suo slancio verso l’alto negli ultimi tempi, rimane ben al di sotto del suo picco precedente, il che suggerisce che lo slancio del mercato in questo spazio è ancora modesto nella migliore delle ipotesi.
Un profilo simile si applica al rapporto tra i titoli dei semiconduttori (SMH) e l’intero mercato azionario statunitense (SPY).
I semiconduttori sono considerati un’utile proxy del ciclo economico e quindi il modesto rimbalzo di queste azioni in termini relativi suggerisce un certo grado di cautela per le prospettive a breve termine.
Nel frattempo, il trade safe-haven attraverso i titoli dei servizi di pubblica utilità (XLU) rispetto alle azioni in generale (SPY) continua a segnalare un rinnovato appetito per i titoli difensivi.
Il mercato obbligazionario statunitense ha registrato di recente una nuova forza, ma un indicatore della propensione al rischio in questo settore suggerisce che la giuria non ha ancora deciso se il reddito fisso sia destinato a una corsa rialzista prolungata, in base al rapporto tra Treasury a medio (IEF) e a breve termine (SHY).
Una reazione al segnale di cautela discusso sopra è il rapporto tra azioni USA (SPY) e obbligazioni USA (BND), una proxy che ieri ha raggiunto un nuovo record.
Se questo rapporto continuerà a salire nelle settimane a venire, il rally fornirà sostegno alla convinzione che vi sia ancora uno skew netto positivo a favore del sentimento di rischio per l’asset allocation di base orientata agli Stati Uniti.