Pensato inizialmente per un pubblico di bambini, questo test venne introdotto per la prima volta a Standford negli anni ’80.
Il test aveva uno scopo fondamentale: capire se un bambino fosse in grado di gestire il proprio autocontrollo, posticipando un beneficio di brevissimo termine, per un beneficio maggiore in un periodo successivo.
COME FUNZIONA IL TEST
Il test funzionava in modo molto semplice. Ad un bambino, veniva offerto un marshmallow. I bambini potevano mangiarlo subito, oppure potevano aspettare un quarto d’ora e riceverne due. Se il bambino decideva di mangiarlo subito, bastava che suonasse una campanella prima della scadenza dei 15 minuti, dopodichè avrebbe potuto mangiare il primo marshmallow senza ricevere il secondo.
Il risultato incredibile di questo test, è stato che negli anni, seguendo i bambini oggetto del test, coloro che avevano dimostrato di saper aspettare, rinunciando ad un beneficio di brevissimo termine per una ricompensa maggiore in seguito, sono diventati poi ragazzi con risultati migliori al college e maggiore autostima.
IL TEST DEL MARSHMALLOW SUI MERCATI
Sui mercati potremmo condurre un test molto simile, e quali sarebbero i risultati? Molti investitori purtroppo sono come quel bambino che decide di mangiare tutto subito, rinunciando alla ricompensa maggiore più avanti. Vi ricorda qualcosa questo paragone?
Quante volte infatti un investitore rinuncia ai rendimenti di lungo termine, offerti soprattutto dal mercato azionario, per delle piccole soddisfazioni di breve termine? Quante volte gli investitori comprano azioni in portafoglio (ammesso che adesso ne abbiano qualcuna) ma vendono nel giro di 3-6 mesi, invece di ragionare su logiche di 8-10 anni (e parliamo ancora di orizzonti non eccessivamente lunghi)?
Il problema così facendo è che i risultati di ogni singolo investitore rispetto al mercato peggiorano, e non si riesce a cogliere il 100% di ciò che le varie asset class possono offrire.
Ecco qui sotto la differenza tra ciò che offrono i mercati (colonne rosse) e ciò che mediamente gli investitori hanno portato a casa in un arco di periodo ventennale (colonna grigia).
Il mondo attuale, veloce ed immediato, non ha fatto che peggiorare questa bramosia di avere tutto e subito, quindi molti investitori sono come quei bambini che mangiano il marshmallow, senza voler aspettare di più per prenderne due.
Il momento attuale, che ha visto un calo importante nel 2022, ed una ripresa (parziale) del 2023, sta rendendo questi stessi investitori nervosi e stressati, considerando appunto che oggi l’orizzonte medio di detenzione di azioni nei portafogli è di 6 mesi.
La domanda di fondo, che ogni investitore dovrebbe porsi, è la seguente: sono in grado di rinunciare a piccole soddisfazioni (o pene a seconda di come la si veda) nel breve termine, per ottenere soddisfazioni maggiori nel lungo termine?
In merito ai risultati finali, sicuramente non ci sarà una classifica o un punteggio universitario, ma la differenza sarà evidente su orizzonti di 10 o 20 anni, quando gli individui del secondo gruppo, più pazienti ed in grado di autocontrollarsi, raggiungeranno i propri obiettivi e vedranno i propri investimenti crescere significativamente, mentre quelli del primo gruppo resteranno sempre affamati.