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Inflazione alle stelle: come stanno reagendo i rendimenti obbligazionari?

Pubblicato 20.10.2023, 08:47
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A Wall Street si dice: "Mi siedo nel mio ufficio e leggo tutto il giorno."
Warren Buffet

La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.

Carissimi followers di MarcoBernasconitrading.com, Giovedì i rendimenti sono saliti per la quarta volta consecutiva e si sono avvicinati terribilmente a una difficile pietra miliare che non si vedeva da oltre 15 anni. Di conseguenza, i principali indici sono scesi nella giornata di giovedì e rischiano di perdere terreno per tutta la settimana. Il NASDAQ è sceso in giornata dello 0,96% (pari a circa 128 punti) a 13.186,18, mentre i grandi report tecnologici della scorsa notte hanno preso strade diverse. Le azioni di Netflix (NASDAQ:NFLX) hanno registrato una crescita di oltre il 16% giovedì, dopo un'impressionante performance del terzo trimestre che ha riportato una sorpresa sugli utili di oltre il 7% e una crescita degli abbonati superiore alle attese. Tesla (NASDAQ:TSLA), invece, è scesa di oltre il 9% dopo aver perso sia la parte dei ricavi che quella delle spese nella serata precedente.

L'S&P, anch'esso molto esposto al settore tecnologico, è scivolato dello 0,85% a 4278 punti precisi, mentre il Dow è sceso dello 0,75% (o di circa 250 punti) raggiungendo 33.414,17 punti. Il Treasury note a 10 anni è salito per tutta la settimana e nella giornata di ieri giovedì ha chiuso a meno di un punto dal 5%, un livello che non si vedeva da oltre 15 anni. In passato abbiamo parlato del fatto che i rendimenti obbligazionari sono stati una spina nel fianco. Questa settimana i rendimenti hanno ripreso la loro tendenza al rialzo; il rendimento del titolo del Tesoro a 10 anni è salito oggi di 8,4 punti base al 4,988%, il livello più alto dal 2006. Ma potremmo anche essere vicini a un top (almeno nel breve termine) dei rendimenti.

L'anno scorso, il rialzo di ottobre ha coinciso con una divergenza negativa dell'RSI, che ha portato a un ribasso nel mese successivo. Sembra che stiamo seguendo uno schema simile. Dopo questa recente impennata e con una Fed pronta a riprendere la pausa sui tassi a novembre, non mi scandalizzerei se la storia si ripetesse fino a fine anno. Sempre ieri, il presidente della Fed Jerome Powell ha cercato di sembrare un po' più "falco" in un discorso tenuto all'Economic Club di New York, affermando che l'inflazione è ancora troppo alta. Ha ribadito l'obiettivo del Comitato di portare l'inflazione al 2% e ha affermato che probabilmente è necessario un rallentamento della crescita economica. Ma il mercato non ha reagito alle sue dichiarazioni. Gli investitori sapevano che il Presidente non avrebbe aperto nuovi scenari né che sarebbe stato eccessivamente ottimista, soprattutto dopo le numerose dichiarazioni dovish rilasciate da altri funzionari della Fed negli ultimi tempi.

Le probabilità di una pausa a novembre hanno raggiunto il 99,6% stando allo strumento FedWatch del CME, in aumento rispetto al 93% di ieri e al 70% del mese scorso. I trader hanno anche una probabilità del 75% che la Fed faccia una nuova pausa nell'ultima riunione del 2023 a dicembre, contro il 60% di ieri. Powell, certamente, non sarebbe mai uscito allo scoperto dichiarando la vittoria sull'inflazione. Quindi oggi non è cambiato molto. Ciò significa che i risultati degli utili trimestrali e le linee guida determineranno probabilmente il mercato azionario nelle prossime settimane, a patto che i timori geopolitici non si intensifichino. Per quanto riguarda la stagione degli utili, l'inizio è stato molto stabile, con relazioni per lo più positive da parte delle banche e dei marchi incentrati sui consumatori. La prossima settimana, quando la maggior parte dei titoli tecnologici delle " Magnifiche Sette " saranno sul tavolo, la situazione si farà davvero incandescente. La giornata di oggi è piuttosto leggera per quanto riguarda gli utili, ma verranno pubblicati tra gli altri i dati di American Express (AXP), Schlumberger (SLB) e Regions Financial (RF). Dopo tre giorni di debolezza, i principali indici entrano nella sessione di venerdì con perdite per la settimana. Il NASDAQ e il Dow sono scesi di oltre l'1% ciascuno, mentre il Dow è sceso dello 0,8% circa.

Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"

Il presidente della Fed, Jerome Powell, in un discorso tenuto ieri giovedì, ha detto che il percorso per portare l'inflazione al 2% "sarà probabilmente accidentato e richiederà del tempo, ma ha ribadito l'impegno della Fed a raggiungere questo obiettivo. Ma ha anche riconosciuto che l'aumento dei rendimenti, in particolare delle obbligazioni a lungo termine, ha inasprito le condizioni finanziarie "in modo significativo negli ultimi mesi". E ha fatto eco ai sentimenti di molti suoi colleghi, affermando che l'aumento dei rendimenti potrebbe significare che la Fed potrebbe non essere costretta a stringere ulteriormente. Naturalmente non sapremo con certezza cosa deciderà la Fed finché non annuncerà la sua decisione il 1° novembre. Ma anche in quel caso, ci sarà da chiedersi cosa succederà a dicembre.

Desidero innanzitutto ringraziarvi per aver manifestato interesse nei confronti delle mie analisi. Se deisiderate esplorare questo settore con la mia assistenza sarebbe per me motivo di grande considerazione. Mi preme sottolineare che la mia esperienza trentennale nel trading e nell'analisi quotidiana dei mercati finanziari mi ha insegnato quanto sia complesso e sfaccettato questo universo. Ogni trader, soprattutto chi si affaccia per la prima volta su questa realtà, si trova di fronte a un ventaglio di possibilità talmente ampio da rendere ardua la scelta del mercato più adatto alle proprie esigenze e aspettative. Se lo ritenete utile potete contattarmi e ritengo che un confronto diretto potrebbe essere di fondamentale importanza per stabilire un primo contatto umano e professionale, attraverso il quale comprendere meglio le vostre aspettative. In attesa di un vostro gradito riscontro, vi ringrazio ancora per la fiducia. Cordialmente, Marco Bernasconi

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